Altro anniversario della Guerra Economica contro Cuba

Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com

obama-kennedy darkIl 18 gennaio 1962, il Presidente USA, John F. Kennedy, dava il via libera al più completo piano sovversivo di quanti siano stati approvati per cercare di distruggere la Rivoluzione cubana, e iniziava così, la Guerra Economica e Psicologica che ancora oggi rimane intatto, dopo 54 anni.

Secondo i documenti ufficiali del governo USA, già declassificati, il 3 novembre 1961, durante una riunione alla Casa Bianca, il presidente Kennedy, autorizzò l’attuazione di un nuovo programma contro Cuba, il quale ricevette il nome in codice di Operazione Mongoose o Mangosta in spagnolo.

La CIA gli presentò un documento di sei punti, che comprendeva le misure di propaganda e guerra psicologica, la creazione di reti di spionaggio all’interno dell’isola e di organizzazione controrivoluzionarie, piani di atti terroristici e di sabotaggio totale, con l’obiettivo di destabilizzare la vita dei cubani.

Il 18 gennaio del 1962, il generale di brigata Edward G. Lansdale, nominato capo dell’Operazione Mangusta, consegnava alle massime autorità del Governo ed al Gruppo Speciale Ampliato del Consiglio di Sicurezza Nazionale USA, il progetto dell’Operazione contenente 32 compiti, che dovevano essere eseguiti da i dipartimenti e agenzie coinvolte.

In seguito, gli fu aggiunto la tara 33, che consisteva in un piano per “inabilitare i lavoratori cubani dello zucchero, impiegando mezzi chimici bellici”, il che dava inizio alla Guerra Biologica che avrebbe subito Cuba, da allora, come il Dengue Emorragico.

Il giorno dopo, il 19 gennaio 1962, ci fu un incontro con il procuratore generale USA, Robert Kennedy, che invitò i partecipanti a “… offrire una dedizione assoluta e determinata per non fallire nella realizzazione dei 32 compiti”, e aggiunse: “Il problema cubano ha un’alta priorità del governo e tutto il resto è secondario, non si risparmierà in tempo, denaro, fatica e risorse umane”. “Il Presidente mi ha indicato che nell’ultimo capitolo su Cuba non si è ancora scritto e quindi bisogna farlo e cosi si farà”.

I membri dell’Operazione furono: il Dipartimento di Stato, la CIA, il Dipartimento della Difesa e l’Agenzia d’Informazione, USIA.

L’obiettivo da raggiungere, per gli USA, nel Mangusta, era quello di “aiutarti i cubani a rovesciare il regime comunista a Cuba, e stabilire un nuovo Governo con il quale gli USA possano vivere in pace”.

L’operazione era diretta, secondo come si esprime testualmente a: “provocare una ribellione del popolo cubano …” “La rivolta ha bisogno di un movimento di azione politica fortemente motivata e radicato a Cuba, in grado di generare detta rivolta …” “L’azione politica sarà supportata da una Guerra Economica, che porti il regime comunista a fallire nel suo sforzo per soddisfare le necessità del paese, le Operazioni psicologiche aumenteranno il risentimento del popolo contro il regime, e quelle militari, daranno al movimento popolare un’arma di azione per il sabotaggio e la resistenza armata a sostegno degli obiettivi politici”.

Nulla rimane fuori di questo lugubre piano, tutto fu accuratamente progettato, dalle azioni di intelligence, le diplomatiche per isolare Cuba dall’emisfero occidentale, le economiche, la propaganda mediatica, i sabotaggi alle industrie, centri commerciali, centri ricreativi e aree agricole, fino a quelle militari, che giustificherebbero l’invasione delle forze armate USA a sostegno della rivolta dei cubani.

Per avere un’idea precisa di ciò che pianificavano, è sufficiente segnalare ciò che si afferma nel documento sulle attività della CIA, all’esporre: “La CIA ha concluso che il suo reale ruolo sarà quello di creare l’illusione che un movimento popolare a Cuba ottenga appoggio esterno e contribuire a creare un clima che consentirà atti provocatori a sostegno di un cambio verso una azione aperta, all’aumentare della sua capacità operativa”.

Anche se detta Operazione fu interrotta dalla cosiddetta Crisi dei Missili, per l’impegno degli USA a non invadere Cuba, la Guerra Economica, Psicologica e le azioni della CIA non hanno cessato, nonostante il ripristino delle relazioni diplomatiche il 17.12 2014.

Il presidente Barack Obama non ha alcuna intenzione di rimuovere il Blocco, poiché come i Presidenti precedenti, sogna la rivolta del popolo, davanti al logoramento a cui è sottoposto dalle difficoltà economiche; come fanno oggi contro il Venezuela, l’Ecuador e Brasile.

Obama aumenta le azioni sovversive per ottenerlo, mentre offre un’ immagine edulcorata di “buona volontà”, ma mantenne immacolata la Guerra Economica affinché il popolo, e soprattutto i giovani, non trovino benefici nel sistema socialista.

Pertanto, come ha detto Robert Kennedy nel 1962, il Governo USA continua senza risparmiare tempo, denaro, fatica o risorse umane, nella sua lotta per smontare il socialismo, perché conservano ancora il vigente criterio che “il capitolo finale su Cuba non è ancora stato scritto, e quindi bisogna farlo”.

Peccato quelli che si lascino confondere e dimenticano la storia, poiché, come asseverò José Martí: “… è inutile chiedere che la memoria elimini da sé ciò che la indigna”.

