Ragioni per non cambiare la politica migratoria

Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com

muro USA cubaIn questi giorni le agenzie di stampa si divertono con le notizie sui cubani bloccati al confine tra Costarica e Nicaragua, evidenziando la campagna mediatica contro Cuba qualcosa di consueto, dal 1959, quando iniziarono le uscite illegali di latitanti definiti, dagli USA, come “rifugiati”.

operacion-peter-panl1Due anni più tardi, le uscite illegali, via mare, furono guidate dai genitori dei 14048 bambini che avevano inviato (negli USA) i loro figli, non accompagnati, come risultato di un’operazione di guerra psicologica, progettata dalla CIA in complicità con la Chiesa Cattolica, battezzato con il nome di Peter Pan, ricordando il viaggio nell’ “Isola che non c’è”.

Questo flusso provocò che nel novembre 1966, il presidente Lyndon B. Johnson, approvasse la tristemente famosa Legge di Aggiustamento Cubano, che favorisce solo i cubani perché, presumibilmente, “fuggono dal comunismo”.

Ora, di fronte al timore che gli yankee modifichino o elimino detta Legge, migliaia di cubani lasciano il paese in cerca di miglioramenti economici, ma in nessun caso per essere perseguitati politici, come vogliono far credere al mondo.

Prova della manipolazione di questo tema, è che a nessuno dei quasi duemila cubani che si trovano al confine del Costarica, è stato concesso un visto per entrare negli USA attraverso canali legali, essendo stati rifiutati per essere dei potenziali migranti. Tuttavia, molto diverso è il trattamento che ricevono, se riescono a calpestare il territorio USA illegalmente.

Vista la situazione venutasi a creare, i ministri degli esteri del Centro America si riuniscono, preoccupati, alla ricerca di una soluzione che solo starebbe nelle mani del Dipartimento di Stato USA, se consegnasse un visto ad ognuno dei cubani ora trattenuti, come farebbe se questi raggiungessero uno dei valichi di frontiera con il Messico.

obama si cubani no chicanosMa ciò che causa vergogna è che i ministri degli esteri e la stampa non hanno tenuto incontri né ricercato soluzioni favorevoli per le centinaia di migliaia di centroamericani che, quotidianamente, cercano di attraversare il confine verso gli USA, rischiando le loro vite, per il maltrattamento di coyotes senza scrupoli che li derubano, stuprano ed estorcono, e addirittura anche per quello che ricevono dagli ufficiali delle pattuglie di confine degli USA

Per coloro che salgono sul treno dal Messico fino al territorio USA, non ci sono politiche speciali, né alberghi, né cibo, né sanità, nessuno si “preoccupa”, per il loro benessere. I centroamericani che, sì fuggono dalla fame, povertà de analfabetismo, non ricevono assolutamente nulla.

I cubani che, da parte loro, desiderano viaggiare non in cerca d’istruzione, sanità o sicurezza sociale, poiché quelle ce l’hanno a Cuba in maniera gratuita, cercano cose materiali che non sonno riusciti a soddisfare nella loro patria, non perché lo Stato glieli neghi, ma perché la politica di guerra economica imposta, dal 1962, è stata progettata per questo, secondo gli stessi documenti declassificati, all’affermare: “… L’azione politica sarà supportata da una guerra economica che induca il regime comunista a fallire nel suo sforzo di soddisfare le esigenze del paese, le operazioni psicologiche accresceranno il risentimento del popolo contro il regime …”

Sulla base di questo principio i cubani tentano di raggiungere gli USA alla ricerca del paradiso terrestre.

E’ per questo che la Legge di Aggiustamento Cubano non sarà eliminata, mentre continueranno ad aumentare le difficoltà affinché sia il popolo che esiga cambi nel sistema politico.

Per i 43 studenti messicani scomparsi, i migliaia di uccisi sul confine e per gli espulsi dagli USA per non avere documenti legali, non c’è solidarietà né campagne mediatiche, quelli non devono cambiare il sistema economico e politico del loro paese che gli impedisce lo sviluppo come esseri umani.

