La diseguaglianza in cui credo

Iroel Sánchez https://lapupilainsomne.wordpress.com

“L’impunità premia il delitto, induce alla sua ripetizione e gli fa propaganda: incoraggia il delinquente e contagia il suo esempio”.

Eduardo Galeano

porco capitalistaLo scorso 23 giugno il quotidiano Granma pubblicava una notizia sul processo di rendicontazione dei delegati del Potere Popolare ai loro elettori. Lo scrivente dell’informazioni insisteva sul fatto che “i dibattiti sulla indisciplina sociale, i micro immondezzai, l’inquinamento acustico e l’abuso dei beni sociali rimangono come questioni chiave nelle riunioni”.

Nel dicembre 2015, un’altra informazione del quotidiano Granma affermava che più di 100000 suggerimenti, nel processo di rendicontazione precedente, “circa la metà sono legate alla illegalità ed indiscipline”.

Purtroppo, la commozione provocata dal discorso del Presidente Raul Castro davanti all’Assemblea Nazionale, tre anni fa, denunciando che “si è abusato della nobiltà della Rivoluzione, di non ricorrere all’uso della forza della legge, per giustificato che fosse, privilegiando la convinzione e il lavoro politico, che dobbiamo riconoscere, non sempre è stato sufficiente” non è stato accompagnato, dalle istituzioni della Rivoluzione, in modo efficace ed oggi la situazione da lui denunciata è la stessa o peggiore di allora.

Ed è che, da qualche tempo, l’importanza di questi problemi, in questi spazi, sta superando le proposte legate alla carenza di materiali presenti nella vita dei cubani come l’alloggio, le strade, illuminazione pubblica, senza che si apprezzi una strategia efficace di lotta da parte della comunicazione né l’imposizione della legalità che inverta il modo, in cui una minoranza, esercita impunemente le sue preferenze e barbarici comportamenti a scapito della maggioranza.

Nei grandi investimenti si prevede che la crescita dell’attività economica non può andare di pari passo con il degrado ambientale, ma non sono poche le caffetterie e gli agro mercati -statali o no- i cui dintorni si sono convertiti in reali discariche senza che si esiga, dai loro amministratori o proprietari, responsabilità di ciò.

Nella sessione di un anno fa dell’Assemblea Nazionale, ciò che più sollevarono i deputati nelle commissioni permanenti sono stati i furti, accaparramento e corruzione nella vendita di materiali da costruzione, funzionamento di piscine private in territori che soffrono siccità e la contaminazione con immondizie di rifiuti domestici da parte di lussuosi edifici privati.

Su quest’ultimo tema nessuno obbliga chi riceve una licenza di costruzione a presentare un contratto di evacuazione delle immondizie, né vi è un’entità a cui si può chiedere, né chi stabilisce un business deve pagare una licenza ambientale, ma si ricarica i già inadeguati servizi di raccolta dei rifiuti solidi senza pagare un centesimo.

Così lo stato, come fa anche con i servizi di acqua e di gas prodotto, diventa generatore involontario di sussidi per attività finalizzate al profitto. Uguagliando i servizi di base che si sovvenzionano per la popolazione e l’uso, di questi, a fini di lucro non si ottiene altro che aumentare le disuguaglianze, che si pretende ridurre con le tasse. La parità di trattamento, in questi servizi, ad attori sociali disuguali, non fa che moltiplicare la disuguaglianza, oltre a deteriorare il servizio per tutti.

Coloro che vedono un qualche estremismo nel paragrafo precedente dovrebbero leggere uno degli ideologi del secolo dei Lumi, Jean Jacques Rousseau, che affermò: “Tra il forte ed il debole, la libertà opprime e la legge libera”. L’economia non statale ha molto da apportare a Cuba, ma da subito le regole, e la loro applicazione, deve stare in funzione in modo che integrino il benessere collettivo e il senso solidario della società in cui si inserisce.

La comunicazione su ciò che chiamiamo indisciplina sociale, -che non è altro che l’applicazione individuale o di gruppo della legge della giungla del capitalismo in condizioni di sottosviluppo- non gioca un ruolo deterrente perché quasi mai allude al costo per il trasgressore di aggredire la convivenza civica e deteriorare lo spazio pubblico, oltre ad utilizzare canali da cui è esclusa una parte significativa del pubblico, soprattutto i giovani. Inoltre, le sanzioni previste dalla legislazione risalgono ad oltre due decenni fa, quando la realtà economica era radicalmente diversa e una multa di cinque pesos cubani poteva essere un fattore che scoraggiava tali comportamenti.

L’efficacia della recente campagna per sradicare la zanzara Aedes aegypti per prevenire la diffusione di malattie come la dengue, chikungunya, zyka dimostra che il popolo risponde quando si mobilita con argomenti, si comunica in modo opportuno e sistematico ed è coerente nell’imposizione della legalità, ma non sarà sostenibile, se non si combinano la promozione di una cultura del rispetto dell’ambiente e la cura dello spazio pubblico con responsabilità differenziate e la punizione proporzionata a chi che la viola.

