Quando Cuba disse basta

fidel moncadaLe azioni del 26 Luglio 1953 hanno segnato dentro la storia cubana quel ri-inizio definitivo del processo indipendentista che è incominciato con le gloriose gesta mambisas del secolo XIX e continuarono i valorosi universitari del decennio del 1930.

Vent’anni dopo, un gruppo di giovani guidati da Fidel Castro si è posto all’avanguardia della lotta e, in occasione del centenario dell’Apostolo [José Martí] hanno deciso di assaltare le caserme Moncada e Carlos Manuel de Céspedes.

Ma, da dove è venuta fuori quella generazione che, con il sogno di fondare una patria nuova ha raggiunto la gloria quella mattina di Sant’Anna? Il tiranno Fulgencio Batista ha semplicemente sottovalutato una gioventù temeraria e impegnata nel destino del suo popolo.

Coraggiosi e sacrificati

Gli sbirri hanno cercato di minimizzare la grandezza di quei figli della Patria, ascrivendoli a partiti politici.

Non capivano che i giovani del centenario non volevano legarsi ai loschi traffici dell’epoca, quelli che hanno sommerso Cuba nella corruzione e nella più assoluta dipendenza.

Dopo il colpo di Stato perpetrato da Fulgencio Batista sorse dal più profondo dell’anima della nazione un esercito di uomini e donne disposti a finire con quell’obbrobrio.

Coraggio e alto senso del sacrificio erano i valori che segnavano gli 1500 giovani che si erano preparati per combattere, tuttavia solo poco più di 150 hanno partecipato agli assalti, per mancanza di armi.

Quella era la Generazione del Centenario, quella che ha acceso nuovamente la fiamma libertaria per non spegnerla mai più.

Nelle foto: la caserma Moncada dopo l’assalto del 26 luglio 1953 e Fidel insieme ad altri assaltanti del Moncada dopo la loro cattura.

Traduzione: Redazione di El Moncada
http://www.radioreloj.cu

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