Venezuela e spionaggio USA

logo NSAIl Ministero degli Esteri del Venezuela ha inviato ieri, giovedì 19, una lettera di protesta al governo degli Stati Uniti e inizierà un processo di revisione delle relazioni con gli USA dopo la conoscenza di azioni di spionaggio realizzate dall’Agenzia di Sicurezza Nazionale – NSA – di questa nazione su dirigenti e lavoratori dell’impresa statale Petróleos de Venezuela S.A., (PDV­SA).

Per ordine del presidente Nicolás Maduro Moros, il reclamo scritto è stato consegnato nella mattina di ieri, all’incaricato degli affari degli Stati Uniti in Venezuela, Lee Mcleeny, dal viceministro delle Relazioni Estere per l’America del Nord e l’Europa, Alejandro Fleming, precisa un’informazione pubblicata nel conto della Cancelleria in Twitter.

Oltre a questa formalità, il presidente ha indicato nella notte di mercoledì 18, dallo stato orientale di Anzoátegui, la revisione integrale delle relazioni con la potenza nordamericana.

“Ho ordinato un’investigazione. Ho ordinato al cancelliere d’iniziare una revisione delle relazioni con il governo degli Stati Uniti, perchè il Venezuela va rispettato e la classe operaia va rispettata”, ha dichiarato Maduro al canale statale VTV.

“L’impero statunitense da tempo mostra l’intenzione di sabotare l’industria petrolifera e far cadere il governo bolivariano, per appropriarsi e sottrarre il petrolio dei venezuelani”, ha segnalato.

La denuncia è stata fatta dopo che il canale multinazionale Telesur ha diffuso in maniera esclusiva un rapporto su un documento filtrato dall’ex analista della CIA e della NSA, Edward Snowden che dimostra le azioni di spionaggio indirizzate da Washington con l’appoggio della sua ambasciata in Venezuela, contro l’impresa statale PDVSA, la quinta petrolifera più grande del mondo.

Il rapporto porta la data del marzo del 2011 e prova la vigilanza illegale sul sistema di comunicazione interna dell’entità, sul traffico di posta elettronica, sui profili di più di 10.000 dipendenti e lo spionaggio dei più alti funzionari, come lo stesso presidente dell’organizzazione, Rafael Ramírez, e Luis Vierma, allora direttore di esplorazione e produzione.

Ieri, giovedì 19, la cancelleria ha emesso un comunicato nel quale esige dal governo degli USA, che si pronunci in maniera opportuna e legale sull’aggressione che viola le norme del diritto internazionale e le relazioni diplomatiche.

Costituisce un fatto noto e inaccettabile che dall’ambasciata degli Stati Uniti in Venezuela si realizzava uno spionaggio di massa delle attività, delle trasmissioni e delle comunicazioni dei funzionari della nostra principale industria, con la conseguenza evidente di gravi danni all’economia, l’integrità e la sicurezza del Venezuela, senza tralasciare il grave attentato al rispetto delle garanzie democratiche e costituzionali dei nostri cittadini che deve imperare nell’ordine internazionale, dettaglia il documento.

Con questo testo, il Venezuela esige di conoscere l’identità degli agenti che hanno realizzato le azioni di vigilanza, indipendentemente dalle loro condizioni di diplomatici o d’altra indole.

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