Bruno Rodríguez: XV Consiglio Politico ALBA-TCP.

Stimati cancellieri e capi delle delegazioni dei paesi membri dell’ALBA-TCP.

Distinti invitati a questo XV Consiglio Politico:

 «Oggi 10 aprile è un giorno di profonda ispirazione per Cuba: 125 anni fa fu creato da José Martí il Partito Rivoluzionario Cubano, fondato per “ ottenere con uno sforzo unito di tutti gli uomini di buona volontà l’indipendenza assoluta di Cuba e per fomentare e sostenere quella di Puerto Rico”, impegnato a creare «un popolo nuovo capace di vincere con l’ordine del lavoro reale e dell’equilibrio delle forze sociali, i pericoli della libertà repentina in una società composta per la schiavitù».

«Con questa invocazione martiana all’unità, all’organizzazione per la lunga lotta e la solidarietà tra coloro che operiamo per emanciparci, noi cubani diamo il benevenuto a L’Avana in tempi difficili che richiedono precisamente le tre virtù che il Comandante in Capo della Rivoluzione Cubana, il compagno Fidel, ci ha insegnato a difendere: unità, organizzazione e solidarietà.

Il XIV Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’Alleanza realizzato il 5 marzo a Caracas, ci ha lasciato una Dichiarazione che è una poderosa guida d’azione per i tempi che vive Nuestra America e per affrontare i pericoli che minacciano i nostri popoli, soprattutto quelli che per la volontà esercitata nelle urne si costituirono in potere e che ora sono aggrediti dalle oligarchie, l’imperialismo e dai loro strumenti di dominio.

Nella Dichiarazione di Caracas nata dai nostri ultimi incontri e dibattiti ci sono le chiavi per affrontare uniti la nuova agenda imperiale contro la regione, parare l’aggressione contro i governi di sinistra e progressisti e impedire che si annullino tutte le conquiste realizzate dai nostri popoli negli ultimi vent’anni.

La Dichiarazione di Caracas non poteva essere più precisa affermando che i processi democratici popolari guidati da governi, forze politiche e movimenti di sinistra affrontano un nuovo attacco dell’imperialismo, del capitale multinazionale e delle oligarchie nazionali.

Il declive dell’egemonismo imperiale, gli impatti della crisi sistematica internazionale e la caduta dei prezzi delle nostre risorse d’esportazione, e in particolare gli idrocarburi, aprono nuove sfide. Sono generati dalle stesse forze che hanno creato la povertà, l’esclusione e la dipendenza delle nostre nazioni, che ci hanno imposto invasioni e azioni per consolidare il loro potere.

In tutti questi anni e contro la nostra resitenza, il neoliberismo non ha tralasciato il suo impegno d’estendere la sua logica finanziaria, ma non si tratta d’una teoria di sviluppo: è la dottrina del saccheggio totale dei nostri popoli. Con il noeliberismo l’economia mondiale non è cresciuta in termini reali e in cambio si sono moltiplicate l’instabilità, la speculazione e il debito estero, lo scambio disuguale, le crisi finanziarie sempre più frequenti, la povertà, la disuguaglianza, la disoccupazione e l’abisso tra il nord opulento e il sud spogliato».

Il suo ritorno ha resuscitato il peggior conservatorismo, ha rimesso in moto il fondamentalismo, la xenofobia, il razzismo e il militarismo. La politica è finanziata da imprese e governi stranieri; le conquiste scientifico – tecnologiche hanno propiziato un alto livello d’unione politica e di comunicazione tra imperialisti e oligarchi per manipolare le masse e aggredire le nostre culture.

Nuovi volti, strumenti e metodi, confondono i votanti e scombussolano i risultati elettorali.

I partiti di destra utilizzano i poteri legislativi, giudiziari e mediatici come le piattaforme di cospirazione e annullano senza scrupoli l’ordine democratiche che difendevano, imponendo elementi di soluzioni con privatizzazioni e licenziamenti di massa e fomano l’articolazione della sovversione politica.

La corruzione contro cui hanno lottato le organizzazioni e i movimenti di sinistra e progressisti della regione prima di giungere al potere e contro la quale hanno dovuto combattere con forza una vota divenuti governi, è manipolata con fini politici per criminalizzare e demoralizzare le organizzazioni e i leaders.

Alcuni se ne fanno scudo per attaccare l’efficacia, la giustizia e l’efficienza delle amministrazioni pubbliche, limitando la fiducia dei cittadini nelle loro istituzioni e nel loro esercizio partecipativo. Altri la evadono e nascondono immoralmente i loro capitali nei paradisi fiscali».

