Complessità e prospettive economia cubana 2016/17 (II)

José Luis Rodriguez http://www.cubadebate.cu

economiaTra gli indispensabili aggiustamenti del 2016, si stima che le importazioni di merci sono cresciute del 2,9%, nel 2015, ed il piano del 2016 supponeva un incremento del 6,9% [1]. Tuttavia, dai cambi approvati dall’ANPP dell’8 luglio di quest’anno, si pronostica un decremento del -3,3%. [2]

In particolare le importazioni alimentari si beneficiarono, in questo aggiustamento, per un guadagno a partire dalla diminuzione dei prezzi per 218,7 milioni di dollari, ciò che ha permesso anche coprire un incremento negli acquisti di alimenti smessi di produrre, nel paese, per 111,6 milioni.

Per quanto riguarda le importazioni di combustibile, sebbene i prezzi di acquisto risultarono inferiori rispetto all’anno precedente, c’è stata una diminuzione nella consegna da parte di PDVSA, causata dalle difficili condizioni che attraversa l’economia venezuelana. [3] In questo senso su un piano di consumo di combustibile di 8221600 TM per quest’anno, è stato deciso nell’ANPP dell’8 luglio ridurlo a 7862070 TM, che rappresenta una diminuzione di 369530 TM equivalente al 4,4% del totale. L’elettricità è stata ridotta, da un piano, di 15310 GWH a 14523, con una riduzione di 786,68 GWH, pari al 6% del consumo previsto.

E’ stato anche deciso di ridurre del 17% gli investimenti da realizzare nel corso dell’anno, che sono passati da 7841 a 6510 milioni di pesos, concentrandosi intorno al 70% di questa cifra per sostenere i settori strategici per lo sviluppo del paese.

Come risultato delle decisioni prese, si prevede anche una riduzione del salario medio del settore imprenditoriale del 7% sul livello previsto per l’anno.

L’aggiustamento realizzato suppone così -di base- la riduzione delle spese in valuta estera, la non esecuzione di nuovi prestiti per coprire lo squilibrio e la regolazione nell’assegnazione dei vettori energetici.

Come premesse per ridurre l’impatto della riduzione è stato deciso di non incidere sul consumo di energia elettrica della popolazione -che rappresenta circa il 56% del totale- e garantire i servizi vitali alla stessa, così come garantire l’equilibrio finanziario interno. Si tratta anche di mantenere i proventi dalle esportazione e sostituzione le importazioni, mantenere la produzione e l’importazione di prodotti alimentari, garantire l’approvvigionamento dei materiali da costruzione e della produzione agricola-allevamento e garantire il livello della circolazione mercantile al dettaglio pianificato.

Per quanto riguarda i danni finanziari nel corso dell’anno ha proseguito il sostenuto rafforzamento del dollaro -moneta a cui è ancorata il CUC- che ha avuto conseguenze negative per Cuba, registrando una svalutazione del 3,7% sull’euro sino al 30 giugno, moneta che era già stata svalutata del 15% nei confronti del dollaro nel 2015. Nel frattempo, il dollaro canadese si è deprezzato del 17,5% nel 2015, si rivalutò un 8,5% durante il primo semestre, danneggiando in entrambi i casi, ma in un senso diverso, il potere d’acquisto dei turisti che visitano Cuba ed il potere d’acquisto di tali valute quando sono utilizzate dal nostro paese per i pagamenti all’estero.

Un elemento non ancora valutato è la forte svalutazione che sta soffrendo il Bolivar Fuerte venezuelano ed il suo impatto sulle relazioni commerciali con Cuba, fenomeno che deve essere monitorato, tenendo conto della tendenza recessiva dell’economia del Venezuela durante il 2016, quando si attende una caduta di almeno il 6,9% del PIL, con una moneta che si quotava sul mercato parallelo intorno a 1000 Bsf per dollaro USA in giugno, a fronte di un tasso ufficiale DIPRO [4] di 10 per i pagamenti prioritari.

Dalle regolazioni che il paese ha dovuto affrontare prodotto della carenza di valuta estera e della contrazione nella fornitura di vettori energetici venezuelani, durante la seconda metà dell’anno l’economia cubana dovrà affrontare una contrazione. L’entità di questa contrazione non è facilmente determinabile in questo momento, a causa del numero di fattori che possono intervenire in tale processo.

