Per la cultura

Victor Angel Fernandez https://lapupilainsomne.wordpress.com

musicSe esistesse un termometro per misurare i risultati culturali, penso che in questi giorni si starebbe osservando una buona temperatura.

In quasi tutti i media della stampa si è discusso dei risultati del programma Sonando a Cuba e inoltre bisogna riconoscere che nel complesso gli “scriventi” sono d’accordo nel riconoscere il successo ottenuto, senza che per questo, da ogni punto di vista offerto, possano apparire segnalazioni molto valide al fine di conseguire il miglioramento continuo di qualsiasi prodotto offerto.

Allo stesso modo leggevo sul sito di Cubarte (http://www.cubarte.cult.cu) un lavorare sull’idea realizzata da studenti dell’ISA, durante la celebrazione della Giornata della Cultura Cubana nell’ottobre scorso.

Hanno deciso di prendere d’assalto un autobus del percorso P-7 e in tale articolo si può leggere: “Un quintetto d’archi, alcuni solisti, registi, ballerini, declamatori e artisti visivi si sono distribuiti lungo il bus per mostrare la ricchezza della cultura cubana, per scoprire nuovi spettatori, seminar dubbi, stimolare il pensiero”. “Perché questa messa in scena? I protagonisti di questo intervento hanno preso il “bus” come sintesi della società, una piattaforma da cui è possibile articolare discorsi su più fenomeni che sono potenziati dalla interazione con le stesse persone coinvolte nella questione: i soggetti e gruppi sociali”.

Con questi due esempi, si dimostra ancora, ancora una volta, che il problema non è che abbiamo difficoltà o limitazioni, ma che spesso non abbiamo la creatività per affrontare le sfide di ogni giorno e questa è sì una grande difficoltà.

E mi viene in mente il gioiello di H. Zumbado sull’uomo che voleva rinchiudere il sole, in particolare, l’ultima riga, quando davanti all’apatia generale, del contenitore a terra, timidamente usciva un illuminante raggio di sole.

Non so la valutazione finale di questo esperimento (guagua=bus) guagüístico-culturale-giovanile o di altri simili, ma a mio parere, solo osare realizzarlo, ha il più grande dei miei riconoscimenti.

Con estremo rispetto per i partecipanti, sono tra coloro che pensa che è meglio fermare un pazzo che spingere uno scemo.

Vengano in qualsiasi quantità questi sacri pazzi che sono coloro che continueranno a portarci avanti, come è sempre stato in questa Cuba nel corso degli ultimi 500 anni.

Para la cultura

Por Víctor Angel Fernández

Si existiera un termómetro para medir resultados culturales, creo que en estos días se estaría observando una buena temperatura.

En casi todos los medios de prensa se ha hablado de los resultados del programa Sonando en Cuba y además, hay que reconocer que en su totalidad los “escribientes” coinciden en reconocer el éxito alcanzado, sin que por ello, desde cada punto de vista ofrecido, puedan aparecer señalamientos muy válidos con vistas a lograr la mejora constante de cualquier producto que se ofrezca.

Asimismo, leía en el sitio de Cubarte (http://www.cubarte.cult.cu/es/article/47036) un trabajo sobre la idea llevada a cabo por estudiantes del ISA, durante la celebración por la Jornada de la Cultura Cubana, en el pasado mes de octubre.

Decidieron tomar por asalto un ómnibus de la ruta P-7 y en el citado artículo puede leerse:

“Un quinteto de cuerdas, varios solistas, realizadores audiovisuales, bailarines, declamadores y artistas visuales se distribuyeron a lo largo del ómnibus para mostrar la riqueza de la cultura cubana, para descubrir nuevos espectadores, sembrar dudas, estimular el pensamiento.

“¿Por qué esta puesta en escena? Los protagonistas de esta intervención asumieron la “guagua” como una síntesis de la sociedad, una plataforma desde la cual es posible articular discursos sobre múltiples fenómenos que son potenciados a partir de la interacción con los propios implicados en el asunto: los sujetos y grupos sociales.”

Con estos dos ejemplos, se demuestra una vez más, que el problema no está en que tengamos dificultades o limitaciones, sino en que muchas veces no tenemos creatividad para asumir los retos de cada día y esa sí es una gran dificultad.

Me viene a la mente la joya de H. Zumbado sobre el hombre que quiso enlatar el sol, sobre todo, la última línea, cuando ante la desidia general, del recipiente en el suelo, tímidamente salía un iluminador rayo de sol.

Desconozco la evaluación final de este experimento guagüístico-cultural-juvenil o de otros similares, pero en mi opinión, con sólo haberse atrevido a llevarlo a cabo, tienen el mayor de mis reconocimientos.

Con extremo respeto por los participantes, soy de los que piensa que es mejor detener a un loco que empujar a un bobo.

Vengan en cualquier cantidad esos sagrados locos que son los que seguirán sacándonos adelante, como siempre ha sido en esta Cuba de los últimos 500 años.

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