Il ritorno di James Cason

Ex diplomatico USA all’Avana, appoggia la controrivoluzione da Miami

Edmundo García https://lapupilainsomne.wordpress.com

caporale james casonOscar Elias Biscet è in visita, da giorni, negli USA. Egli è accompagnato dalla moglie, Elsa Morejon, che è una visitatrice molto abituale. Biscet si è presentato a Miami come leader del Progetto Emilia, un altro dei fallimenti per cui questi falsi costituzionalisti ricevono denaro. Biscet ha promesso, a Miami, che cambierà la costituzione per portare “pacificamente”, a Cuba, il capitalismo selvaggio che, l’estrema destra cubano-americana, ha sempre desiderato.

Oltre a Biscet, in questo momento dicono di voler riscrivere la costituzione, di Cuba, il contro-rivoluzionario José Daniel Ferrer, di UNPACU; Carlos Payá, a nome del chiamato Movimento Cristiano di Liberazione e Rosa María Payá come capo di un sito web chiamato “Cuba decide”, che include la vendita di souvenir.

Biscet ottenne, nel 2011, da lui richiesta e accettata alle sue condizioni, una licenza extra-penale. Nel 2003 fu sanzionato per il compimento di atti di provocazione in un contesto molto complesso. C’erano stati gli attacchi terroristici dell’ 11 settembre, 2001 e George W. Bush invadeva l’Iraq, mentre a Miami la destra cubano-americana cantava in strada “L’Iraq prima, Cuba dopo”. Si rese pubblico, a Miami, la richiesta che si attaccasse militarmente Cuba, proprio da persone protettrici di Biscet.

Per rendere più tese le relazioni tra Cuba e gli USA (non dimentichiamo che i Cinque erano già ingiustamente arrestati), arrivò a L’Avana, nel 2002, come capo dell’Ufficio d’ Interessi USA James Cason.

Fin dal suo arrivo, a Cuba, Cason s’impegnò nel realizzare una serie di provocazioni, tra cui si evidenziava  la regolare celebrazione di riunioni con i membri della cosiddetta opposizione interna, che premiava con risorse e denaro per attività sovversive. Lo stesso Cason assunse posizioni improprie, per un diplomatico, e si esibì in atti protocollari ostentando simboli militari; quindi l’implacabile senso dell’umorismo cubano lo denominò “Caporale Cason”. Il suo comportamento non danneggiò il socialismo ed invece stimolò la produzione di una serie di molto popolari cartoni animati sul personaggio che volle interpretare. L’intitolato “Il vaccino”, è particolarmente grazioso ed intelligente. (https://www.youtube.com)

Nel 2004 Cason installò nei giardini della missione diplomatica, che dirigeva, un provocatorio manifesto di Natale con il numero 75, in riferimento al cosiddetto Gruppo dei 75, che includeva Biscet. Le autorità cubane chiesero formalmente il ritiro del cartello, mentre il popolo e gli artisti protestarono per l’atto offensivo. La Tribuna Antimperialista e Martiana, posta di fronte al palazzo dell’Ufficio di Interessi USA, si convertì in un luogo della dignità e sovranità di fronte alla manovra appoggiata dai controrivoluzionari.

Poco dopo, nel 2005, Cason fu ritirato da Cuba e nominato ambasciatore USA in Paraguay. Nel 2008 termina il suo servizio nel paese sudamericano e, come per dimostrare che la storia continua ed il passato non può essere dimenticato, l’ex ambasciatore decide di reincarnare il ruolo di Capo Cason e si stabilisce a Miami, dove ha iniziato un processo di conquista dell’estrema destra cubano-americana, proprio esibendo come principale credenziale il sostegno che aveva prestato alla controrivoluzione, mentre era a l’Avana.

I suoi rigiochi non tardarono a fornire risultati e, nel 2011, James Cason divenne sindaco di Coral Gables, un comune della Contea di Miami Dade, dove circa la metà dei suoi residenti sono cubano-americani. Una parte (non tutti, perché a Coral Gables c’è anche la povertà) di buona posizione economica e con interessi in politica. Cioè, con capacità di spostare voti e donare soldi per le campagne elettorali.