Contro il socialismo cubano si pianificano ed attuano tutte le azioni possibili, perché, come hanno sostenuto gli accademici del Council and Foreign Relations, nella loro proposta alla Casa Bianca per cambiare le relazioni con Cuba: “L’opposizione degli USA alla Rivoluzione cubana e il sostegno alla democrazia e allo sviluppo in questo emisfero, sono riusciti a far fallire le ambizioni cubane di espandere il suo modello economico e influenza politica”.

Ciò definisce chiaramente che il sistema socialista non può ottenere risultati, per impedire che altri paesi della regione desiderino imitarlo; quindi, bisogna farlo fallire ad ogni modo e costo.

Le immagini di migliaia di cubani sul confine del Costarica contribuiscono a questo obiettivo, ma ora i paesi centroamericani sono quelli che pagheranno il prezzo della Legge di Aggiustamento Cubano, perché i nordamericani non accetteranno di riceverli attraverso canali legali, poichè il loro proposito è quello di costringerli a farlo illegalmente per rafforzare la menzogna che “fuggono dal comunismo”, per non essere in grado di dar loro quello che vogliono.

Come è noto, durante la presidenza di George W. Bush, la mafia terrorista anti-cubana ha ottenuto che il Congresso approvasse, il 30 settembre 1996, la Legge Pubblica 104-208, nota come “Atto di Riforma all’Immigrazione Illegale e alla Responsabilità dell’Immigrante Illegale”.

Nella sua Sezione 606, si prevede che l’eliminazione della nota Legge di Aggiustamento Cubano, sarà condizionata solo dalla determinazione del Presidente USA, ai sensi dello stabilito nella Sezione 203 (c) (3) dell’Atto della Libertà e Solidarietà Cubana del 1996, Legge Pubblica 104-114, nota come la Legge Helms-Burton, nel momento in cui, secondo loro, ci sia al potere, a Cuba, un governo “democraticamente eletto”.

kerry-fidelPertanto il Dipartimento di Stato afferma che non ci sarà nessun cambiamento nella politica migratoria verso Cuba, nonostante il ripristino delle relazioni diplomatiche de il fatto che il suo segretario John Kerry abbia detto a L’Avana, il 14 agosto 2015: “Non c’è nulla da temere, poiché saranno molti i benefici di cui godremo quando permetteremo ai nostri cittadini di conoscersi meglio …, alla fine non siamo più nemici, ma vicini …”

Di fronte a tali situazioni José Martí, dichiarò: “L’illusione è un crimine negli affari pubblici”.

Razones para no cambiar la política migratoria hacia Cuba

Por Arthur González.

Por estos días agencias de prensa se recrean con las noticias sobre los cubanos parados en la frontera de Costa Rica con Nicaragua, evidenciando la campaña mediática contra Cuba, algo usual desde 1959 cuando empezaron las salidas ilegales de prófugos de la justica, siendo calificándolos por Estados Unidos como “refugiados”.

Dos años más tarde, las salidas ilegales por la vía marítima estuvieron encabezadas por los padres de los 14 mil 48 niños que habían enviado a sus hijos sin acompañantes, como resultado de una operación de guerra sicológica, diseñada por la CIA en contubernio con la Iglesia Católica, bautizada con el nombre de Peter Pan, rememorando el viaje al “Nunca Jamás”.

Ese flujo dio lugar a que en noviembre de 1966 el presidente Lyndon B. Johnson, aprobara la tristemente célebre Ley de Ajuste Cubano, que solo favorece a los cubanos porque supuestamente “huyen del comunismo”.

Ahora, ante el temor de que los yanquis modifiquen o eliminen dicha Ley, miles de cubanos salen del país en busca de mejoras económicas, pero en ningún caso por ser perseguidos políticos como quieren hacerle creer al mundo.

Prueba de la manipulación del tema, es que a ninguno de los casi dos mil cubanos que están en la frontera costarricense se le ha otorgado visa para ingresar en Estados Unidos por la vía legal, siendo denegados por posibles emigrantes. Sin embargo, bien diferente es el tratamiento que reciben si logran pisar territorio estadounidense de forma ilegal.

Ante la situación creada, los cancilleres de Centroamérica se reúnen preocupados, en busca de una solución que solo estaría en manos del Departamento de Estado de Estados Unidos, si le entrega una visa a cada uno de los ahora retenidos, como mismo haría si estos lo solicitan al llegar a uno de los pasos fronterizos con México.

