Miami necessita di cambiamenti

Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com

cuentapropista_en_santiago_de_cubaAnche se può sembrare una sciocchezza, la città di Miami ha bisogno di riforme e forse copiare alcune di quelle che si applicano a Cuba per i lavoratori privati ​​o non statali, come sono spesso chiamati nell’isola.

Dal momento in cui sono state applicate certe forme di lavoro per conto proprio, pari al privato​​, centinaia di migliaia di persone, a Cuba, hanno ottenuto una licenza per aprire piccole imprese, con benefici palpabili al loro personale patrimonio, consentendo loro di acquistare beni e persino vacanze in poli turistici come quello di  Varadero.

Alcuni controrivoluzionari. finanziati dal governo USA che permette loro di vivere comodamente senza lavorare e non pagare tasse al fisco per i loro redditi personali, ora alzano la loro scarsa voce per recitare i copioni confezionati negli USA, come fatto di recente da uno dei beneficiati dal denaro made ​​in USA, Jorge Luis Garcia “Antunez”.

Secondo questo salariato, “le attuali riforme economiche in corso in Cuba sono una frode”, anche se i proprietari delle imprese dimostrino il contrario, e anche si sono recentemente recati a Miami per spiegare come le loro iniziative private gli permettano di progredire con successo.

Chi conosce i precedenti di “Antunez” può capire il perché delle sue dichiarazioni. Jorge Luis ha ha tra i suoi precedenti penali vari reati per frode, furto e falsificazione di documenti ufficiali, tutti commessi prima di diventare un “dissidente”, nel primo decennio degli anni 2000. Pertanto già può valutarsi di quale personaggio stiamo parlando.

Proprio per questa condizione, che è di molti tra cui il suo compagno Guillermo Fariñas, sono valutati dalla missione diplomatica USA a L’Avana come “persone più interessate ad ottenere denaro che a cercare soluzioni politiche e nessuno potrebbe rappresentare formule di governo in un cambiamento di sistema di governo a Cuba”.

Nonostante le loro deliranti considerazioni a Miami la questione richiede cambi simili a quelli di Cuba, con urgenza e in fretta, perché un gruppo di venditori ambulanti sono stati colpiti da leggi e regolamenti fiscali che vietano la figura dei venditori ambulanti, fatto che ha provocato che un agente di polizia ed un supervisore di applicazione dei codici di Miami abbiano inflitto multe nei confronti di un lavoratore “per conto proprio”, non avendo una licenza per avere un posto di vendita fisso.

Questo potrebbe sembrare insolito per il paese “della libertà e delle opportunità”, ma è un fatto reale. Miami non consente venditori per le strade come si osservano in quasi tutte le città del mondo.

Per provare ad aggiornare quelle che loro chiamano “leggi retrogradi” hanno creato un’organizzazione chiamata ‘Venditori Uniti del Sud della Florida’, per proteggere i “lavoratori per conto proprio” che lavorano per le strade e marciapiedi di Miami, quasi tutti i latino-americani.

cuentapropista_relojeroLa città di Miami ha vietato per legge che i venditori stiano in un luogo fisso o collochino mercanzia per terra. Né è permesso esibire più mercanzia di quella che possono portare con sé; ed i trasgressori sono portati in tribunale, dove si trovano imputati di reati minori, possibile arresto e multe fino a $ 500.

Sembra che Antúnez ignari di questa situazione e, quindi, schiamazzi accuse contro i cambiamenti a Cuba, quando in realtà dovrebbe sostenere i lavoratori per conto proprio di Miami, che sono accusati da un gruppo di proprietari di esercizi commerciali, situati intorno al parco ‘Domino’, che sostengono che i venditori ambulanti danneggiavano le loro vendite.

Le stesse persone che accusano Cuba per non permettere la concorrenza dei privati ai centri commerciali statali, fanno tutto il contrario a quello che richiedono al loro vicino a sud dello Stretto della Florida.

Per cercare di cambiare il sistema di “libero mercato” e sostenere i lavoratori per conto proprio che hanno risorse finanziarie molto limitate, un’ organizzazione non-profit denominata “La Libera Iniziativa” che lotta per l’indipendenza economica dei latino-americana negli USA, ha detto che: “Più regole ci sono, meno libertà economica ci sarà, dal momento che la libertà economica delle persone migliora le comunità”.

Pertanto, il salariato “Antunez” e i suoi sponsor di Miami, tra i quali spiccano i membri dell’organizzazione controrivoluzionaria “La Rosa Bianca”, dovrebbe guardare prima a quali aspetti si devono cambiare, rapidamente, nel paese della “libertà” e dopo criticare le trasformazioni necessarie che realizza il governo cubano.

Anche se fa male alla controrivoluzione, Cuba gradualmente si va trasformando, anche quando la velocità dei cambiamenti non sia la più accettata, ma senza perdere neppure un pollice di sicurezza sociale, sanità ed istruzione generale per il suo popolo.

