Di estradizioni, molto da raccontare

Arturo González https://heraldocubano.wordpress.com

ZioSam justiciaSecondo i rapporti di alcuni media di stampa, d’USA e d’Europa, le delegazioni provenienti da Washington e L’Avana hanno recentemente tenuto un nuovo ciclo di negoziati alla ricerca di una migliore comprensione tra entrambe le nazioni, nel quale si è affrontato la spinosa questione della richiesta di estradizione, da parte degli USA, per ottenere la detenzione di alcuni cittadini richiesti dalla giustizia e che si suppone siano a Cuba.

In precedenza, Josefina Vidal Ferreiro, direttrice della direzione generale degli USA del Ministero degli Esteri cubano, aveva dichiarato che gli statunitensi richiesti si trovavano sotto lo status di rifugiati politici e non erano negoziabili.

handsoffassataUna delle persone richieste è Joanne Chesimard, aggiunta due anni fa, dall’Agenzia Federale d’Investigazione, alla lista dei terroristi più ricercati, per “assassinare”, un poliziotto del New Jersey nel 1973. Chesimard, conosciuta anche con il soprannome di, Assata Olugbala Shakur, fu condannata all’ergastolo nel 1977, ma riuscì a fuggire e presumibilmente vive a Cuba.

Un altro dei richiesti è William “Guillermo” Morales, indipendentista di Portorico condannato a dieci anni di carcere, nel 1979, per costruire bombe, che riuscì a fuggire in Messico e poi a Cuba, secondo il sito web dell’FBI.

Il quartetto dei legislatori di origine cubana, membri della mafia terrorista anticubana, il senatore Marco Rubio, il corrotto Bob Menendez, la rappresentante Ileana Ros-Lehtinen e Mario Diaz-Balart, spingono il presidente Barack Obama affinché insista nella richiesta al governo cubano.

La questione diventerà più spinosa se la parte cubana esige, con argomenti simili, un certo numero di latitanti della giustizia cubana, che, nonostante i ricorsi ufficiali, gli USA non hanno mai risposto, anche se, forse, si potrebbe raggiungere un accordo e fare uno scambio di latitanti.

Tra i richiesti, da parte di Cuba, potrebbe esserci Carlos Alberto Montaner, un latitante della giustizia dopo essere evaso da una stazione di polizia a L’Avana, poco dopo essere stato arrestato in flagrante mentre piazzava un petardo incendiario con C-4, in un centro commerciale su istruzioni della CIA, rifugiandosi nell’ambasciata del Brasile, da dove viaggiò prima in Spagna e poi negli USA.

posadaassUn altro noto caso è quello dell’assassino terrorista cubano, Luis Posada Carriles, ideatore dell’esplosione di un aereo civile cubano con 73 persone a bordo, fuggito dal carcere di Caracas, strettamente legato ai piani di azione segreta della CIA, che non è mai stato restituito alle autorità venezuelane.

La lista è lunga per i casi di assassini e torturatori che sotto gli ordini del dittatore Fulgencio Batista, uccisero e mutilarono centinaia di persone, solo per avere idee politiche contrarie al regime, trovando rifugio sicuro negli USA dal 1 gennaio 1959, tra loro i genitori di alcuni dei congressisti anticubani.

Tra quegli assassini richiesti, latitanti e non restituiti dagli USA ci sono:

– Jesus Blanco Hernàndez, ex comandante della marina da guerra di Batista, richiesto in Nota diplomatica del 26 gennaio 1959, dove si chiede alle autorità il suo arresto provvisorio, essendo un latitante.

– Conrado Carratala Ugalde, ex capo del Dipartimento della Direzione della polizia di Batista e condannato da tribunale cubano nella causa N. 3 del 1959.

– Jose Ramon Conte Hernàndez, latitante condannato a 30 anni di carcere nella sentenza N. 448 del 1959, per l’omicidio dello studente e lavoratore, Antonio Diaz Santana, dagli USA si arruolò nell’invasione di Cuba della brigata 2506.

