La brigata medica cubana che presta servizio in Ecuador si è messa a disposizione del governo del paese sudamericano per assistere le vittime del terremoto che nella notte di questo sabato ha distrutto la zona della costiera, ha informato questa domenica una fonte diplomatica.

Secondo l’ambasciatore di Cuba nella città di Quito, Rafael Dausá, i 613 professionisti della salute provenienti dall’isola caraibica che lavorano nella nazione andina sono pronti a trasferirsi nelle zone colpite dal movimento tellurico che, fino a questo momento, si stima che abbia causato 235 morti e 1.557 feriti.

Fonti della brigata medica cubana hanno anche confermato che alcuni distretti della Salute in regioni che non sono state colpite dal sisma di 7,8 gradi nella scala Richter, hanno già cominciato a convocare gli specialisti affinché si trasferiscano a Manta e in altre zone del disastro.

Secondo l’ultima relazione presentata dal vicepresidente dell’Ecuador, Jorge Glas, il sisma, considerato il più potente avvenuto nel paese negli ultimi 37 anni, ha provocato fino al momento 235 morti e 1.557 feriti.

Tuttavia, ha avvertito Glas, la cifra delle vittime potrebbe aumentare mano a mano che i gruppi di soccorso riescano ad accedere ad alcune località che sono rimaste isolate.

Ha anche confermato il dispiegamento di 313 operatori sanitari, tra paramedici, medici e la Croce Rossa Ecuadoriana, così come di 10 mila effettivi delle forze armate e più di 4600 poliziotti per lavori di soccorso nei luoghi dichiarati in emergenza.

Il presidente Rafael Correa ha interrotto la visita che stava effettuando a Città del Vaticano per partecipare a una conferenza accademica, e ha previsto di atterrare questa domenica a Manta.

Appena ricevuta la notizia, il presidente si è messo in comunicazione telefonica con una emittente televisiva locale, e ha fatto appello a tutti gli ecuadoriani ad essere uniti nell’affrontare la tragedia, oltre a firmare un decreto che stabilisce lo stato di emergenza per tutto il paese.