Discorso Fidel (14 giugno 2012)

maceo-cheDiscorso pronunciato dal Presidente della Repubblica di Cuba, Fidel Castro Ruz, nella solenne di commemorazione delle nascite di Maceo e del Che, nel Cacahual, Città dell’Avana. 15 giugno 2002

Compatrioti…   

Oggi rendiamo omaggio a due uomini straordinari, che hanno lasciato una profonda impronta nella storia della nostra Patria: Maceo e il Che…

Del primo leggevo con avidità tutto quanto a lui si riferiva. Lo vidi sempre come una leggenda. Le 26 ferite che ricevette e le oltre 800 azioni di guerra a cui partecipò superavano i limiti della fantasia di un adolescente o di un giovane, in quanto appariva ai nostri occhi come un dio della guerra. Lo percepivo in uno spazio difficile da raggiungere, troppo in alto e troppo lontano. Più tardi, la modesta esperienza della nostra guerra rivoluzionaria mi aiutò a guardare quello straordinario uomo un po’ più da vicino.

Il secondo lo vidi realizzare il primo sparo e le prime prodezze. Medico e intellettuale trasformato in temerario soldato, sempre il primo tutte le volte che ci fu bisogno di un volontario per missioni difficili, ebbi il privilegio di conoscerlo personalmente. Se volessi trovare una parola che fosse sinonimo di austerità, d’integrità, di spirito di sacrificio e di etica, questa parola sarebbe Che.

Ottantatre anni separavano la nascita di uno e dell’altro. Il primo era già un personaggio leggendario quando il secondo venne al mondo. L’uno affermò che colui che tentasse di appropriarsi di Cuba solo raccoglierebbe la polvere del suo suolo inondato dal sangue, l’altro inondò con il suo sangue il suolo di Bolivia cercando d’impedire che l’impero si appropriasse di America Latina.

Entrambi portarono a termine l’invasione da Oriente a Occidente (si riferisce all’invasione che le truppe di entrambi gli eroi realizzarono per portare sulle armi il popolo in tutta l’isola; N.d.T.); entrambi morirono in combattimento; entrambi sono oggi simboli insuperabili di coraggio e d’intransigenza rivoluzionaria; entrambi sono adesso con noi e noi con loro; entrambi fecero ciò che tutto un popolo ha giurato di essere disposto a fare; entrambi nacquero lo stesso giorno: ieri 14 giugno. Il destino non avrebbe potuto ideare niente di meglio.

Quale gigantesca Protesta di Baraguá contro coloro che un secolo fa gli strapparono a Cuba la sua indipendenza e oggi pretendono di strappare al nostro popolo la Rivoluzione e persino la Patria, milioni di cubani, appena 72 ore fa, realizzarono una manifestazione rivoluzionaria che per le sue dimensioni non ha precedenti, e oggi, 15 giugno, alle ore 10:00, cominceranno a scrivere un’altra pagina simile nella storia della nostra Patria e del mondo, e lasceranno ai loro discendenti ciò che forse sarà il più alto onore della nostra epoca.

Giurammo già, in quel luogo storico di Baraguá, in mezzo alla battaglia per il ritorno del bambino sequestrato, che avremmo lottato fino all’eliminazione totale della guerra economica, del blocco assassino e delle leggi assassine a cui è stato sottoposto durante decenni il popolo cubano.

Oggi giuriamo qualcosa in più, e lo giurerà la stragrande maggioranza dei cubani: che saremo assolutamente fedeli alla Patria, alla Rivoluzione e al Socialismo; che il dominio imperialista e il sistema capitalista non ritorneranno mai a Cuba, poiché sarebbe come ritornare al sistema coloniale, al sistema feudale o schiavista che lo precedettero, aboliti ormai da tempo dalla storia.

Generale Antonio Maceo, i cubani d’oggi, educati nel tuo immortale esempio, avrebbero condiviso l’onore di essere insieme a te il giorno glorioso in cui rispondesti al rappresentante del potere coloniale spagnolo: non vogliamo pace senza indipendenza!

Che, fratello carissimo: a tutti noi, tuoi compagni di lotta, ci sarebbe piaciuto combattere insieme a te nella Quebrada del Yuro e lottare per la liberazione dell’America Latina. Era un sogno impossibile. Il destino aveva assegnato al nostro eroico popolo la missione di resistere a 43 anni di aggressioni e finalmente di dire NO al governo imperiale che ci minaccia e cerca d’imporre a Cuba un nuovo Emendamento Platt, ancora più ignominioso di quello del 1901. Perciò il popolo che aiutasti perché abbattesse la tirannia, porta avanti oggi la più gloriosa lotta della sua storia contro il governo della superpotenza egemonica che ci vuol distruggere.