– Sotero Delgado Méndez. Fuggitivo della giustizia condannato nella sentenza n 321/57 per il reato di omicidio del dottor Pelayo Cuervo Navarro. Fu ufficialmente richiesto il 27 maggio 1959, alla luce del Trattato di Estradizione tra i due paesi, in data 6 aprile 1904.

– Rafael M. A. Gutiérrez Martínez. Sanzionato nella causa N 321/57, per l’omicidio del Dottor Pelayo Cuervo Navarro. Latitante, fu ufficialmente riclamato il 27 maggio, 1959.

– Orlando Piedra Nogueruela, Mariano Faget Dìaz e Rafael M.A. Gutiérrez Martinez, sbirri di Batista e latitantii, anche ess furono richiesti con la domanda di estradizione del 27 marzo 1959.

– Martin Diaz Tamayo, Generale di Brigata dell’esercito di Batista, latitante della giustizia nella causa N. 30/59 per il reato di diserzione ed altri. Ha chiesto asilo presso l’Ambasciata dell’Ecuador il 23 febbraio 1959.

– Armentino Feria Perez. Fuggì di Cuba e fu reclamato dalle autorità competenti degli USA, in una nota diplomatica del 12 gennaio 1959, per aver commesso vari e gravissimi reati di omicidio. Fu membro delle cosiddette “Tigri di Masferrer”.

– José Franco Mira, latitante, condannato a 30 anni nel caso 833/61, rifugiatosi negli USA. E’ l’assassino dei cittadini cubani Sergio González “El Curita”, di Efrain Alfonso Liriano e di Raul Mercuello Barrios.

– Nicolás Hernández Méndez. Assassino del cittadino Mario Cardet Perez e di altri rivoluzionari. Fu membro delle bande repressive e dei gangster dell’assassino Rolando Masferrer, fuggito anch’egli da Cuba verso gli USA. Condannato a 30 anni di carcere, si arruolò nella Brigata 2506.

– Julio Stelo Laurent Rodriguez. Tenente di nave della dittatura di Batista, richiesta la sua estradizione mediante nota diplomatica, il 21 ottobre 1959. fu processato dal Giudice Istruttore di Manzanillo, causa 600/59 per più reati, tra cui l’omicidio del capitano Jorge Agostini.

Lunga è la lista, tuttavia, gli USA ha concesso loro lo status di rifugiati politici, perché ” fuggivano dal comunismo”

Come è noto, Assata Shakur, era membro del gruppo politico di opposizione “Pantere Nere”, ed in uno scontro con la politica USA, che li perseguitava e molestava per le proprie opinioni politiche e richieste di parità dei diritti civili per i neri, morì un poliziotto bianco, ma nel suo caso gli USA non la considerano una dissidente.

L’argomento è manipolato dalla stampa USA per creare rifiuto verso i neri che hanno diversi ideali politici, anche se lo stesso presidente Barack Obama, ha detto il 17 gennaio 2014 nell’informare del ristabilimento delle relazioni diplomatiche con Cuba che: “… Non mi illludo circa i continui ostacoli alla libertà che ancora affronta il cittadino cubano comune. Gli USA considerano che nessun cubano dovrebbe essere vittima di molestie, detenzioni o pestaggi, solo per esercitare il diritto universale di fare sentire la sua voce. Continueremo a sostenere la “società civile lì”.

Mentre a cuba l’impongono, loro non consentono nel loro paese di esercitare il diritto alla libertà di pensiero e ancor meno quando questi si oppongono al sistema politico USA.

Questa è la cosidetta democrazia che cercano d’imporre a tutti, come presunti “campioni e paladini” di principi democratici e riforme, vedremo come finirà la questione dell’estradizioni perchè anche Cuba ha le sue ragioni.

