Cuba-USA: le iniziative di Obama prima della visita

Néstor Garcia Iturbe* | da www.alainet.org
Traduzione di Marx21.it

obama cuba visitaMolti “esperti in materia” sostengono, che nei giorni che ci restano dalla visita a Cuba del Premio Nobel della Pace, sicuramente il governo USA compirà alcuni gesti verso la nostra patria per “addolcire” il clima di modo che, al suo arrivo, sia favorevole alla sua iniziativa.


Non immagino che l’accoglienza sia sullo stile della pellicola “Benvenuto, Mister Marshall!” con tutta la gente che sventola bandierine statunitensi, lungo tutto il percorso dall’aeroporto alla sua residenza e con bande musicali che suonano l’Inno dei Marines mentre passa il corteo. Non esageriamo!

A prima vista anche il governo statunitense ha pensato ai gesti che deve compiere per “rendere gradevole l’accoglienza”.

USAID dollarIl 18 febbraio la USAID (Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale), le cui azioni non hanno niente a che vedere con lo sviluppo internazionale, ma semmai con la sovversione politica e l’ingerenza negli affari interni di altri paesi, ha esteso fino al 28 febbraio il termine della presentazione di progetti di organizzazioni interessate a fornire a Cuba “assistenza umanitaria ai prigionieri politici e alle loro famiglie, oltre che a persone e gruppi che politicamente siano stati emarginati”. Il termine iniziale scadeva il 15 febbraio.

Per ciascuno di questi progetti tali organizzazioni possono richiedere tra i 500.000 e i 2 milioni di dollari. Come si può notare, la somma non è disprezzabile, soprattutto se il progetto presentato ottiene 2 milioni di dollari.

La USAID avverte che l’organizzazione, il cui progetto sia approvato, non deve inviare a Cuba cittadini statunitensi per la sua esecuzione, perché sarebbero più facilmente arrestati.

Bene, se la USAID lancia questa avvertenza e teme che chi arriva venga arrestato, allora significa che la natura del progetto è totalmente illegale e contraria alle leggi in vigore a Cuba, e che tale tipo di progetto invece di “addolcire” il clima, gli aggiunge l’amaro sapore dell’ingerenza negli affari interni del nostro paese. Tutto ciò alcuni giorni prima che Obama arrivi all’Avana.

Alcuni interessati a questo tipo di attività, ma che non hanno alcun interesse a risiedere nelle carceri cubane hanno avanzato domande alla USAID in relazione a questo progetto del governo statunitense.

I chiarimenti forniti dalla USAID sono i seguenti:

– Il programma opera sotto la giurisdizione e l’autorità delle leggi degli Stati Uniti (non sono accettate da parte del governo cubano).

– Il programma è segreto e le eccezioni vanno valutate singolarmente. In ogni caso la USAID non ha avanzato alcuna eccezione al programma in accordo con il DATA-ACT e il memorandum OMB M-15-12 in relazione alle spese del governo degli Stati Uniti.

– L’aiuto umanitario a prigionieri politici e individui politicamente emarginati e alle loro famiglie, è la priorità di questo programma. Non possiamo offrire metodologia alcuna sui modi attraverso cui tale aiuto debba arrivare agli interessati.

Da tutto ciò risulta evidente che le azioni del governo degli Stati Uniti per interferire nei nostri affari interni continuano.

Che del denaro che i contribuenti statunitensi inviano perché il proprio governo funzioni vengono destinati fondi per “pagare i propri agenti a Cuba”.

Che secondo il criterio del governo degli Stati Uniti, esistono a Cuba “prigionieri politici e persone politicamente emarginate” che devono essere aiutati nella loro lotta contro la Rivoluzione Cubana.

Sicuramente Obama, quando verrà a Cuba, si incontrerà con i “politicamente emarginati” per assicurarli sul fatto che i loro salari sono al sicuro e che devono continuare a svolgere le loro attività. In ogni caso, se vanno in prigione, si trasformeranno in “prigionieri politici” e continueranno a ricevere il loro compenso, con un dieci per cento di aumento a partire da quel momento, poiché si troverebbero in carcere.

*Direttore del blog El Heraldo (Cuba)

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