Cuba: lavoratori autonomi

cuentaAlla fine del 2015 c’erano 136.000 ‘cuentapropistas’ (lavoratori autonomi) a La Habana, la provincia che ospita il maggiore numero di persone legate a questo segmento del settore non statale a Cuba.


Secondo i dati forniti dalla direzione del Lavoro e della Previdenza Sociale, quelli che lavorano sotto contratto costituiscono la modalità più rappresentativa, e seguono il trasporto di merci e di passeggeri, lalocazione di abitazioni, stanze e spazi, la produzione e la vendita di alimenti, e gli agenti postali.

Isabel Hamze Ruiz, direttrice del Lavoro e della Previdenza Sociale nel territorio, ha sottolineato che ogni mese vengono concesse, in media, circa 1.500 nuove licenze nella capitale, e questo conferma la validità di questa opzione come fonte di occupazione, capace di generare beni e servizi a beneficio della popolazione.

Ha detto che, nonostante le azioni che si intraprendono al fine di incrementare la cultura fiscale, tra chi lavora in forma non statale persistono ancora inadempimenti nel pagamento al fisco, motivo per il quale alla fine dell’anno scorso sono state ritirate circa ottomila licenze.

Hamze Ruiz ha ricordato che l’evasione fiscale è un reato sanzionato dalla legge, che non deve essere permesso soprattutto per la destinazione dei tributi, al sostegno delle spese sociali come la salute, l’educazione, la cultura e lo sport.

Per questo ha ribadito la necessità di far rispettare la legge, di combattere l’impunità e di proteggere i ‘cuentapropistas’ che, nella stragrande maggioranza, rispettare le disposizioni.

Tra i risultati della crescente forma di impiego, ha sottolineato i progressi ottenuti in aree di grande impatto sulla popolazione, come l’edilizia (riparazione e costruzione di abitazioni), il trasporto e la gastronomia, quest’ultima gestita in una percentuale significativa dai nuovi attori economici.

La direttrice del Lavoro e della Previdenza Sociale a La Habana ha evidenziato la soddisfazione degli abitanti della capitale e dei turisti stranieri per i servizi che si prestano oggi nella gastronomia, e ha detto che è risaputo che i più rinomati ristoranti di La Habana sono diretti da imprenditori non statali.

Si è soffermata sull’importanza di questo segmento nel significativo incremento registrato negli arrivi di visitatori internazionali nel paese, e a questo proposito ha detto che la sua organizzazione lavora in coordinamento con il Ministero del Turismo per potenziare il legame di questo settore emergente con le esigenze del settore.
È stato reso noto che a La Habana ci sono ottomila case in affitto, di cui 100 già inserite nei pacchetti turistici che Cuba offre ai suoi visitatori.
Scritto da ACN

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