Perciò José Martí affermò: “Quando si va più in là della ragione per difendere qualcosa, ciò significa che non si trova dentro la ragione la maniera per difenderlo”.

De extradiciones, mucho qué contar

Por Arthur González

De acuerdo con informaciones de algunos medios de prensa de Estados Unidos y Europa, las delegaciones de Washington y La Habana sostuvieron recientemente, una nueva ronda de negociaciones en busca de un mejor entendimiento entre ambas naciones, en la cual se abordó el espinoso tema de la solicitud de extradición por Estados Unidos, para lograr detener a algunos ciudadanos reclamados por la justicia y que se encuentran supuestamente en Cuba.

Anteriormente, Josefina Vidal Ferreiro, directora de la dirección general de Estados Unidos de la cancillería cubana, había declarado que los estadounidenses reclamados se encontraban bajo el estatus de refugiados políticos y no eran negociables.

Una de las reclamadas es Joanne Chesimard, agregada desde hace dos años por el Buró Federal de Investigación, a la lista de los terroristas más buscados, por “asesinar” a un agente estatal en Nueva Jersey en 1973.

Chesimard, conocida también por el sobrenombre de Assata Olugbala Shakur fue sentenciada a cadena perpetua en 1977, pero logró escapar y supuestamente vive en Cuba.

Otro de los reclamados es William “Guillermo” Morales, independentista puertorriqueño sentenciado a diez años de cárcel en 1979 por fabricar bombas, que logró huir a México y más tarde a Cuba, según la página Web del FBI.

El cuarteto de legisladores de origen cubano, miembros de la mafia terrorista anticubana, el senador Marco Rubio, el corrupto Bob Menéndez, representante Ileana Ros-Lehtinen y el Mario Díaz-Balart, presionan al presidente Barack Obama para que insista en la reclamación al gobierno cubano.

El asunto se tornará más peliagudo si la parte cubana exige, con similares argumentos, a un número de fugitivos de la justicia cubana, que, a pesar de las reclamaciones oficiales, Estados Unidos jamás ha respondido, aunque quizás se pudiera llegar a un acuerdo y hacer un intercambio de prófugos.

Entre los reclamados por Cuba pudiera estar Carlos Alberto Montaner, prófugo de la justicia al fugarse de una estación de policía en la Habana, poco después de ser detenido in fraganti cuando colocaba una petaca incendiaria con C-4, en un centro comercial por instrucciones de la CIA, asilándose en la embajada de Brasil, desde donde viajó primero a España y posteriormente a Estados Unidos.

Otro caso connotado es el del asesino terrorista cubano, Luis Posada Carriles, autor de la voladura de un avión civil cubano con 73 personas a bordo, fugado de la cárcel de Caracas, vinculado estrechamente a los planes de acción encubierta de la CIA, el cual jamás ha sido devuelto a las autoridades venezolanas.

La lista es amplia por los casos de asesinos y torturadores que bajo las órdenes del dictador Fulgencio Batista, mataron y mutilaron a centenares de personas, solo por tener ideas políticas contrarias al régimen, encontrando refugio seguro en Estados Unidos desde el 1ro de enero de 1959, entre ellos los padres de algunos de los congresistas anticubanos.

Entre esos asesinos reclamados, prófugos y no devueltos por Estados Unidos están:

-Jesús Blanco Hernández, ex comandante de la marina de guerra batistiana, requerido en Nota diplomática del 26.01.1959, donde se solicita a las autoridades su detención provisional, al encontrarse prófugo de la justicia.

– Conrado Carratalá Ugalde, ex jefe del Departamento de la Dirección de la policía batistiana y sentenciado por tribuna cubano en la Causa No. 3 de 1959.

– José Ramón Conte Hernández, prófugo sancionado a 30 años de prisión en la Causa No. 448 de 1959, por el asesinato del estudiante y obrero, Antonio Díaz Santana, desde Estado Unidos se enroló en la invasión a Cuba de la brigada 2506.