Compatrioti,

Noi rivoluzionari cubani, in mezzo alla battaglia di idee che portiamo avanti e impegnati nella difficile ed eroica difesa della Patria, della Rivoluzione e del Socialismo, rendiamo oggi speciale omaggio ai nostri due grandi eroi, con una ferma e indistruttibile decisione: saremo tutti come Maceo e il Che!

Evviva il socialismo!

Patria o Morte!

Vinceremo!

Discurso de Fidel Castro el 15 de junio del 2002, en homenaje a los natalicios de Maceo y Che

La Habana, el 15 de junio del 2002

Compatriotas:

Hoy rendimos homenaje a dos hombres extraordinarios, que han dejado profunda huella en la historia de nuestra Patria: Maceo y el Che.

Del primero, leía con avidez todo cuanto se refería a él. Lo vi siempre como una leyenda. Las 26 heridas que recibió y las más de 800 acciones de guerra en que participó desbordaban los límites de la fantasía de un adolescente o un joven, al aparecer ante nuestros ojos como un dios de la guerra. Lo percibía en un espacio difícil de abarcar demasiado alto y demasiado lejos. Más tarde, la modesta experiencia de nuestra propia guerra revolucionaria me ayudó a ver aquel hombre extraordinario un poco más de cerca.

Al segundo lo vi realizar el primer disparo y sus primeras proezas. Médico e intelectual convertido en soldado temerario, siempre el primero cuantas veces hizo falta un voluntario para misiones difíciles, tuve el privilegio de conocerlo más de cerca. Si quisiera buscar una palabra que fuese sinónimo de austeridad, integridad, espíritu de sacrificio y ética, esa palabra sería Che.

Ochenta y tres años separaban el nacimiento del uno y del otro. El primero era ya un personaje legendario cuando el segundo vino al mundo. Si uno afirmó que quien intentara apropiarse de Cuba recogería el polvo de su suelo anegado en sangre si no perecía en la lucha, el otro anegó con su sangre el suelo de Bolivia tratando de impedir que el imperio se apoderara de América.

Ambos fueron invasores de Oriente a Occidente; ambos murieron en combate; ambos son hoy símbolos insuperables de valor e intransigencia revolucionaria; ambos están ahora junto a nosotros, y nosotros junto a ellos; ambos hicieron lo que todo un pueblo ha jurado estar dispuesto a hacer; ambos nacieron el mismo día: ayer 14 de junio. El azar no habría podido idear algo mejor.

Cual gigantesca Protesta de Baraguá contra los que hace un siglo le arrancaron a Cuba la independencia y hoy pretenden arrebatar a nuestro pueblo la Revolución y hasta la propia Patria, millones de cubanos hace 72 horas realizaron una movilización revolucionaria que, por su magnitud, no tiene precedentes, y hoy 15 de junio, a las 10:00 de la mañana, comenzarán a escribir otra página similar en la historia de nuestra Patria y del mundo, y legarán a sus descendientes lo que quizás será el más alto honor de nuestra época.

Ya juramos, en aquel sitio histórico de Baraguá, en plena batalla por el regreso del niño secuestrado, que lucharíamos hasta el cese total de la guerra económica, el bloqueo genocida y las leyes asesinas a las que ha sido sometido durante décadas enteras el pueblo cubano.

Hoy juramos algo más, y lo jurará la inmensa mayoría de los cubanos: que serenos inconmoviblemente fieles a la Patria, a la Revolución y al Socialismo; que el dominio imperialista y el sistema capitalista no volverán jamás a Cuba, que sería como volver al sistema colonial, al sistema feudal o al sistema esclavista que lo precedieron, abolidos hace rato ya por la historia.

General Antonio Maceo, los cubanos de hoy, educados en tu inmortal ejemplo, habrían compartido contigo el honor de estar junto a ti el día glorioso que le respondiste al representante del poder colonial español: No queremos paz sin independencia.

Che, hermano entrañable: a todos tus compañeros de lucha nos habría gustado combatir junto a ti en la Quebrada del Yuro y luchar por la liberación de América. Era un sueño imposible. El destino había asignado a nuestro pueblo heroico la misión de resistir 43 años de agresiones y finalmente decir NO al gobierno imperial que nos amenaza e intenta imponer a Cuba una nueva Enmienda Platt, más ignominiosa que la de 1901. Por ello, el pueblo al que ayudaste a derrocar la tiranía, libra hoy la más gloriosa lucha de su historia contra el gobierno de la superpotencia hegemónica que nos quiere destruir.

Compatriotas:

Los revolucionarios cubanos, en medio de la batalla de ideas que hoy libramos y enfrascados en ardua y heroica defensa de la Patria, la Revolución y el Socialismo, un día como hoy les rendimos especial tributo a nuestros dos grandes héroes, con una firme e inquebrantable decisión: ¡seremos todos como Maceo y el Che!

¡Viva el socialismo!

¡Patria o Muerte!

¡Venceremos!

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