Altra provocazione mediatica

Giornalista vicino al Pentagono tenta di coinvolgere Cuba nel traffico di armi

Descubriendo Verdades – Percy Francisco Alvarado Godoy


65919Claudia Rosett, “elevata” giornalista nordamericana e fervente manipolatrice dei temi relazionati a paesi come la Corea del Nord, Iran, Cuba e altre nazioni, ha realizzato una nuova grossolona manovra contro Cuba relativa alla  “misteriosa” sparizione dell’imbarcazione nordcoreana, ‘Mu Du Bong,’ tra i giorni dall’ 1 al 9 luglio, suggerendo che la stessa si é pericolosamente avvicinata alle acque statunitensi senza essere rilevata.

La rivista Forbes, con la sua consueta partecipazione alla guerra ideologica contro Cuba, ha pubblicato l’ipotesi della “investigatrice”, la cui frequente missione è di collegare le nazioni selezionate con presunti contrabbando di armi, con il traffico di droga, la falsificazione, legami terroristici, missili e la proliferazione nucleare, cercando di influire sulla politica estera USA e agitare l’ostilità della sua nazione nell’arena internazionale.

Rosett, che lavora presso la Fondazione per la Difesa delle Democrazie, una sorta di organizzazione legata al Pentagono ed altre agenzie speciali, accusa Cuba di aver dato protezione all’imbarcazione nordcoreana nel suo “sospetto” tragitto.

Secondo lei, il Mu Du Bong era arrivato il 29 giugno a Cuba, scomparendo dai monitor yankee tra il 1 e il 9 luglio, per comparire di nuovo il 10 luglio nei porti dell’Avana, dirigendosi posteriormente nel Golfo del Messico, verso una posizione vicina alle coste del Texas.

L’intero percorso della nave sembra essere stato monitorato dagli USA da quando ha lasciato il Mar Cinese e si é diretta verso il porto russo di Nakhodka, attraversando successivamente il Canale di Panama ed essendo localizzata, il 25 giugno, nei pressi del porto di Mariel.

Dopo aver speculato se questa nave da carico non compiva missioni simili al Chong Chon Gang, fermato qualche tempo fa nel Canale di Panama, sotto le  controverse accuse di contrabbando di armi da Cuba verso la Corea del Nord,  Rosett allerta, piuttosto specula, su una possibile minaccia per gli Stati Uniti.

Poi Rosett dà libero sfogo alla speculazione. Secondo lei, questa imbarcazione è stata accusata dalle autorità giapponesi, nel 2012 come appartenente alla Mariner’s Shipping and Trading Company S, con sede a Pyongyang, e sospettata di essere “associata all’esportazioni illegali di beni connessi alle armi di distruzione di massa”.

Dopo lancia due insidiose domande la cui intenzione è manipolare i fatti per sollevare falsi dubbi su Cuba: chi fornisce l’assicurazione al Mu Du Bong? e chi ha pagato le tasse per il passaggio di Mu Du Bong, il mese scorso, dal canale di Panama?

Chi è Claudia Rosett?

rosettClaudia Rosett lavora come giornalista residente presso la Foundation for the Defense of Democracies (Fondazione per la Difesa delle Democrazie), una specie di think-tank, con sede a Washington DC. Ha lavorato per il Wall Street Journal nel 1984, responsabile della pagina editoriale del The Asian Wall Street Journal sino al 1986. Era in India nel 1992 e, successivamente, a Mosca nel 1993.

Ritornata negli Stati Uniti nel 1997, è ritornato a New York dove entra a far parte del comitato editoriale del Wall Street Journal fino al 2002. In quel periodo scrisse una colonna intitolata “The Real World” per The Wall Street Journal Europe e per Opinionjournal.com, dal luglio 2000 al dicembre 2005.

E’ spesso ospite di programmi televisivi in ​​cui spesso utilizzata cliché per demonizzare paesi progressisti come la Corea del Nord, Iran, Siria, Cina, Russia, Cuba, Venezuela e altre nazioni, manifestando una ideologia di estrema destra e manipolando la questione delle presunte minacce agli Stati Uniti.

Ha scritto anche su The National Review, The New York Times, The Philadelfia Inquirer, USA Today, Commentary, The New Republic e The Weekly Standard, tra gli altri.

La sua influenza l’ha fatta commentare e influire tanto nel Dipartimento di Stato, nel Dipartimento della Difesa, così come in vari Comitati e Sottocomitati di Camera e Senato del Congresso degli Stati Uniti, dove ha difeso le posizioni ideologiche dell’estrema destra.

Il suo credito professionale è il seguente: ha conseguito una laurea presso la Yale University (1976), un master in Letteratura Inglese presso la Columbia University (1979) e un MBA presso la University of Chicago Graduate School of Business (1981).

In cosa si sbaglia la signora Rosett.

Ci sono molte ragioni che smentiscono l’intrigo mediatico che cerca di manipolare la signora Rosett.

