Riaffermato cessate il fuoco bilaterale e definitivo

pazLe Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo  (FARC-EP), hanno riaffermato che nei loro fronti in tutto il paese resterà il cessate il fuoco bilaterale e definitivo, come una necessaria misura di distensione per le vittime del conflitto e in rispetto a quanto accordato con il Governo nazionale.

Le FARC – EP hanno anche richiamato i movimenti sociali e politici a sostenere l’accordo finale per la costruzione d’una pace stabile e duratura.

La pace in Colombia è costituzionalmente un diritto e un dovere d’obbligatorio compimento che deve prevalere al di sopra dell’odio e della violenza, segnala il testo letto dal comandante Timoleón Jiménez.

La pace è un diritto che configura, essenziale per la dignità umana.

Così lo ammette la Corte Costituzionale che inoltre in una recente sentenza stabilisce che il referendum non ha effetto giuridico alcuno. L’effetto è politico, termina il comunicato.

Il presidente Juan Manuel Santos ha ratificato la vigenza del cessate il fuoco bilaterale decretato da un mese assieme alla guerriglia. Inoltre ha ribadito la sua volontà di continuare  a cercare la pace sino all’ultimo minuto del suo mandato, ha precisato PL.

Il capo del gruppo dei negoziatori dell Governo colombiano nel tavolo del dialogo de L’Avana, Humberto de la Calle, si è messo – con il suo incarico – a disposizione del  presidente Santos, dopo la vittoria del No nel referendum svolto domenica 2 ottobre.

De la Calle ha detto, riferisce Telesur, che la pace non è stata sconfitta e che è disposto  continuare a lavorare dove gli corrisponderà.

Le dichiarazioni sono state realizzate dalla Casa de Nariño (la sede del Governo), pochi minuti prima di partire da Cuba in compagnia del Commissario di Pace, Sergio Jaramillo, per reincontrare  i negoziatori delle FARC – EP e determinare cosa succederà d’ora in poi.

Il 50,21 % dei colombiani hanno votato  No, con una differenza di 50.000 voti rispetto al Sí.

Questo risultato apre un interrogativo sul cammino da seguire.

Unasur rinnova l’impegno di sostenere la pace in Colombia

L’Unione delle Nazioni Sudamericane  ha ratificato il suo sostegno alla ricerca della pace in Colombia per mezzo del dialogo, la preservazione degli Accordi de L’Avana, la concertazione e l’intesa´.

Con una nota di stampa  il blocco, la cui sede si trova alla Metà del Mondo, a Quito, Unasur ha segnalato l’atteggiamento del presidente colombiano, Juan Manuel Santos, e di altri attori politici nel riconoscere i risultati del referendum realizzato in Colombia, ha informato Prensa Latina.

Secondo le stime, la maggioranza popolare ( 50.2 %)  ha votato  contro l’approvazione del contenuto dell’Accordo di Pace firmato nell’agosto scorso tra il Governo nazionale e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo  (FARC-EP), a L’Avana (Cuba), mentre il 49,7 ha appoggiato il testo.

La direzione di Unasur ha espresso anche il suo riconoscimento e il suo ringraziamento al popolo della Colombia per lo spirito democratico e il comportamento civico e pacifico durante la consultazione sull’Accordo Finale, per il termine del conflitto e la costruzione di una pace stabile e duratura.

Riconosciamo e ringraziamo il lavoro della Missione Elettorale di Unasur che con lo spiegamento dei suoi circa 40 membri ha dimostrato l’importanza della cooperazione e dell’accompagnamento regionale, indica il testo.

Il gruppo osservatore è stato guidato dal presidente del Consiglio Nazionale Elettorale dell’Ecuador, Juan Pablo Pozo, e da Enrique Iglesias, designato Rappresentante Speciale.

Il capo di Stato della Colombia, quando ha saputo il risultato della consultazione ha assicurato che non si arrenderà e continuerà a cercare la pace sino all’ultimo minuto del suo mandato, e nello stesso tempo ha ratificato la vigenza del cessate il fuoco instaurato con le FARC-EP.

In Ecuador, il presidente Rafael Correa e il cancelliere Guillaume Long hanno espresso nella rete sociale Twitter il loro sostegno alla ricerca della pace nel vicino paese.

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