Durante i suoi anni come sindaco di Coral Gables, Cason non ha dimenticato di soddisfare le aspettative dell’ estrema destra cubano-americana. Ha usato alcune strutture situate nella zona per sostenere la controrivoluzione. Nel Rivera Country Club si fecero feste che miravano a raccogliere fondi per Yoani Sanchez e Bertha Soler, durante le loro visite a Miami. Nel giorno di ieri, mercoledì 29 giugno, nella Casa Bacardi di Coral Gables, sede dell’Istituto Cubani e Cubano-Americani, il famigerato ICCAS, James Cason ha presentato Biscet come una vittima a cui, presumibilmente, non gli è permesso esercitare come medico a Cuba. Tutti sanno che fu proprio Biscet che scelse di porsi al servizio delle forze straniere, ben pagato e premiato.

Cason ha utilizzato la presenza di Biscet come pretesto per criticare la politica del presidente Obama verso Cuba; cosa che è dovuta piacere molto ai cubani americani dell’estrema destra e nostalgici di Batista, che sono coloro che frequentano le attività dell’ICCAS.

Biscet, il cui delirante egocentrismo è noto, ha detto ieri che il governo cubano esercita “un terrore di Stato selettivo” ed ha “una politica di promozione di aborti”, quando si sa che i Programmi Materno Infantili, le istituzioni di educazione sessuale e la TV insistono, quotidianamente, sul controllo razionale di tale prassi. Biscet ha detto che “il regime castrista tenta di decapitare la leadership del movimento pro-democrazia”, in uno dei molti riferimenti alla sua persona. Questo lo usa per suggerire che ci sono piani per attentare contro la sua vita, come se fosse un leader di peso all’interno dell’isola, quando in verità è sconosciuto (lui e gli altri controrivoluzionari) dalla maggior parte del popolo cubano.

Il duo Cason-Biscet, che ha agito questo mercoledì a Miami, mette in dubbio, ancora una volta, la proposta del presidente Obama che la storia deve essere dimenticata. Proprio la conoscenza della storia è ciò che permette denunciare che la politica del Capo Cason contro Cuba non è finita, che quello che iniziò nel 2002, quando arrivò a L’Avana, prosegue con la stessa testardaggine, con il sostegno agli stessi controrivoluzionari.

Ex diplomático de Estados Unidos en La Habana, apoya a la contrarrevolución desde Miami

Por Edmundo García

Oscar Elías Biscet está de visita en Estados Unidos desde hace días. Le acompaña su esposa Elsa Morejón, que es visitante más habitual. Biscet se ha presentado en Miami como líder del Proyecto Emilia, otro de los tumbes por los que estos falsos constitucionalistas reciben dinero. Biscet ha prometido en Miami que va a cambiar la constitución para llevar “pacíficamente” a Cuba al capitalismo salvaje que siempre ha deseado la extrema derecha cubanoamericana.

Además de Biscet, en este momento dicen querer reescribir la constitución de Cuba el contrarrevolucionario José Daniel Ferrer, de UNPACU; Carlos Payá, a nombre del titulado Movimiento Cristiano Liberación y Rosa María Payá como cabeza de una web llamada “Cuba decide” que incluye venta de suvenires.

Biscet obtuvo en el año 2011, solicitada por él mismo y aceptada en sus condiciones, una licencia extrapenal. En el año 2003 fue sancionado por llevar a cabo actos de provocación en un contexto muy complejo. Se habían producido los ataques terroristas del 11 de septiembre del 2001 y George W. Bush invadía a Irak mientras en Miami la derecha cubanoamericana coreaba en plena calle: “Irak primero, Cuba después”. Se hizo público en Miami el pedido de que se atacara militarmente a Cuba, precisamente por personas protectoras de Biscet.

Para tensar aún más las relaciones entre Cuba y Estados Unidos (no olvidar que Los Cinco ya estaban injustamente detenidos), llegó a La Habana en el 2002 como jefe de la Oficina de Intereses norteamericana James Cason.

