Berta Soler si scontra con Obama

Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com

berta soler obamaAlleva corvi e ti strapperanno gli occhi, dice il proverbio, e proprio così succede, ora, al presidente USA, Barack Obama, e la presidentessa delle cosiddette “Dame” in Bianco, la corrotta Berta Soler, che dopo essere stata viziata, immeritatamente, da funzionari del Dipartimento di Stato, ricevuta dal vicepresidente Joe Biden e accolta con entusiasmo in casa di Jorge Mas Santos, dallo stesso Obama, ora si sente in potere e diritto, con totale sfacciataggine, di affrontare il presidente.

Berta ha creduto di avere poteri speciali per sfidare il capo della Casa Bianca e lo rimprovera senza alcun rispetto, criticando gli obiettivi del suo viaggio a L’ Avana e quello, che a suo giudizio, doveva aver espresso al presidente cubano Raul Castro.

Secondo lei, Obama doveva mostrarsi più energico ed esigere la cessazione della “violenza” poliziesca, oltre ad un’amnistia generale per i prigionieri politici, ma non ha tenuto conto del fatto che il presidente USA sa bene che, a Cuba, non c’è violenza della polizia; i poliziotti cubani non indossano caschi, scudi, manganelli, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua, come ci sono in Europa, America Latina, e anche negli stessi USA, dove inoltre utilizzano anche la polizia montata su grandi cavalli per reprimere i manifestanti.

Inoltre, le agenzie d’intelligence USA sanno, perfettamente, che il sistema di polizia cubana è molto diverso da altri paesi dove la polizia ha la potestà di colpire, ammanettare, e anche sparare di fronte alla presunzione che la persona ricercata cerchi di estrarre un’arma per sparare ad un agente dell’ordine, ciò che non esiste a Cuba.

Così Obama non può parlare di repressione della polizia con i cubani, in primo luogo poiché è lui che approva 20 milioni di dollari, ogni anno, per quegli atti provocatori che realizzano le “Dame”, all’andare per strada e e sedersi in piena via pubblica al fine di essere sollevate dalla polizia che, nel caso di Cuba, sono solo poliziotte e disarmate; in secondo luogo, perché chi cerca di farlo nel suo paese (gli USA), senza la debita autorizzazione, la bastonatura che riceve è brutale e non gli viene voglia di ripeterlo.

La cosiddetta “presidente” si trova, di nuovo, a Washington per proseguire le campagne anti-cubane e mantenere le correnti d’opinione che a Cuba aumenta la repressione; tutto ciò istigato dalla destra terrorista guidata dalla rappresentante Ileana Ros-Lehtinen, che vede che al blocco commerciale e finanziario, imposto 58 anni fa, rimangono solo mesi; ciò che consentirebbe il commercio tra i due paesi.

Per questo motivo hanno intensificato le crociate propagandistiche, nella stampa USA e mondiale, facendo credere ai più ingenui ed ignari del tema Cuba che la repressione sia reale, quando i tre milioni di visitatori annuali, che riceve l’isola, dimostrano che è una menzogna.

Quindi Berta espresse:”Vogliamo che il governo USA condizioni il governo cubano e ciò che stiamo vedendo è che è quello cubano che condiziona, e pubblicamente, con l’embargo, la base navale di Guantanamo, mentre gli USA danno concessioni e cose in cambio di niente”, dichiarazioni pubblicate, come sempre, dall’agenzia di spagnola di notizie EFE a Washington.

berta-soler-cronologc3ada-de-viajesLa controrivoluzione continua a godere dei viaggi spesati da Miami, spese che dovrebbero pubblicarsi sulla stampa affinché il popolo USA sappia come mal si utilizza il denaro che pagano con le tasse.

Come se fosse una personalità, Berta è stata ricevuta da funzionari del Dipartimento di Stato, senatori, accademici e avvocati della Commissione Inter-Americana sui Diritti Umani dell’OSA per chiedere che si faccia pressione sul governo cubano per la fine della violenza della polizia, che secondo quanto hanno inventato “aumentò” prima, in presenza, e dopo la visita di Obama.

Il discorso di Berta è una copia di quello di Ileana Ros, Mario Diaz-Balart e Marco Rubio, membri della mafia anti-cubana che hanno vissuto della menzogna contro Cuba e temono di perdere le posizioni raggiunte al comprovarsi le loro bugie, cosa che, sempre più, senatori e deputati, che visitano l’isola, verificano.

Tuttavia, Berta Soler ha minimizzato il grave problema che affronta la controrivoluzione a Cuba, la divisione, cosa che è sempre stata presente tra i suoi membri a causa del protagonismo che vogliono raggiungere e soprattutto il denaro che si intascano.

onu 2015Per avere un’idea più precisa di come pensa questa donna basta solo analizzare ciò che ha espresso circa il blocco economico che il mondo intero rifiuta, ogni anno, all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, quando dice: “Non pensiate che il blocco USA ci ha gettato nella miseria, bisogna cambiare il sistema che non funziona e ciò lo faranno i cubani con il sostegno della comunità internazionale”.

Questa è la “dissidenza” che, presumibilmente, vuole il meglio per il suo popolo, mentre godono dei viaggi per il mondo, spendendo centinaia di migliaia di dollari e riempiendosi le borse, come fa lei che, dal giorno alla notte e senza poter giustificare da dove ha ottenuto il denaro, ha appena acquistato una residenza a due piani in una zona residenziale di L’Avana.

