La vittoria ecuadoriana

Ricardo Alarcón de Quesada

Ha vinto il popolo ecuadoriano. Ha sconfitto l’enorme offensiva di menzogne, calunnie e distorsioni della quasi totalità dei cosiddetti mezzi di comunicazione che si sono impegnati a dividerlo, ingannarlo e farlo votare contro se stesso.


Lo ha fatto accorrendo in massa a votare in alcuni seggi strettamente sorvegliati da migliaia di osservatori venuti di tutto il mondo compresi i rappresentanti del candidato sconfitto – il banchiere Guillermo Lasso, uno dei responsabili del disastro finanziario che ha fatto precipitare il paese nel 1999 e proprietario di vari conti nei “paradisi fiscali” – che erano presenti in tutti i centri di votazione e conteggio.

Durante la giornata di domenica non c’è stata una sola denuncia di irregolarità, non si è verificato nessun incidente e gli osservatori sono stati unanimi nel sottolineare la tranquillità e l’armonia che è prevalsa in tutto il paese in quella che è stata una grande festa civica e democratica.

Curiosamente, prima che venisse prodotta dalle autorità elettorali la prima relazione, il perdente si è proclamato vincitore avvalendosi di vari “exit polls” (alcuni commissionate dalla sua stessa banca).

Da parte sua, così come aveva promesso, il Consiglio Nazionale Elettorale ha reso pubblici man mano che venivano ricevuti i verbali di ogni centro di votazione firmati anche dai rappresentanti di entrambi i candidati. Già dal primo era evidente che il popolo aveva scelto Lénin Moreno, il candidato di Alanza País che continuerà la Revolución Ciudadana iniziata dal Presidente Rafael Correa.

A partire da lì il banchiere ha cominciato a dire che era stata commessa una frode e senza presentare alcuna prova ha convocato i suoi sostenitori a protestare perle strade. L’assurdo appello ha trovato eco nei mezzi di stampa e si sono verificati alcuni incidenti e atti di violenza, fortunatamente isolati.

Il popolo ecuadoriano ha dato una prova ammirevole di maturità e civismo. La sua vittoria è anche quella di tutti noi, i latinoamericani e caraibici impegnati a difendere la nostra indipendenza e a costruire un mondo migliore. Gli ecuadoriani hanno saputo realizzare. Ora tocca a tutti noi accompagnarli con la nostra solidarietà affinché nessuno possa strappare loro la vittoria.

Traduzione: Redazione di El Moncada

http://www.cubadebate.cu

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