Pero lo que causa vergüenza es que los cancilleres y la prensa no han llevado a cabo reuniones y la búsqueda de soluciones favorables para los cientos de miles de centroamericanos que diariamente intentan cruzar la frontera hacia Estados Unidos, a riego de sus vidas, por el maltrato de coyotes sin escrúpulos que les roban, violan y extorsionan, e incluso el que reciben por los oficiales de las patrullas fronteriza de Estados Unidos.

Para esos que se suben al tren desde México hasta territorio estadounidense, no hay políticas especiales, ni albergues, ni alimentación, ni salud, nadie se “preocupa”, por su bienestar. Los centroamericanos que, si huyen del hambre, la miseria y el analfabetismo, no reciban absolutamente nada.

Los cubanos por su parte desean viajar no buscando educación, salud o seguridad social, pues eso lo tiene en Cuba de forma gratuita, buscan cosas materiales que no han logrado satisfacer en su patria, no porque el Estado se las niegue, sino porque la política de guerra económica impuesta desde 1962, está diseñada para eso, según sus propios documentos desclasificados, al asegurar: “…La acción política será apoyada por una guerra económica que induzca al régimen comunista a fracasar en su esfuerzo por satisfacer las necesidades del país, las operaciones psicológicas acrecentarán el resentimiento de la población contra el régimen…”

Basado en ese principio es que los cubanos intentan llegar a Estados Unidos, en busca del paraíso terrenal.

Es por eso que la Ley de Ajuste no será eliminada, mientras continuarán aumentando las penurias para que sea el pueblo quien exija cambios del sistema político.

Para los 43 estudiantes desaparecidos mexicanos, los miles de asesinados en la frontera y para los expulsados de Estadios Unidos por no tener documentos legales, no hay solidaridad ni campañas de prensa, esos no tienen que cambiar el sistema económico y político de su país que les impide el desarrollo como seres humanos.

Contra el socialismo cubano se planifican y ejecutan todas las acciones posibles, pues como aseguraron los académicos del Council and Foreign Relations, en su propuesta a la Casa Blanca para modificar las relaciones con Cuba: “La oposición de Estados Unidos a la Revolución cubana y el apoyo a la democracia y al desarrollo en este hemisferio, lograron frustrar las ambiciones cubanas de expandir su modelo económico e influencia política”.

Eso define claramente que el sistema socialista no puede tener resultados, para impedir que otros países del área deseen imitarlo; por tanto, hay que hacerlo fracasar a toda costa y costo.

Las imágenes de miles de cubanos en la frontera costarricense contribuyen a ese objetivo, pero ahora los países centroamericanos son los que pagarán el precio de la Ley de Ajuste, porque los norteamericanos no aceptarán recibirlos por las vías legales, pues su propósito es que lo hagan ilegalmente para reforzar la mentira de que “huyen del comunismo”, por ser incapaz de darle lo que desean.

Como es conocido, durante la presidencia de George W. Bush, la mafia terrorista anticubana logró que el Congreso aprobara el 30 de septiembre del 1996, la Ley pública 104-208, conocida como “Acta de Reforma a la Inmigración Ilegal y la Responsabilidad del Inmigrante Ilegal”.

En su Sección 606, se establece que la eliminación de la conocida Ley de Ajuste Cubano, estará condicionada solamente por la determinación del Presidente de Estados Unidos, bajo lo establecido en la Sección 203 (c) (3) del Acta de la Libertad y Solidaridad Cubana de 1996, Ley pública 104-114, conocida como Ley Helms-Burton, cuando según ellos ostente el poder en Cuba un gobierno “elegido democráticamente”.

De ahí que el Departamento de Estado afirma que no habrá cambios en la política migratoria hacia Cuba, a pesar del restablecimiento de relaciones diplomática y de que su secretario John Kerry hay afirmado en la Habana el 14.08.2015: “No hay nada que temer, ya que serán muchos los beneficios de los que gozaremos cuando permitamos a nuestros ciudadanos conocerse mejor…, al final ya no somos enemigos, sino vecinos…”

Ante situaciones semejantes afirmó José Martí: “La ilusión es un delito en las cosas públicas”.

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