Miami necesita de cambios

Arthur González

Aunque pudiera parecer un disparate, la ciudad de Miami está necesitada de reformas y quizás copiar algunas de las que se aplican en Cuba para los trabajadores privados, o no estatales, como se le suele llamar en la isla. Desde que fueron aplicadas ciertas formar del trabajo por cuenta propia, igual a privado, cientos de miles de personas en Cuba lograron una licencia para abrir pequeños negocios, con beneficios palpables a su peculio particular, permitiéndoles adquirir bienes e incluso vacaciones en polos turísticos como el de Varadero.

Algunos contrarrevolucionarios financiados por el gobierno norteamericano que les permite vivir cómodamente sin trabajar y no pagar impuestos al fisco por sus ingresos personales, ahora son los que levantan su escasa voz para recitar los libretos confeccionados en Estados Unidos, como hizo recientemente uno de los beneficiados por el dinero made in USA, Jorge Luís García “Antúnez”.

Según este asalariado, “las actuales reformas económicas en Cuba son un fraude”, a pesar de que los dueños de sus propios negocios demuestran lo contrario, e incluso viajaron recientemente a Miami para explicar como sus iniciativas privadas les permiten progresar exitosamente.

Quien conoce los antecedentes de “Antúnez” puede comprender el por qué de sus declaraciones. Jorge Luís cuenta en sus antecedentes penales con varios delitos por Estafa, Hurto y Falsificación de documentos oficiales, todos cometidos antes de convertirse en “disidente” en la primera década de los años 2000. Por tanto ya se puede calcular de qué personaje estamos hablando.

Precisamente por esa condición de muchos, entre ellos su compinche Guillermo Fariñas, son evaluados por la misión diplomática norteamericana en La Habana como “personas más interesadas en obtener dinero que en buscar soluciones políticas y ninguno pudiera representar fórmulas gubernamentales en un cambio de sistema gubernamental en Cuba”.

No obstante sus consideraciones disparatadas, en Miami el asunto reclama cambios similares a los de Cuba, de forma urgente y rápida, pues un grupo de vendedores ambulantes se han visto afectados por leyes y regulaciones fiscales, que prohíben la figura de los vendedores ambulantes, hecho que provocó que un agente de la policía y un supervisor de cumplimiento de códigos de Miami, impusieran multas a un trabajador por “cuenta propia”, al no contar con una licencia para tener un puesto de venta fijo.

Esto pudiera parecer insólito para el país “de la libertad y las oportunidades”, pero es un hecho real. Miami no permite vendedores en las calles como se observan en casi todas las ciudades del mundo.

Para intentar actualizar lo que ellos llaman “leyes retrógradas” han creado una organización denominada Vendedores Unidos del Sur de la Florida, para proteger a los “trabajadores por cuenta propia” que trabajan en las calles y aceras de Miami, casi todos latinoamericanos.

La Ciudad de Miami tiene prohibido por ley que los vendedores particulares se mantengan en un lugar fijo o colocar mercancía en el suelo. Tampoco se les permite exhibir más mercancía de la que puedan cargar consigo; y a los violadores se les lleva a las cortes donde enfrentan cargos de delitos menores, posibles arrestos y multas de hasta 500 dólares.

Al parecer Antúnez desconoce esa situación y de ahí que cacaree acusaciones contra los cambios en Cuba, cuando en realidad debería apoyar a los trabajadores por cuenta propia de Miami, los que son acusados por un grupo de dueños de establecimientos comerciales, situados en los alrededores del parque de Dominó, al alegar que los vendedores ambulantes afectaban sus ventas.

Los mismos que acusan a Cuba por no permitir la competencia de los particulares a los centros comerciales estatales, hacen todo lo contrario a lo que le reclaman a su vecino del sur del estrecho de la Florida.

Para intentar cambios en ese sistema de “libre mercado” y apoyar a los trabajadores por cuenta propia que tiene recursos económicos muy limitados, una organización sin fines de lucro nombrada “The Libre Initiative” que lucha por la independencia económica de los latinoamericanos en Estados Unidos, aseguró que “mientras más regulaciones existan, menos libertad económica habrá, ya que la libertad económica de las personas mejora a las comunidades”.

Por tanto, el asalariado “Antúnez” y sus patrocinadores miamenses, entre los que se destacan los integrantes de la organización contrarrevolucionaria “La rosa blanca”, deben mirar primero que aspectos hay que cambiar con prisa en el país de la “libertad”, y después criticar las transformaciones necesarias que lleva a cabo el gobierno cubano.

Aunque le duela a la contrarrevolución, Cuba poco a poco se va transformando, aun cuando la velocidad de los cambios no sea la más aceptada, pero sin peder ni un centímetro de seguridad social, salud y educación general para su pueblo.

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