Tuttavia, non è probabile che si mantenga una crescita dell’economia del 1% se si tiene conto del fatto che -come già si appuntò- perché aumenti il PIL in tale entità, le importazioni dovrebbero aumentare tra il 2 ed il 3%, ma ciò che si prevede è una contrazione di queste nell’ordine del 3,3%.

Tuttavia, vi è una serie di fattori che possono compensare il calo delle importazioni, tra i quali si possono menzionare i seguenti.

In primo luogo, una crescita del turismo allo stesso ritmo del primo semestre dell’anno può aumentare le entrate lorde stimate in circa 125 milioni di dollari USA.

Anche una maggiore velocità nell’approvazione dei progetti di investimento straniero può iniettare più liquidità nel paese.

L’afflusso di rimesse mostra una tendenza al rialzo che si mantiene quest’anno. Una politica che stimoli il loro ingresso e l’uso in fondi di investimento congiunto tra lo Stato e gli emittenti può incrementare la capacità di finanziamento del Paese, nel breve termine.

Esistono, allo stesso modo, possibili riserve per sostituire le importazioni da poter utilizzare, a partire da un livello di scorte di 21104 milioni di pesos alla fine di aprile di quest’anno.

Un elemento che permetterebbe aumentare le spese di bilancio nell’attuale situazione restrittiva, sarebbe l’emissione di titoli del debito pubblico da vendere a privati. [5] Ciò permetterebbe ritirare la liquidità nelle mani della popolazione -riducendo le pressioni inflazionistiche- e, d’altra parte, creerebbe le condizioni per finanziare le spese di bilancio che permettano alleviare le tensioni di vario tipo, come ad esempio il necessario puntuale aumento dei salari in settori iscritti a bilancio -come l’istruzione e la scienza- che soffrono una significativa erosione della forza lavoro qualificata.

Un’altra misura che potrebbe risultare favorevole per ottenere un aumento della produzione, sarebbe l’approvazione di un maggior numero di cooperative non agricole o di allevamento direttamente collegate alla produzione materiale e ai servizi produttivi.

Infine, si deve valutarsi la ripresa di prestiti a breve termine per evitare cali delle importazioni con effetti moltiplicatori negativi a breve termine ed evitare inadempienti sui debiti.

Le decisioni che sono state adottate e le priorità che si sono stabilite sono finalizzate a preservare la strategia economica che suppone la creazione di condizioni per una crescita sostenuta nel breve periodo.

La rotta tracciata nelle Linee guida approvate nel 2011 e che suppone come soluzione a breve termine [6] eliminare il deficit della bilancia dei pagamenti; dar risposta ai problemi di maggior impatto immediato sull’ efficienza economica, la motivazione per il lavoro e la distribuzione del reddito; e la creazione di condizioni infrastrutturali e produttive per lo sviluppo, mantengono pienamente la loro validità.

Tuttavia, completare gli obiettivi previsti richiede un lungo periodo di tempo e durante esso possono affrontarsi congiunture negative che ritardano il ritmo del cambiamento, o che rivelano nuovi ostacoli che rendono più difficile il progresso, come quelli che affrontiamo oggi. Ciò richiederà una maggiore flessibilità tattica che consenta non perdere la rotta e riprendere il percorso tracciato per avanzare mediante le misure che necessariamente sia necessario adottare per garantire -in particolare- il sostegno di tutto il popolo alle trasformazioni previste.

Durante la seconda metà di quest’anno e nel 2017 il paese dovrà superare le attuali difficoltà nella certezza che il cammino scelto è l’unico possibile per ottenere una società migliore, ma per questo si richiedono ulteriori misure accompagnate da un livello di informazione e cultura economica superiore.

link parte I

Complejidades y perspectivas de la economía cubana en 2016-2017 (II)

Por: José Luis Rodríguez

En medio de los ajustes indispensables de 2016, se estima que la importación de bienes, creció 2,9% en el 2015 y el plan de 2016 suponía un incremento de 6,9% [1]. Sin embargo, a partir de los cambios aprobados por la ANPP del 8 de julio de este año, se pronostica una disminución de -3,3%.[2]

En particular la importación de alimentos se benefició en este ajuste por una ganancia a partir de la disminución de los precios por 218,7 millones de dólares, lo que permitió incluso cubrir un incremento en la compra de alimentos dejados de producir en el país por 111,6 millones.