Desde su arribo a Cuba Cason se empeñó en realizar una serie de provocaciones, entre las que desatacaba la celebración regular de reuniones con miembros de la llamada oposición interna, a los que premiaba con recursos y dinero para acciones subversivas. El propio Cason asumió posturas impropias de un diplomático y se exhibió en actos protocolares ostentando símbolos militares, por lo que el implacable sentido del humor cubano lo nombró “El Cabo Cason”. Su comportamiento no le hizo daño al socialismo y en cambio estimuló la producción de una serie de dibujos animados muy populares sobre el personaje que quiso montar. El titulado “La vacuna” es particularmente gracioso e inteligente. (https://www.youtube.com/watch?v=HJK1LYBZL38)

En el 2004 Cason instaló en los jardines de la misión diplomática que dirigía un provocador cartel navideño con el número 75, en alusión al llamado grupo de los 75, donde se incluía a Biscet. Las autoridades cubanas pidieron formalmente el retiro del cartel, mientras el pueblo y los artistas protestaron el ofensivo acto. La Tribuna Antimperialista y Martiana, situada frente al edificio de la Oficina de Intereses de Estados Unidos, se convirtió en una plaza de la dignidad y la soberanía ante la maniobra apoyada por los contrarrevolucionarios.

Poco tiempo después, en el año 2005, Cason fue retirado de Cuba y nombrado embajador de Estados Unidos en Paraguay. En el 2008 termina su servicio en el país sudamericano y como para demostrar que la historia continúa y el pasado no puede olvidarse, el ex embajador decide reencarnar el papel de Cabo Cason y se instala en Miami, donde dio inicio a un proceso de conquista de la extrema derecha cubanoamericana, precisamente exhibiendo como principal credencial el apoyo que había prestado a la contrarrevolución mientras estuvo en La Habana.

Sus rejuegos no tardaron en ofrecer resultados y en el año 2011 James Cason se convirtió en alcalde de Coral Gables, un municipio del Condado Miami Dade donde aproximadamente la mitad de sus residentes son cubanoamericanos. Una parte (no todos, porque en Coral Gables también hay pobreza) de buena posición económica y con intereses en la política. O sea, con capacidad para mover votos y donar dinero a las campañas electorales.

Durante sus años en la alcaldía de Coral Gables, Cason no ha olvidado satisfacer las expectativas de la extrema derecha cubanoamericana. Ha utilizado algunas instalaciones situadas en la zona para apoyar a la contrarrevolución. En el Rivera Country Club se hicieron fiestas con el objetivo de recaudar dinero para Yoani Sánchez y Bertha Soler durante sus visitas a Miami. En el día de ayer miércoles 29 de junio en la Casa Bacardí de Coral Gables, sede del Instituto de Estudios Cubanos y Cubano Americanos, el tristemente célebre ICCAS, James Cason presentó a Biscet como una víctima a quien supuestamente no se le permite ejercer como médico en Cuba. Todo el mundo sabe que fue precisamente Biscet quien eligió el oficio de ponerse al servicio de fuerzas extranjeras, bien remunerado y premiado.

Cason utilizó la presencia de Biscet como pretexto para criticar la política del presidente Obama hacia Cuba; cosa que debió agradar mucho a los cubanoamericanos de extrema derecha y nostálgicos del batistato, que son quienes frecuentan las actividades del ICCAS.

Biscet, cuyo delirante egocentrismo es conocido, dijo ayer que el gobierno cubano ejerce “un terror de estado selectivo” y que tiene “una política de promoción de abortos”, cuando es conocido que los Programas Materno Infantiles, las instituciones de educación sexual y la televisión insisten diariamente en el control racional de esa práctica. Biscet dijo que “el régimen castrista trata de decapitar el liderazgo del movimiento prodemocracia”, en otra de las tantas referencias a su propia persona. Esto lo usa para sugerir que existen planes de atentar contra su vida como si fuera un líder de peso dentro de la isla, cuando en verdad es un desconocido (él y los otros contrarrevolucionarios) para la mayoría del pueblo cubano.

El dúo Cason – Biscet, que actuó este miércoles en Miami, pone en entredicho una vez más la propuesta del Presidente Obama de que la historia debe ser olvidada. Justamente el conocimiento de la historia es lo que permite denunciar que la política del Cabo Cason contra Cuba no ha terminado, que lo que empezó en el año 2002 cuando llegó a La Habana continúa con el mismo ensañamiento, con el apoyo a los mismos contrarrevolucionarios.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.