Otro aniversario de la Guerra Económica contra Cuba

Por Arthur González.

El 18 de enero de 1962, el presidente de Estados Unidos, John F. Kennedy daba luz verde al plan subversivo más abarcador de cuantos se han aprobado para intentar destruir a la Revolución cubana, y comenzaba así la Guerra Económica y Psicología que aún permanecen intactas pasados 54 años.

Según los documentos oficiales del gobierno estadounidense ya desclasificados, el 3 de noviembre de 1961, durante una reunión en la Casa Blanca, el presidente Kennedy, autorizó la ejecución de un nuevo programa contra Cuba, el cual recibió el nombre código de Operación Mongoose o Magosta en idioma español.

La CIA le presentó un documento contentivo de seis puntos donde contemplaba las medidas de propaganda y guerra psicológica, la creación de redes de espías dentro de la Isla y organizaciones contrarrevolucionarias, planes de actos terroristas y sabotaje total, con el fin de desestabilizar la vida de los cubanos.

El 18 de enero del 62, el general de brigada Edward G. Lansdale, nombrado como jefe de Operaciones de la Operación Mangosta, entregaba a las más altas autoridades del Gobierno y al Grupo Especial Ampliado del Consejo de Seguridad Nacional de Estados Unidos, el proyecto de la Operación contentiva de 32 tareas, las que deberían ejecutar los departamentos y agencias participantes.

Posteriormente le fue añadida la tara 33, la cual consistió en un plan para “incapacitar a los trabajadores azucareros cubanos, mediante el empleo de medios químicos bélicos”, lo que daba inicio a la Guerra Biológica que padecería Cuba desde entonces, como el Dengue Hemorrágico.

Al día siguiente, el 19.01.1962, se produjo una reunión con el fiscal general de Estados Unidos, Robert Kennedy, el cual hizo un llamado a los participantes a “… ofrecer una dedicación absoluta y resuelta para no fracasar en el cumplimiento de las 32 tareas”, y agregó: “El problema cubano tiene una alta prioridad del Gobierno y todo lo demás es secundario, no se escatimará en tiempo, dinero, esfuerzos o recursos humanos”. “El Presidente me ha indicado que el último capítulo sobre Cuba no se ha escrito todavía y por lo tanto hay que hacerlo y así se hará”.

Los integrantes de la Operación fueron: el Departamento de Estado, la CIA, el Departamento de Defensa y la Agencia de Información, USIA.

El objetivo a alcanzar por los Estados Unidos en Mangosta era el de “ayudar a los cubanos a derrocar el régimen comunista en Cuba, e instaurar un nuevo Gobierno con el cual Estados Unidos pueda vivir en paz”.

La Operación estaba dirigida, según se expresa textualmente a: “provocar una rebelión del pueblo cubano…” “La sublevación necesita un movimiento de acción política fuertemente motivado y arraigado en Cuba, capaz de generar la sublevación…” “La acción política será apoyada por una Guerra Económica, que induzca al régimen comunista a fracasar en su esfuerzo por satisfacer las necesidades del país, las Operaciones psicológicas acrecentarán el resentimiento de la población contra el régimen, y las de tipo militar darán al movimiento popular un arma de acción para el sabotaje y la resistencia armada en apoyo a los objetivos políticos”.

Nada queda fuera de ese tenebroso plan, todo fue cuidadosamente diseñado, desde las acciones de inteligencia, las diplomáticas para aislar a Cuba del hemisferio occidental, las económicas, la propaganda mediática, los sabotajes a las industrias, centros comerciales, recreativos y las zonas agrícolas, hasta las militares, que justificarían la invasión del ejército estadounidense en apoyo a la rebelión de los cubanos.

Para tener una idea exacta de lo que planificaron, basta señalar lo que se afirma en el documento sobre la actividad de la CIA, al exponer: “La CIA ha concluido que su papel real será la de crear la ilusión de que un movimiento popular en Cuba gana apoyo exterior y ayudar a establecer un clima que permitirá actos provocativos en apoyo a un cambio hacia una acción abierta, al aumentar su capacidad operacional”.

Aunque la Operación como tal fue abortada por la llamada Crisis de los Misiles por el compromiso de Estados Unidos de no invadir a Cuba, la Guerra Económica, Psicológica y las acciones de la CIA no han cesado, a pesar del restablecimiento de relaciones diplomáticas el 17.12.2014.

El Presidente Barack Obama no tiene intenciones de eliminar el Bloqueo, pues al igual que los anteriores Presidentes, sueñan con la rebelión del pueblo, ante el desgaste a que es sometido por las penurias económicas, lo mismo que hacen hoy contra Venezuela, Ecuador y Brasil.

Obama incrementa las acciones subversivas para lograrlo, mientras ofrece una imagen edulcorada de “buena voluntad”, pero mantiene inmaculada la Guerra Económica para que el pueblo, y principalmente los jóvenes, no vean beneficios en el sistema socialista.

Por tanto, al igual que expresó Robert Kennedy en 1962, el Gobierno de Estados Unidos sigue sin escatimar tiempo, dinero, esfuerzos o recursos humanos, en su lucha por desmotar el socialismo, porque aún conservan vigente el criterio de que “el último capítulo sobre Cuba no se ha escrito todavía y por lo tanto hay que hacerlo”.

Allá los que se dejen confundir y olviden la historia, pues como aseguró José Martí: “…es en vano pedir que la memoria arranque de sí lo que la indigna”.

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