La prima è che la nave nordcoreana è stata adeguatamente ispezionata al passare il Canale di Panama, non trovando nulla di sospetto in essa.

the_fruit_of_the_imperialism_by_latuff2In secondo luogo, è praticamente impossibile che una barca “sparisca” dal controllo yankee  che esercita  il Southern Command USA (USSOUTHCOM) su tutte le aree del Centro America e dei Caraibi. Si sa che questo – uno dei dieci Unified Combatant Commands (Cocom) del Dipartimento della Difesa e con sede a Miami, in Florida – esercita un controllo dettagliato sui paesi latino-americani, incaricato – secondo  Wikileaks – di “fornire piani di emergenza, operazioni, e la cooperazione per la sicurezza per il Centro e Sud America, i Caraibi, in particolare nel caso di Cuba, ed in particolare nella difesa del Canale di Panama e le zone adiacenti.

Come è possibile che il USSOUTHCOM, così come le varie agenzie governative come la NSA, DIA, CIA, tra altre, così come la Guardia Costiera non abbiano potuto localizzare il presunto  tragitto del Mu Du Bong?

Che elementi ha la signora Rosett, tranne il suo odio viscerale verso la Corea del Nord, Cina, Russia e Cuba, per speculare su una presunta pericolo per la sicurezza nazionale degli USA?

E’ per lei inefficiente il lavoro della Interagency Joint Task Force, con sede a Key West, in Florida, incaricata della rilevazione e supervisione di qualsiasi nave o aeromobile che sia ubicata nella zona in cui, secondo lei, “scomparve” il Mu Du Bong?

Si sarà dimenticata la signora Rosett che attualmente, e da qualche tempo, sono attivi da parte del  USSOUTHCOM le iniziative sub regionali  note come Iniziativa Regionale per la Sicurezza dell’America centrale (CARSI) e Iniziativa per la Sicurezza della Conca dei Caraibi (CBSI), implementate per aumentare il ruolo egemonico degli USA nella regione?

Forse lei vorrà, per caso, basandosi sulla menzogna della scomparsa del volo MH 370 Malasyan Airlines, ripetere tanta assurda storia?

E per cosa è servito il NORAD e la sua complessa rete di spionaggio satellitare?

La grossolana bugia  su una presunta scomparsa del Mu Du Bong e quella di fabbricare inesistenti minacce contro gli Stati Uniti, è un’ulteriore parte della guerra ideologica anti-cubana e non è affatto un caso che è stata brandita dopo la recente visita del presidente russo Vladimir Putin a Cuba.

Come sempre, ripetiamo a Forbes, alla signora Rosett, e a qualsiasi interessato, che Cuba non ha nulla da nascondere e solo cerca un amichevole e cordiale comprensione con il suo vicino del Nord, sulla base del rispetto reciproco e la cooperazione in quelle attività che lo meritino.

Periodista cercana al Pentágono intenta implicar a Cuba en tráfico de armas

Claudia Rosett, “encumbrada” periodista norteamericana y ferviente manipuladora de los temas relacionados con países como Corea del Norte, Irán, Cuba y otras naciones, ha realizado otra nueva burda maniobra anticubana relacionada con la “misteriosa” desaparición del barco norcoreano Mu Du Bong, entre los días del 1 al 9 de julio, sugiriendo que el mismo se acercó peligrosamente a aguas norteamericanas sin ser detectado.

La revista Forbes, con su acostumbrada participación en la guerra ideológica contra Cuba, ha visibilizado la hipótesis de la “investigadora”, cuya frecuente misión es vincular a naciones seleccionadas con supuestos contrabando de armas, el tráfico de estupefacientes, falsificación, lazos terroristas, misiles y proliferación nuclear, buscando influir en la política exterior norteamericana y agitar la hostilidad de su nación en la arena internacional.

Rosett, quien labora en el la Fundación para la Defensa de las Democracias, una especie de organización vinculada al Pentágono y otras agencias especiales, inculpa a Cuba de haber dado protección al barco norcoreano en su “sospechoso” recorrido.

Según ella, el Mu Du Bong había arribado el 29 de junio a Cuba, desapareciendo del monitoreo yanqui entre el 1 y el 9 de julio, para aparecer nuevamente el 10 de julio en puertos habaneros, dirigiéndose posteriormente al Golfo de México, hacia una posición cercana a las costas de Texas.

Todo el recorrido del barco parece haber sido monitoreado por Estados Unidos desde que partió del Mar de China y se dirigió al puerto ruso de Najodka, cruzando posteriormente el Canal de Panamá y siendo localizado el 25 de junio cerca del puerto de Mariel.

Luego de especular sobre si este carguero no cumplía misiones similares al Chong Chon Gang, detenido hace algún tiempo en el Canal de Panamá, bajo la controversial acusación de contrabandear armas de Cuba hacia Corea del Norte, Rosett alerta, más bien especula, sobre una posible amenaza para los Estados Unidos.

Luego Rosett da rienda suelta a la especulación. Según ella, esta embarcación fue inculpada por las autoridades niponas en el 2012, como perteneciente a la Mariner’s Shipping and Trading Company S, con base en Pyongyang, y sospechosa de estar “asociada con las exportaciones ilegales de mercancías relacionadas con las armas de destrucción masiva”.

