La cultura per invecchiare bene

ancianos-cubaCirca 570 anziani nella capitale cubana hanno festeggiato la loro laurea ottenuta nella Cattedra della terza età.

La Cattedra della Terza Età (CUAM), oltre a seguire lo sviluppo dei suoi corsi docenti è impegnata in azioni che riguardano le Linee del Partito con la convinzione dell’importanza dell’educazione come fattore d’invecchiamento attivo e partecipativo, fomentando una nuova cultura gerontologica, che permetta di comprendere la vecchiaia come tappa dello sviluppo e della partecipazione sociale.

Teresa Orosa Fraíz, presidente della CUAM, lo ha sostenuto durante la cerimonia di laurea di circa 570 anziani, come parte del programma indirizzato all’educazione delle persone di questo gruppo di età.

Nella  cerimonia realizzata nell’Aula Magna dell’Università de L’Avana, Orosa Fraíz  ha spiegato anche la necessità di continuare ad avvicinare le persone della Terza Età  a questa nuova cultura, “libera dal paternalismo, discriminazione e gerofobia”.

Tra le sfide del lavoro scolastico che realizza la CUAM, la sua presidente ha enumerato: garantire una maggiore stabilità per l’uso dei locali comunitari; realizzare maggiori livelli di coordinamento e accordi con altre istituzioni e organizzazioni che cooperano con gli iscritti oltre all’inizio d un processo perfezionamento docente del programma per moduli.

“Cuba è un paese la cui popolazione si è invecchiata un anno dopo l’latro ed è molto importante preparare gli anziani ad affrontare  i problema che si avvicinano alla loro età”, ha detto  Marta Marsans Fernández, membro dell’aula Félix Varela del municipio  Habana del Este, a nome dei laureati.

In questo corso — ha segnalato — abbiamo imparato ad assumere le particolarità della nostra età, a rispettarci e farci rispettare; a non farci vincere dagli ostacoli che si presentano e a non essere un peso per la società.

Orosa Fraíz ha sottolineato che : “ Il nostro programma è divenuto sostenibile grazie allo sforzo degli stessi anziani in questi 16 anni, con apporti di tutti e per tutti”.

“Non ci siamo mai limitati ad offrire conoscenza per acquisizione personale, dato che nella cattedra si apprende anche ad essere migliori cittadini e ad irradiare una nuova cultura per invecchiare bene”,  ha sostenuto.

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