Saper fare grandi cose con cose piccole

f0014811“Il compito del momento è mobilitarsi seguendo la linea di un concetto umanista. I nostri educatori non solo dovranno istruire, ma dovranno formare i patrioti latinoamericani e dei Caraibi”.


Con queste parole il primo vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez,  ha chiuso venerdì 3 febbraio, la XV edizione del  Congresso Pedagogia 2017, nel Palazzo delle Convenzioni de L’Avana.

“Dalle nostre aule dobbiamo sviluppare una coscienza critica che anteponga la realtà alla menzogna. Dobbiamo dare spazio alla coltura generale e alla formazione dei valori, a una cultura civica che confermi la decenza e la disciplina, alla cultura del dettaglio, che ci insegni a saper fare delle cose grandi con cose piccole”, ha affermato il membro del Burò Politico del Comitato Centrale del Partito.

Riferendosi allo sviluppo di questo congresso, Diaz Canel ha sottolineato che non si è trattato  di un incontro pedagogico e imprenditoriale orientato a fare dell’educazione un affare, ma di uno spazio di dialogo impegnato con gli ideali emancipatori, ed ha segnalato che aver contato con Cuba sin dall’inizio di questi incontri con la presenza di circa 78.000 educatori dell’America Latina e di altre parti del mondo, ha marcato un nuovo stile di scambio scientifico e pedagogico nella Regione.

“Fidel,il più grande educatore dei cubani, dall’immortalità del suo esempio e delle sue idee ci convoca al dibattito e alla riflessione per costruire un mondo migliore”, ha aggiunto.

La dichiarazione finale del Congresso ha invitato ad un’educazione di qualità e ad una cultura alla portata di tutti, all’eliminazione della disuguaglianza  di opportunità e di qualsiasi forma di discriminazione, alla formazione del docente. Ha incitato ad applicare le tecnologie dell’informazione e della  comunicazione al servizio dei programmi educativi, ad educare le nuove generazioni con un atteggiamento innovatore e critico di fronte alla vita e a  lottar per l’unita, la pace e i diritti umani, tra le tante sfide.

Durante la chiusura è stato dedicato uno spazio alle personalità e alle istituzioni che hanno contribuito allo sviluppo dell’insegnamento in pedagogia.

Tra loro Ramón Fernández Álvarez, assessore del Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri e  Abel Prieto Jiménez, ministro di Cultura, l’Organizzazione delle  Nazioni Unite per l’Educazione , la Scienza e la Cultura e il Fondo delle  Nazioni Unite per l’Infanzia.

Inoltre sono stati premiati gli educatori che hanno partecipato alle quindici edizioni del congresso,  il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela  per la partecipazione di numerose delegazioni di questo paese.

Il Premio Nazionale di Pedagogia 2016, assegnato dall’Associazione dei Pedagoghi di Cuba è stato assegnato alla dottoressa Leticia Adelina Rodríguez Pérez, con più di 35 anni di apporti all’educazione cubana, soprattutto in letteratura spagnola.

“L’incontro, al quale hanno partecipato delegati di 50 paesi, è stato un omaggio all’invitto Comandante in Capo, ha detto Eva Escalona, direttrice di Scienza e Tecnica del Ministero d’Educazione,presentando la relazione del Congresso, che ha fatto un riferimento alla preparazione teorica e al rigore scientifico espresso nei corsi, agli importanti interventi di note personalità di Cuba e di altri paesi, all’alto livello di soddisfazione per le visite di specialisti, i valori, i sentimenti e le qualità morali che hanno caratterizzato le attività del Congresso.

Hanno partecipato anche Teresa Amarelle Boué, membro del Burò Politico del Comitato Centrale del Partito e segretaria generale della Federazione delle Donne  Cubane; Olga Lidia Tapia Iglesias, membro della Segreteria  del Comitato Centrale del Partito; i titolari di Educazione; Cultura; Scienza, Tecnologia e Ambiente e i più alti  rappresentanti del Inder e del Sindacato Nazionale dei Lavoratori  dell’Educazione, la Scienza e lo Sport.

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