Le aspirazioni di Hillary su Cuba

Néstor García Iturbe  https://lapupilainsomne.wordpress.com

hillary clinton cuba

Già Hillary ha pronunciato il suo discorso di accettazione. La nostra stampa, si è impegnata a trasmettere i suoi punti di vista sull’evento. Una notizia data a metà, o dove mancano elementi, manca di obiettività e dà l’impressione che si desidera creare un giudizio su basi poco serie e professionali.

Quando dico, trasmettere il suo punto di vista sull’evento è perché in qualche momento si parlò di fischi agli oratori della cupola del Partito Democratico, i delegati di Sanders protestando per le trappole che aveva realizzato il team di Hillary per rubare la vittoria a chi proponeva tutta una serie di misure a beneficio dei più poveri, la repressione della polizia contro coloro che protestavano contro la nomina, e l’arresto di un giornalista di TeleSur per star filmando le proteste, oltre lo scandalo delle email e le sue conseguenze per la cosiddetta Sicurezza Nazionale USA, le opinioni di tutta una serie di rappresentanti di gruppi di sinistra USA che considerano Hillary una rappresentante della classe dominante ed il suo più fedele alleato. Molte delle notizie che si diffusero terminavano risaltando la dannosità e pericoli che potrebbe derivare da Trump, copiando l’obiettivo dei Democratici per distogliere l’attenzione dai problemi di Hillary parlando di quelli di Trump. Molti caddero nella trappola.

In quel momento la notizia era diffondere quello che succedeva alla Convention Democratica, non le campagne contro Trump.

Come formando parte dello spettacolo è l’approvazione della Piattaforma Politica, il 21 luglio la si conobbe. La piattaforma potrebbe considerarsi la guida programmatico per la quale il partito e in particolare il presidente, se è eletto, svolgerà il suo lavoro. Questa comprende diversi aspetti, tanto relazionati alla situazione interna USA come della sua politica estera.

Come previsto, all’interno della piattaforma si dedica uno spazio a quella che sarà la politica di Hillary nei confronti di Cuba, naturalmente, se diventa presidente. La piattaforma stabilisce: “A Cuba, continueremo quanto avviato da Obama con la sua storica apertura e termineremo con le restrizioni ai viaggi e con l’embargo (blocco). Staremo anche al lato del popolo cubano, sostenendo la sua capacità di decidere del proprio futuro e godere degli stessi diritti umani e delle libertà di cui godono le persone ovunque. “In Venezuela forzeremo il governo a rispettare i diritti umani e rispondere al giudizio della sua gente.”

Ho aggiunto quello del Venezuela per essere nello stesso paragrafo della della piattaforma, ciò che considero fatto di proposito.

(In Cuba, we will build on President Obama’s historic opening and end the travel ban and embargo. We will also stand by the Cuban people and support their ability to decide their own future and to enjoy the same human rights and freedoms that people everywhere deserve. In Venezuela, we will push the government to respect human rights and respond to the will of its people.).

Allora, in base alla piattaforma, se Hillary è eletta, continuerà le azioni di sovversione politica contro la Rivoluzione, manterrà il finanziamento e direzione dei gruppuscoli, avremo ancora Radio e TV Marti, continueranno a cercare di dare più potere economico a quello che loro considerano la società civile ed il settore privato, continueranno accusandoci di violare i diritti umani e che nel nostro paese non esistono libertà come quelle che esistono in qualsiasi luogo del mondo, soprattutto se sono paesi asserviti agli USA.

Dicono che termineranno con le restrizioni sui viaggi a Cuba e con il blocco. Lo stesso canto di sirena che Obama ci ha offerto quando si è iniziato il processo di ristabilimento delle relazioni e che non si è materializzato, continuiamo con il blocco e con le restrizioni ai viaggi. Di devoluzione del territorio occupato dalla Base Navale USA nella Baia di di Guantanamo neppure ne parlano, sembra che ciò starà nel piano del prossimo aspirante.

In ogni caso, non trovo niente di nuovo nella Piattaforma, più dello stesso e continuare con i piani di Obama per distruggere la Rivoluzione cubana, utilizzando altri metodi, dopo aver riconosciuto che quelli che utilizzarono diverse amministrazioni, democratiche e repubblicane, per cinquant’anni, avevano fallito.

Insisto nella forma in cui dobbiamo focalizzare ciò che sta accadendo negli USA in connessione con le elezioni, deve essere nella forma più obiettiva e ampia possibile, senza cercare di creare un’opinione sfavorevole verso qualcuno dei candidati, sui quali i politologi USA hanno detto essere i peggiori che abbia aspirato alla presidenza da quando si fondarono gli USA.

L’opinione che cerchiamo di creare a Cuba non beneficerà nessuno dei candidati, i cubani non votano in queste elezioni. Saranno gli statunitensi, usando un sistema elettorale caotico, i cui risultati sono molto lontani dal riflettere la vera volontà del popolo e ancor meno i suoi interessi, quelli a cui gli si presenterà un risultato, sempre quello che più convenga alle grandi corporazioni e all’1% che accumula la maggior ricchezza del paese.

A volte alcuni colleghi parlano di queste elezioni, come se fossero veramente libere, pulite, senza frodi e scandali che sono evidenti dalle primarie. Come se quello fosse un sistema elettorale che veramente potrebbe qualificarsi come proprio di una Democrazia Rappresentativa.