En lo relativo a la importación de combustibles, si bien los precios de compra resultaron inferiores al año anterior, hubo una disminución en la entrega por parte de PDVSA, motivada por las difíciles condiciones que atraviesa la economía venezolana.[3] En este sentido sobre un plan de consumo de combustibles de 8 221 600 TM para este año, se acordó en la ANPP del 8 de julio reducirlo a 7 862 070 TM, lo cual representa una disminución de 369 530 TM equivalente al 4,4% del total. Por su parte la electricidad se redujo de un plan de 15 310 GWH a 14 523, para una rebaja de 786,68 GWH, equivalente al 6% del consumo previsto.

También se decidió reducir en un 17% las inversiones a ejecutar en el año, las que pasaron de 7 841 a 6 510 millones de pesos, concentrándose alrededor del 70% de esta cifra para respaldar a los sectores estratégicos en el desarrollo del país.

Como consecuencia de las decisiones adoptadas, se prevé también una reducción del salario medio del sector empresarial de un 7% sobre el nivel planificado para el año.

El ajuste implementado supone así –básicamente- la rebaja de los gastos en divisas, la no ejecución de nuevos créditos para cubrir el desbalance y el ajuste en la asignación de portadores energéticos.

Como premisas para reducir el impacto de la rebaja se ha decidido no afectar el consumo de electricidad de la población –que representa alrededor del 56% del total- y garantizar los servicios vitales a la misma, así como asegurar el equilibrio financiero interno. También se trata de mantener los ingresos por exportaciones y sustituir importaciones, mantener la producción e importación de alimentos, asegurar los insumos de los materiales de construcción y de la producción agropecuaria y garantizar el nivel de la circulación mercantil minorista planificado.

En cuanto a las afectaciones financieras durante el año ha continuado el sostenido fortalecimiento del USD –moneda a la cual está anclado el CUC- lo que ha tenido consecuencias negativas para Cuba, al registrarse una devaluación del 3,7% en el euro hasta el 30 de junio, moneda que ya se había devaluado un 15% frente al dólar en el 2015. Por su parte el dólar canadiense que se devaluó 17,5% en el 2015, se revaluó un 8,5% durante el primer semestre, afectando en ambos casos pero en diferente sentido, el poder adquisitivo de los turistas que visitan Cuba y la capacidad de compra de esas monedas cuando son utilizadas por nuestro país para pagos en el exterior.

Un elemento no evaluado aún es la fuerte devaluación que está sufriendo el Bolívar Fuerte venezolano y su impacto en las relaciones de intercambio con Cuba, fenómeno que debe ser monitoreado, tomando en cuenta la tendencia recesiva de la economía de Venezuela durante el 2016, cuando se espera una caída al menos del 6,9% en el PIB, con una moneda que se cotizaba en el mercado paralelo alrededor de 1 000 Bsf por USD en junio, frente a una tasa oficial DIPRO[4] de 10 para pagos priorizados.

A partir de los ajustes que el país ha debido enfrentar producto de la escasez de divisas y la contracción en el suministro de portadores energéticos venezolanos, durante el segundo semestre la economía cubana se enfrentará a una contracción. La magnitud de esa contracción no es fácilmente determinable en estos momentos, debido a la cantidad de factores que pueden intervenir en ese proceso.

Sin embargo, no resulta probable que se mantenga un crecimiento en la economía del 1% si se toma en cuenta que –como ya se apuntó- para que aumente el PIB en esa magnitud, las importaciones deberán incrementarse entre 2 y 3%, pero lo que se prevé es una contracción de estas en el orden del 3,3%.

No obstante, existe un conjunto de factores que pueden compensar la caída de las importaciones, entre los que cabe mencionar los siguientes.

En primer lugar, un crecimiento del turismo al mismo ritmo del primer semestre del año puede elevar los ingresos brutos estimados en unos 125 millones de USD.

También una mayor velocidad en la aprobación de proyectos de inversión extranjera puede inyectar mayor liquidez al país.

La entrada de remesas muestra una tendencia al ascenso que se mantiene este año. Una política que estimule su ingreso y utilización en fondos de inversión conjunta entre el Estado y los emisores puede incrementar la capacidad de financiamiento del país a corto plazo.