Così José Martí, dichiarò: “Disgustano l’animo questi infecondi energumeni …”

Berta Soler se le enfrenta a Obama

Por Arthur González 

Cría cuervos y te sacaran los ojos, dice el proverbio y así mismo pasa ahora con el presidente de los Estados Unidos, Barack Obama, y la presidenta de las llamadas “Damas” de Blanco, la corrupta Berta Soler, quien después de ser mimada, sin merecerlo, por los funcionarios del Departamento de Estado, recibida por el vicepresidente Joe Biden y saludada con entusiasmo en casa de Jorge Mas Santos, por el propio Obama, ahora se siente con el poder y derecho para con total desfachatez encarársele al Presidente.

Berta se ha creído que tiene poderes especiales para desafiar al jefe de la Casa Blanca y lo increpa sin el menor respeto, cuestionándole los objetivos de su viaje a La Habana y lo que en su criterio debió haberle expresado al presidente cubano Raúl Castro.

Según ella, Obama debió mostrarse más enérgico y exigir el cese de la “violencia” policial, más la amnistía general para los presos políticos, pero no tomó en cuenta que el presidente de Estados Unidos conoce perfectamente que en Cuba no hay violencia policial, sus policías no usan cascos, escudos, porras, gases lacrimógenos ni carros lanza agua, como existen en Europa, América Latina, e incluso en los propios Estados Unidos, donde además utilizan a la policía montada en grandes caballos para reprimir a los manifestantes.

Por otra parte, las agencias de inteligencia estadounidenses conocen perfectamente que el sistema policiaco cubano es muy diferente al de otros países, donde la policía tiene potestad para golpear, esposar, e incluso disparar ante la presunción de que la persona requerida intenta sacar un arma para dispararle a un agente del orden, lo cual no existe en Cuba.

Por eso Obama no puede hablar de represión policial con los cubanos, primero por es él quien aprueba 20 millones de dólares anualmente para esos actos provocativos que realizan las llamadas “Damas”, al salir a la calle y tumbarse en plena vía pública para ser levantadas por la policía, que en el caso de Cuba son solo policias mujeres y desarmadas; en segundo lugar, porque quien intente hacerlo en su país sin la debida autorización, la paliza que recibe es brutal y no le quedarían ganas de repetirlo.

La llamada “presidenta” se encuentra nuevamente en Washington para continuar las campañas anticubanas y mantener las matrices de opinión de que en Cuba aumenta la represión, todo eso instigado por la derecha terrorista encabezada por la representante Ileana Ros-Lehtinen, que ve como al Bloqueo Comercial y financiero impuesto hace 58 años le van quedando solo meses, algo que posibilitaría el comercio entre los dos países.

Por esa razón se han arreciado las cruzadas propagandísticas en la prensa estadounidense y mundial haciéndole creer a los más ingenuos y desconocedores del tema Cuba que es real la represión, cuando los tres millones de visitantes anuales que recibe la isla comprueban que es mentira.

De ahí que Berta expresara: “Queremos que el Gobierno estadounidense condicione al Gobierno cubano y lo que estamos viendo es que el cubano es el que condiciona, y públicamente, con el embargo, la base naval en Guantánamo, mientras el estadounidense da concesiones y cosas a cambio de nada”, declaraciones que le publica como siempre, la agencia española de noticias EFE en Washington.

La contrarrevolución continúa disfrutando de los viajes costeados por Miami, gastos que deberían publicarse en la prensa para que el pueblo de Estados Unidos conozca en que se mal emplea el dinero que pagan con sus impuestos.

Como su fuese una personalidad, Berta fue recibida por funcionarios del Departamento de Estado, senadores, universitarios y abogados de la Comisión interamericana de Derechos Humanos de la OEA, para pedir que se presione al Gobierno cubano por el cese la violencia policial, que según han inventados “aumentó” antes, en presencia, y después de la visita de Obama.

El discurso de Berta es una copia del que llevan a cabo Ileana Ros, Mario Díaz Balart y Marco Rubio, integrantes de la mafia anticubana que ha vivido del cuento contra Cuba y temen perder las posiciones alcanzadas de comprobarse sus mentiras, algo que cada vez más senadores y congresistas que visita la Isla verifican.

Sin embargo, Berta Soler le restó importancia al grave problema que enfrenta la contrarrevolución en Cuba, la división, algo que siempre ha estado presente entre sus miembros a causa del protagonismo que pretenden alcanzar y sobre todo al dinero que se embolsillan.

Para tener una idea más exacta de cómo piensa esa mujer solo hay que analizar lo que expresó acerca del Bloqueo Económico que el mundo entero rechaza anualmente en la Asamblea General de la ONU, cuando dijo: “No piensen que el bloqueo nos ha hundido en la miseria, hay que cambiar el sistema que no funciona y eso lo van a hacer los cubanos con el apoyo de la comunidad internacional”.

Esa es la “disidencia” que supuestamente quiere lo mejor para su pueblo, mientras disfrutan de viajes por el mundo gastando cientos de miles de dólares y llenándose los bolsos como ella, que de la noche a la mañana y sin poder justificar de donde obtuvo el dinero, acaba de adquirir una residencia de dos plantas en una zona residencial de La Habana.

Por eso José Martí subrayó: “Desagradan el ánimo esos energúmenos infecundos…”

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