Luego lanza dos insidiosas interrogantes cuya intención es manipular los hechos para levantar falsas dudas sobre Cuba: ¿Quién proporciona el seguro para la Mu Du Bong? y ¿quién pagó los honorarios para el paso del Mu Du Bong el mes pasado por el Canal de Panamá?

¿Quién es Claudia Rosett?

Claudia Rosett labora como periodista residente en la Foundation for the Defense of Democracies (Fundación para la Defensa de las Democracias), una especie de think-tank basificado en Washington D.C. Trabajó para The Wall Street Journal en 1984, a cargo de la página editorial de The Asian Wall Street Journal hasta 1986. Estuvo en la India en 1992 y, posteriormente, en Moscú, en 1993.

Regresó a EE UU en 1997, regresó a Nueva York donde formó parte del consejo editorial de The Wall Street Journal hasta el año 2002. En esos momentos escribió una columna titulada “The Real World”, para The Wall Street Journal Europe y para Opinionjournal.com, desde julio del 2000 hasta diciembre del 2005.

Es frecuente invitada en programas televisivos en donde usa con frecuencia matrices de opinión para satanizar a países progresistas como Corea del Norte, Irán, Siria, China, Rusia, Cuba, Venezuela y otras naciones, manifestando un ideario de ultraderecha y manipulando el tema de supuestas amenazas para EE UU.

También ha escrito The National Review, The New York Times, The Philadelfia Inquirer, USA Today, Commentary, The New Republic y The Weekly Standard, entre otros.

Su influencia le ha hecho disertar e influir tanto en el Departamento de Estado, el Departamento de Defensa, así como en varios Comités y Sub Comités de la Cámara y el Senado del Congreso norteamericano, en donde ha defendido las posiciones ideológicas de la ultraderecha.

Su aval profesional es el siguiente: posee una licenciatura de la Universidad de Yale (1976), una maestría en Inglés Literatura de la Universidad de Columbia (1979) y un MBA de la Universidad de Chicago Graduate School of Business (1981).

En qué se equivoca la señora Rosett.

Existen muchas razones que desmienten el tramado mediático que trata de manipular la señora Rosett.

El primero de ellos es que la embarcación coreana fue debidamente inspeccionada al pasar el Canal de Panamá, no encontrándose algo sospechoso en la misma.

En segundo lugar, resulta prácticamente imposible que un barco “desaparezca” del control norteamericano que ejerce el Comando Sur de los Estados Unidos (USSOUTHCOM) sobre todas las áreas de América Central y el Caribe. Se sabe que éste – uno de los diez Comandos Combatientes Unificados (Cocom) del Departamento de Defensa y con base en Miami, Florida-, ejerce un detallado control sobre los países latinoamericanos, responsabilizado -según WikiLeaks-, con “proporcionar planificación de contingencia, operaciones, y la cooperación de seguridad para América Central y del Sur, el Caribe, particularmente en el caso de Cuba, y, particularmente, en la defensa del Canal de Panamá y la zonas adyacentes.

¿Cómo es posible que el USSOUTHCOM, así como las diversas agencias gubernamentales como la NSA, la DIA, la CIA, entre otras, así como la Guardia Costera no hayan podido localizar el supuesto recorrido del Mu Du Bong?

¿Qué elementos tiene la señora Rosett, salvo su odio visceral hacia Corea del Norte, China, Rusia y Cuba, para especular sobre un supuesto peligro para la seguridad nacional de EE UU?

¿Resulta para ella ineficiente la labor de la Joint Interagency Task Force, radicada en Key West, Florida, encargada de la detección y supervisión de cualquier navío o avión que sea ubicado en la zona en la que, según ella, “desapareció” el Mu Du Bong?

¿Se habrá olvidado la señora Rosett que actualmente, y desde hace algún tiempo, se encuentran activas por parte del USSOUTHCOM las iniciativas subregionales conocidas como Iniciativa de Seguridad Regional de América Central (CARSI) y la Iniciativa de Seguridad de la Cuenca del Caribe (CBSI), implementadas para aumentar el papel hegemónico de los EE UU en la región?

¿Querrá ella, acaso, apoyándose en el embuste de la desaparición del vuelo MH 370 de Malasyan Airlines, repetir tan absurda historia?

¿Y para qué sirvió el NORAD y su compleja red de espionaje satelital?

La burda mentira sobre una supuesta desaparición del Mu Du Bong y de fabricar inexistentes amenazas contra EE UU, es una parte más de la guerra ideológica anticubana y no resulta nada casual que se haya esgrimido a raíz de la reciente visita del presidente ruso Vladimir Putin a Cuba.

Como siempre, repetimos a Forbes, a la señora Rosett, y a cualquier interesado, que Cuba no tiene nada que esconder y solo busca un amistoso y cortés entendimiento con su vecino del Norte, sobre la base del respeto mutuo y la cooperación en aquellas actividades que lo ameriten.

Editado con post del blog Descubriendo Verdades de Percy Francisco Alvarado Godoy

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.