Igualmente existen reservas para sustituir importaciones posibles a utilizar, a partir de un nivel de inventarios de 21 104 millones de pesos al cierre de abril del presente año.

Un elemento que permitiría elevar los gastos del presupuesto en la actual coyuntura restrictiva, sería la emisión de bonos de deuda pública para ser vendidos a personas naturales.[5] Ello posibilitaría retirar liquidez en manos de la población –reduciendo las presiones inflacionarias- y, por otra parte, crearía condiciones para financiar gastos presupuestarios que permitan aliviar las tensiones de diversa naturaleza, tales como el necesario incremento salarial puntual en sectores presupuestados –como la educación y la ciencia- que sufren una notable erosión de la fuerza de trabajo calificada.

Otra medida que pudiera resultar favorable para lograr un incremento de la producción, sería la aprobación de un mayor número de cooperativas no agropecuarias vinculadas directamente a la producción material y a los servicios productivos.

Finalmente, debe evaluarse la retoma de créditos de corto plazo para evitar descensos de importaciones con efectos multiplicadores negativos a corto plazo y evitar el impago de deudas.

Las decisiones que se han adoptado y las prioridades que se han establecido se dirigen a preservar la estrategia económica que supone la creación de condiciones para un crecimiento sostenido a corto plazo.

El rumbo trazado en los Lineamientos aprobados en 2011 y que supone como soluciones a corto plazo[6] eliminar el déficit de la balanza de pagos; dar respuesta a los problemas de mayor impacto inmediato en la eficiencia económica, la motivación por el trabajo y la distribución del ingreso; y la creación de las condiciones infraestructurales y productivas para el desarrollo, mantiene plenamente su validez.

No obstante, completar los objetivos previstos demanda un período de tiempo prolongado y durante el mismo pueden enfrentarse coyunturas negativas que atrasen el ritmo de las transformaciones, o que revelen nuevos obstáculos que hagan más difícil el avance, como los que hoy enfrentamos. Esto requerirá una flexibilidad táctica mayor que posibilite no perder el rumbo y retomar el camino trazado para avanzar mediante las medidas que necesariamente sea preciso adoptar para asegurar –especialmente- el apoyo de todo el pueblo a las transformaciones previstas.

Durante el segundo semestre de este año y en 2017 el país deberá superar las dificultades del presente, en la seguridad de que el camino escogido es el único posible para alcanzar una sociedad mejor, pero para ello se requiere de nuevas medidas acompañadas de un nivel de información y cultura económica superior.

note

[1] La fonte dei dati citati -tranne che s’indichi qualcos’altro- si trova in ONEI “Annuario statistico di Cuba 2014” Havana 2015 www.onei.cu “Annuario Statistico di Cuba 2015” Havana 2016 e “Panorama economico e sociale di Cuba 2015” aprile 2016 www.onei.cu; Marino Murillo intervento all’ANPP, 29 dicembre 2015, in onda su TV dal canale Cubavision il 30 dicembre 2015 ed intervento nell’ANPP 8 luglio 2016, trasmesso in tv dal canale Cubavision il 9 luglio 2016; e Economist Intelligence Unit (EIU) “Country Report Cuba 1 giugno 2016” in www.eiu.com

[2] Si passerebbe da un piano originale di 14416 milioni di pesos a 13038 milioni. Calcoli basati su ONEI (2016) e Murillo (2015 e 2016).

[3] Un’informazione dell’agenzia Reuters, afferma che -secondo fonti PDVSA- la riduzione nella consegna a Cuba di vettori energetici -tra cui petrolio e sottoprodotti- durante la prima metà del 2016 è stimata in un 19,5%. Vedere REUTERS (2016a)

[4] Si tratta del tasso di cambio della moneta protetta che lo Stato venezuelano assegna per i pagamenti prioritari d’importazioni di vitale importanza per il paese.

[5] Attualmente, il deficit di bilancio è coperto in una proporzione elevata mediante dall’emissione di titoli che emette il Ministero delle Finanze e Prezzi e acquisisce la Banca Centrale di Cuba a partire dai depositi in contanti ivi presenti.

[6] Vedere VI Congresso del Partito Comunista di Cuba “Linee guida della Politica economica e sociale del Partito e della Rivoluzione” Havana 18 aprile 2011, pag. 10.

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