Ricordando

Lorgio Vaca Marchetti

I suoi genitori lo avevano chiamato Lorgio, ma per tutti nella guerriglia era semplicemente Carlos, un altro degli uomini che, comandati da Ernesto Che Guevara, posero la propria vita a disposizione di un grande sogno. D’origine boliviana, era nato nel 1934 in una città situata nel centro del paese:  Santa Cruz de la Sierra.


Sin da giovane fu militante del Partito Comunista Boliviano e nel 1963 raggiunse Cuba per frequentare gli studi di scienze politiche.

Proprio mentre studiava nell’Università de L’Avana decise d’incorporarsi nelle truppe dei guerriglieri.

Al suo arrivo a Ñancahuasu, l’11 dicembre del 1966, entro nel gruppo della retroguardia ma  la  sua permanenza durò poco.

Il 16 marzo del 1967 mentre tornava da una spedizione di riconoscimento, Lorgio Vaca Marchetti cadde nel Río Grande (il Grande Fiume)  e morì affogato.

Aponte vive, a 205 anni dalle sue eroiche gesta

Un monumento dedicato a José Antonio Aponte, vicino al  luogo dell’attuale provincia di Mayabeque, in cui scoppiò il sollevamento di cui fu protagonista, sarà inaugurato  in breve tempo.

Lo ha annunciato Pedro de la Hoz, presidente della Commissione che promuove il suo legato  e vicepresidente della Uneac nella cerimonia nazionale per il 205 anniversario del sollevamento di  Aponte, parlando nella sala Martínez Villena dell’istituzione.

Hanno partecipato alla celebrazione   Jorge Cuevas Ramos, membro della Segreteria del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba; Abel Prieto Jiménez, ministro di Cultura e  Eduardo Torres Cuevas, presidente dell’Accademia di Storia di Cuba, tra gli altri dirigenti.

Considerando i fatti storici che ebbero protagonista l’insigne cubano, Torres Cuevas, che ha pronunciato il discorso centrale dell’incontro, ha valutato l’importanza della lotta di Aponte ed ha segnalato come elemento significativo che lui difendeva la conquista del riconoscimento della condizione umana dello schiavo.

“Aponte riuscì ad articolate i movimenti e i processi che avvenivano in tutta l’Isola e divenne il rappresentante reale di tutto quel movimento, e quindi è il simbolo dello stesso, della rottura delle vere catene, è il simbolo della libertà” ha detto.

In un altro momento ha aggiunto che per lui Aponte è eccezionale ed ha riconosciuto l’utilità di discutere attorno a questa personalità, perchè è una forma per sentirlo vivo, di non lasciarlo dormire.

“Oggi lo stiamo ricordando. Non lo dimentichiamo domattina”, ha indicato.

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