L’analisi politica deve avere la precedenza sul giudizio personale, o la difficoltà a copiare un cablo di un’agenzia USA, al fine di estrarre una notizia.

Las aspiraciones de Hillary sobre Cuba

Por Néstor García Iturbe

Ya Hilary pronunció su discurso de aceptación. Nuestra prensa, se encargó de transmitir sus puntos de vista sobre el evento. Una noticia dada a medias, o donde faltan elementos, carece de objetividad y da la impresión de que se quiere crear un criterio sobre bases poco serias y profesionales.

Cuando digo, transmitir sus puntos de vista sobre el evento, es porque en momento alguno se habló de los abucheos a los oradores de la cúpula del partido demócrata, los delegados de Sanders protestando por las trampas que había realizado el quipo de Hillary para escamotearle la victoria al que proponía toda una serie de medidas de beneficio para los más desposeídos, la represión policial contra los que protestaban por la nominación, el arresto a una periodista de TeleSur por estar filmando las protestas, además del escándalo de los e-mail y sus consecuencias para la llamada Seguridad Nacional de Estados Unidos, las opiniones de toda una serie de representantes de grupos de izquierda estadounidense que consideran a Hillary un representante de la clase dominante y su más fiel aliado. Muchas de las noticias que se difundieron terminaban resaltando lo dañino y peligros que pudiera resultar Trump, copiando el objetivo de los Demócratas de desviar la atención de los problemas de Hillary hablando de los de Trump. Muchos cayeron en la trampa.

En ese momento la noticia era difundir lo que sucedía en la Convención Demócrata, no las campañas contra Trump.

Como formando parte del espectáculo está la aprobación de la Plataforma Política, el 21 de julio se conoció esta. La plataforma `pudiera considerarse la guía programática por la que el partido y en especial el presidente, si es electo, llevará a cabo su labor. La misma incluye distintos aspectos, tanto relacionados con la situación interna de Estados Unidos, como de su política exterior.

Como es de esperar, dentro de la plataforma se dedica un espacio a lo que será la política de Hillary en relación con Cuba, claro está, si sale presidente. La plataforma establece: “En Cuba, continuaremos lo iniciado por Obama con su histórica apertura y terminaremos las restricciones de viaje y el embargo (bloqueo). También estaremos al lado del pueblo cubano apoyando su habilidad para decidir su propio futuro y disfrutar de los mismos derechos humanos y libertades de las que disfrutan la personas en cualquier lugar.

“En Venezuela forzaremos al gobierno a respetar los derechos humanos y responder al criterio de su gente.”

Agregué lo de Venezuela por estar en el mismo párrafo de la plataforma, lo cual considero esta hecho a propósito.

(In Cuba, we will build on President Obama’s historic opening and end the travel ban and embargo. We will also stand by the Cuban people and support their ability to decide their own future and to enjoy the same human rights and freedoms that people everywhere deserve. In Venezuela, we will push the government to respect human rights and respond to the will of its people.)

Entonces, de acuerdo con la plataforma, si Hillary es elegida, continuarán las acciones de subversión política contra la Revolución, mantendrán el financiamiento y dirección de los grupúsculos, seguiremos teniendo Radio y Televisión Martí, continuarán tratando de dar más poder económico a lo que ellos consideran la Sociedad Civil y el sector privado, Seguirán acusándonos de violar los derechos humanos y de que en nuestro país no existen libertades como las que existen en cualquier lugar del mundo, sobre todo si son países serviles a Estados Unidos.

Dicen que terminarán con las restricciones de viajes a Cuba y con el bloqueo. El mismo canto de sirena que nos ofreció Obama cuando se inició el proceso de restablecimiento de relaciones y que no se ha materializado, seguimos con el bloqueo y con las restricciones de viaje. De devolución del territorio ocupado por la Base Naval estadounidense en la Bahía de Guantánamo ni hablan, parece que eso estará en el plan de los próximos aspirantes.

En fin, no encuentro nada nuevo en la Plataforma, más de lo mismo y continuar con los planes de Obama de destruir la Revolución Cubana, utilizando otros métodos, después de reconocer que los que utilizaron distintas administraciones, demócratas y republicanas, durante cincuenta años, habían fracasado.

Insisto en la forma en que debemos enfocar lo que está sucediendo en Estados Unidos en relación con las elecciones, debe ser de la forma más objetiva y amplia posible, sin tratar de crear una opinión desfavorable hacia alguno de los candidatos, sobre los que politólogos estadounidenses han dicho resultan los peores que han aspirado a la presidencia desde que se fundaron los Estados Unidos.

La opinión que tratemos de crear en Cuba no beneficiará a cualquiera de los aspirantes, los cubanos no votamos en estas elecciones. Serán los estadounidenses, utilizando un sistema electoral caótico, cuyos resultados están muy lejos de reflejar la verdadera voluntad del pueblo y menos sus intereses, a los que se les presentará un resultado, siempre el que más convenga a las grande corporaciones y al 1 por ciento que acumula la mayor riqueza del país.

En ocasiones algunos compañeros hablan de estas elecciones, como si fueran verdaderamente libres, limpias, sin fraudes y escándalos que se ponen de manifiesto desde las primarias. Como si aquel fuera un sistema electoral que verdaderamente pudiera calificarse como propio de una Democracia Representativa.

El análisis político debe primar sobre el criterio personal, o el apuro al copiar un cable de una agencia estadounidense, para nosotros sacar una noticia.

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