Dobbiamo denunciarli tutti e combatterli con energia mentre incrementiamo i nostri sforzi per rinforzare una buona gestione nell’amministrazione dei beni pubblici e collettivi. Il controllo sociale degli Stati va assunto come una priorità dei paesi membri dell’ ALBA-TCP. Questo scontro è essenziale e dovrà far parte della nostra integrità e della nostra etica, mentre lavoriamo per la prosperità dei nostri paesi.

L’attacco principale è contro la Rivoluzione Bolivariana. Le arbitrarie sanzioni statunitensi contro il Venezuela e in particolare contro il suo vice presidente esecutivo, i lcompagno Tareck El Aissami, si devono annullare.

L’inesplicabile ordine escutivo del presidente degli Stati Uniti d’America che dichiara il Venezuela “una minaccia inusuale e straordinaria alla sicurezza nazionale di questo paese» dev’essere derogato.

Il Venezuela è la culla della libertà di Nuestra America, ha dato un impulso all’ integrazione regionale ed è il bastione dell’antimperialismo. La difesa del Venezuela e della sua Rivoluzione non è un problema esclusivo dei venezuelani.

È una causa che convoca tutti noi che lottiamo per la vera indipendenza dell’America latina e dei Caraibi».

Oggi in Venezuela si combatte la battaglia di Ayacucho del XXI secolo»

Il vertiginoso sviluppo dei fatti recenti e le minacce ai postulati del Proclama di Pace dell’America Latina e dei Caraibi firmato in questa stessa città tre anni fa, sottolineano l’importanza della Dichiarazione di Caracas e riempiono di un senso nuovo e d’urgenza questo Consiglio, per analizzare quello che succede, e soprattutto le minacce contro la Rivoluzione Bolivariana e il ruolo dell’ Alleanza.

Sembra che esistano due Venezuela: una quella del suo popolo, dell’unione civico militare, quella dell’ALBA TCP e di Petrocaribe, quella delle associazioni degli Stati dei Caraibi, del Consiglio dei Diritti Umani e del Comitato Speciale di Decolonizzazione delle Nazioni Unite. Quella della CELAC e del Movimento dei Paesi non Allineati e un’altra falsa e malvagiamente fabbricata dalla sempre servile e a favore dell’imperialismo Organizzazione degli Stati Americani, dai media di comunicazione, dalle oligarchie neoliberali e da altri poderosi interessi.

Siamo stati testimoni delle componenti oscure della OSA e della manipolazione capricciosa e astuta del sue stesse regole, così come l’atteggiamento perverso, indegno e pazzoide del suo segretario generale, portabandiera degli interessi imperiali, delle mafie politiche di Miami e di volgari mercenari.

Grazie al Venezuela al’ ALBA e a Petrocaribe, molti paesi non si sono spenti nell’ora più oscura e milioni dei nostri concittadini hanno imparato a leggere e scrivere, mentre altri, molti, hanno recuperato la luce dei loro occhi ed hanno iniziato a tenere accesso ad un’attenzione alla salute degna e senza fini di lucro, alla pratica di massa degli sports, ad apprezzare la cultura, a crescere e apprendere dalle nostre culture originali, dimostrando che non c’è miglior cammino di quello costruito da noi stessi.

Che cosa sa la OSA di tutto questo? Che cosa ha fatto la OSA per noi? Che saprà della solidarietà l’organizzazione che ha coperto l’invasione militare, il blocco e le aggressioni contro Cuba, i tentativi di colpo di Stato in Venezuela, Ecuador, Bolivia, la guerra sporca contro il Nicaragua e le invasioni si Granada e Haiti?

Altri temi urgenti ci motivano: l’appoggio che necessita il popolo ecuadoriano e la sua Rivoluzione Cittadina, vincitori di un’elezione nella quale si rischiavano tutti i passi avanti politici, socio- economici e umani degli ultimi dieci anni.

Il sostegno necessario al Nicaragua Sandinista contro il quale cospirano le mafie ultra reazionarie nel Congresso degli Stati Uniti e la difesa della dignità e dei legittimi interessi dei nostri fraterni paesi insulari dei Caraibi, sottoposti alle pressioni dei centri finanziari imperialisti.