– Sotero Delgado Méndez. Prófugo de la justicia sancionado en la causa No. 321/57 por el delito de asesinato del Dr. Pelayo Cuervo Navarro. Fue reclamado oficialmente el 27 de mayo de 1959, bajo el amparo del Tratado de Extradición entre ambas naciones, de fecha 6 de abril de 1904.

-Rafael M. A. Gutiérrez Martínez. Sancionado en la causa No. 321/57, por el asesinato del Dr. Pelayo Cuervo Navarro. Prófugo de la justica fue reclamado oficialmente el 27 de mayo de 1959.

-Orlando Piedra Nogueruela, Mariano Faget Díaz y Rafael M. A. Gutiérrez Martínez, esbirros de Batista y prófugos de la justicia, también fueron reclamados bajo la solicitud de extradición de fecha 27 de marzo de 1959.

– Martín Díaz Tamayo, General de Brigada del ejército de Batista, prófugo de la justicia en la causa No. 30/59 por el delito de deserción y otros. Se asiló en la embajada de Ecuador el 23 de febrero de 1959.-

-Armentino Feria Pérez. Huyó de Cuba y fue reclamado a las autoridades competentes de Estados Unidos, en nota diplomática del 12 de enero de 1959, por la comisión de distintos y gravísimos delitos de asesinato. Fue miembro de los llamados “Tigres de Masferrer”.

– José Franco Mira, prófugo de la justicia, sancionado a 30 años en la causa 833/61, refugiándose en Estados Unidos. Es el asesino de los ciudadanos cubanos Sergio González “El Curita”, de Efraín Alfonso Liriano y de Raúl Mercuello Barrios.

-Nicolás Hernández Méndez. Asesino del ciudadano Mario Cardet Pérez y de otros revolucionarios más. Fue miembro de las bandas represivas y gansteriles del asesino Rolando Masferrer, también huyó de Cuba hacia Estados Unidos. Sancionado a 30 años de prisión se enroló en la brigada 2506.

-Julio Stelo Laurent Rodríguez. Teniente de navío de la dictadura batistiana solicitada su extradición mediante nota diplomática del 21 de octubre de 1959. Fue procesado por el Juez de Instrucción de Manzanillo en la Causa 600/59 por múltiples crímenes, entre otros el asesinato del capitán Jorge Agostini.

Numeroso es el listado, sin embargo, a todos Estados Unidos les otorgó el estatus de refugiados políticos debido a que “huían del comunismo”

Como se conoce, Assata Shakur, era miembro del grupo político opositor “Panteras Negras” y en un enfrentamiento con la política estadounidense, que los perseguía y acosaba por sus ideas políticas y reclamos por la igualdad de los derechos civiles de los negros, murió un policía blanco, pero en su caso Estados Unidos no la considera una disidente.

El tema es manipulado por la prensa norteamericana para crear rechazo hacia los negros que tienen ideales políticos diferentes, a pesar de que el propio presidente Barack Obama, declaró el 17 de enero de 2014 al informar el restablecimiento de relaciones diplomáticas con Cuba que: “…No me hago ilusiones con respecto a los continuos obstáculos a la libertad que aún enfrenta el ciudadano cubano común. Los Estados Unidos consideran que ningún cubano debe ser víctima de acoso, arresto o golpizas, solo por ejercer el derecho universal de hacer que su voz se escuche. Continuaremos apoyando a la sociedad civil allí”.

Mientras a Cuba le exigen, ellos no permiten en su país que se ejerza el derecho a la libertad de pensamiento y menos aun cuando esos se oponen al sistema político de Estados Unidos.

Esa es la llamada democracia que pretenden imponer a todos, como supuestos “campeones y paladines” de principios democráticos y reformas, esperemos como quedará el asunto de las extradiciones por que Cuba también tiene sus razones.

Por eso José Martí aseguró: “Cuando se va más allá de la razón para defender algo, es que no se halla dentro de la razón manera de defenderlo”.

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