La desigualdad en la que creo

Por Iroel Sánchez

“La impunidad premia al delito, induce a su repetición y le hace propaganda: estimula al delincuente y contagia su ejemplo”.

Eduardo Galeano

El pasado 23 de junio el diario Granma publicaba una noticia sobre el proceso de rendición de cuentas de los delegados del Poder Popular a sus electores. El bajante de la información insistía en que “los debates sobre las indisciplinas sociales, los microvertederos, la contaminación sonora y el maltrato a la propiedad social se mantienen como cuestiones fundamentales en los encuentros”.

En diciembre de 2015, otra información del diario Granma afirmaba que de más de 100 000 planteamientos en el proceso de rendición de cuentas anterior “cerca de la mitad se relacionan con ilegalidades e in­disciplinas”.

Lamentablemente, la conmoción provocada por el discurso del Presidente Raúl Castro ante la Asamblea Nacional hace tres años denunciando que “se ha abusado de la nobleza de la Revolución, de no acudir al uso de la fuerza de la ley, por justificado que fuera, privilegiando el convencimiento y el trabajo político, lo cual debemos reconocer no siempre ha resultado suficiente” no ha sido acompañado por las instituciones de la Revolución de manera eficaz y hoy la situación por él denunciada es igual o peor que entonces.

Y es que desde hace algún tiempo el peso de estas cuestiones en esos espacios viene superando a los planteamientos relacionados con carencias materiales presentes en la vida de los cubanos como la vivienda, los viales y el alumbrado público sin que se aprecie una estrategia efectiva de enfrentamiento desde la comunicación ni la imposición de la legalidad que revierta el modo en que una minoría ejerce de manera impune sus preferencias y comportamientos barbáricos en detrimento de la mayoría.

En las grandes inversiones está previsto que el crecimiento de la actividad económica no puede ir en paralelo con el deterioro ambiental pero no son pocas las cafeterías y agromercados -estatales o o no- cuyos alrededores se han convertido en verdaderos basurales sin que se exija a sus administradores o dueños responsabilidad por ello.

En la sesión de hace un año de la Asamblea Nacional, lo que más plantearon los diputados en las comisiones permanentes fueron robos, acaparamiento y corrupción en la venta de materiales de construcción, funcionamiento de piscinas privadas en territorios que sufren sequía y contaminación con escombros de la basura doméstica por lujosas construcciones particulares.

Sobre este último tema nadie obliga al que recibe una licencia de construcción a presentar un contrato para evacuar los escombros, y tampoco existe una entidad a la que se le pueda solicitar, ni quien establece un negocio necesita pagar una licencia ambiental sino que recarga los ya insuficientes servicios de recogida desechos sólidos sin pagar un centavo.

Así, el estado, como hace también con los servicios de agua y gas manufacturado, se convierte en generador involuntario de subsidios para actividades que persiguen el lucro. Al equiparar los servicios básicos que se subsidian para la población con el uso de estos con fines lucrativos no se logra otra cosa que incrementar la desigualdad que se pretende disminuir con los impuestos. El trato igualitario en esos servicios a actores sociales desiguales no hace más que multiplicar la desigualdad, además de deteriorar el servicio para todos.

Los que vean algún extremismo en el párrafo anterior deberían leer a uno de los ideológos de la Ilustración, Jean Jacques Rousseau, quien afirmó: “Entre el fuerte y el débil, la libertad oprime y la ley libera”. La economía no estatal tiene mucho que aportar en Cuba pero desde temprano las reglas, y su aplicación, deben estar en función de que sumen efectivamente al bienestar colectivo y el sentido solidario de la sociedad en la que se inserta.

La comunicación sobre lo que llamamos indisciplina social -que no es más que la aplicación individual o grupal de la ley de la selva del capitalismo en condiciones de subdesarrollo- no juega un rol disuasivo porque casi nunca alude al costo para el infractor de agredir la convivencia ciudadana y deteriorar el espacio público, además de que utiliza canales de los que está fuera una parte significativa de las audiencias, especialmente los jóvenes. Por otra parte, las penalizaciones previstas en la legislación datan de más de dos décadas atrás, cuando la realidad económica era radicalmente distinta y una multa de cinco pesos cubanos podía ser un factor que desestimulara esos comportamientos.

La efectividad de la reciente campaña por la erradicación del mosquito Aedes Aegypti para evitar la propagación de enfermedades como dengue, zyka y chikunguya demuestra que el pueblo responde cuando se le moviliza con argumentos, se comunica oportuna y sistemáticamente y se es coherente en la imposición de la legalidad pero no será sostenible sino se combinan la promoción de una cultura de respeto ambiental y cuidado del espacio público con responsabilidades diferenciadas y el castigo proporcional a quien la vulnere.

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