Vi invito a dibattere su tutto questo con lo stesso spirito dei nostri Capi di Stato e di Governo nella loro ultima recente riunione a Caracas, per organizzarci e unirci meglio nelle nostre azioni. V’invito anche a condividere le soluzioni pratiche per stabilre il Fondo d’Assistenza ai migranti, che vuole aiutare i nostri compatrioti a rischio di fronte alle politiche brutali del Nord.

A nome del presidente Raúl Castro Ruz, vi do il benvenuto a l’Avana in questa giornata, che sarà intensa e di lavoro per la Patria Grande.

L’unione è e sarà la nostra forza.

Molte grazie»


Bruno Rodríguez: nuestra fortaleza, la unidad de la Patria Grande

Intervención del Canciller de Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, en la inauguración del XV Consejo Político del ALBA-TCP, La Habana, Cuba, 10 de abril de 2017.

Estimados cancilleres y jefes de delegaciones de los países miembros del ALBA-TCP,

Distinguidos invitados a este XV Consejo Político:

El día de hoy, 10 de abril, es de profunda inspiración para Cuba: hace 125 años de la creación por José Martí del Partido Revolucionario Cubano, fundado para “lograr con el esfuerzo reunido de todos los hombres de buena voluntad la independencia absoluta de Cuba y fomentar y auxiliar la de Puerto Rico”, empeñado en crear “un pueblo nuevo, capaz de vencer por el orden del trabajo real y el equilibrio de las fuerzas sociales los peligros de la libertad repentina en una sociedad compuesta para la esclavitud”.

Con esta invocación martiana a la unidad, a la organización para la larga lucha y a la solidaridad entre los que bregamos por emanciparnos, los cubanos les damos la bienvenida a La Habana en tiempos difíciles, que requieren precisamente de esas tres virtudes que nos enseñó a defender el Comandante en Jefe de la Revolución Cubana, el compañero Fidel: unidad, organización y solidaridad.

La XIV Cumbre de Jefes de Estado y Gobierno de la Alianza, celebrada el 5 de marzo en Caracas, nos dejó una Declaración que constituye una poderosa guía de acción para los tiempos que vive Nuestra América y para enfrentar los peligros que se ciernen sobre nuestros pueblos, especialmente para aquellos que por la voluntad ejercida en las urnas, se constituyeron en poder, y que ahora son acosados por las oligarquías, el imperialismo y sus instrumentos de dominación.

En la Declaración de Caracas, nacida de nuestros últimos encuentros y debates, están las claves para enfrentar unidos la nueva agenda imperial contra la región, parar la arremetida contra los gobiernos de izquierda y progresistas e impedir que se reviertan todos los logros alcanzados por nuestros pueblos en los últimos veinte años.

La Declaración de Caracas no podía ser más acertada al afirmar –y cito:

“Los procesos democráticos populares, liderados por gobiernos, fuerzas políticas y movimientos de izquierda, enfrentan una nueva embestida del imperialismo, el capital transnacional y las oligarquías nacionales. El declive del hegemonismo imperial, los impactos de la crisis sistémica internacional y la caída de los precios de nuestros recursos de exportación, en particular de los hidrocarburos, abren nuevos desafíos. Son generados por las mismas fuerzas que crearon la pobreza, la exclusión y la dependencia de nuestras naciones y que nos impusieron invasiones y dictaduras para consolidar su poder”.“En todos estos años y contra nuestra resistencia, el neoliberalismo no ha cejado en su empeño de extender su lógica financiera: no se trata de una teoría de desarrollo, es la doctrina del saqueo total a nuestros pueblos. Con el neoliberalismo, la economía mundial no ha crecido en términos reales y en cambio se ha multiplicado la inestabilidad, la especulación, la deuda externa, el intercambio desigual, las crisis financieras cada vez más frecuentes, la pobreza, la desigualdad, el desempleo y el abismo entre el Norte opulento y el Sur desposeído”.“Su retorno ha resucitado al peor conservadurismo, reactivó el fundamentalismo, la xenofobia, el racismo y el militarismo. La política es financiada por empresas y gobiernos extranjeros. Los adelantos científico-tecnológicos han propiciado un alto nivel de concertación político-comunicacional entre imperialistas y oligarcas para manipular a las masas y agredir nuestras culturas. Nuevos rostros, instrumentos y métodos confunden a los votantes y trastocan los resultados electorales.”“Los partidos de derecha utilizan los poderes legislativo, judicial y mediático como plataformas de conspiración y quiebran, sin escrúpulos, el orden democrático que solían defender, imponen paquetazos de ajuste con privatizaciones y despidos masivos y fomentan la articulación de la subversión política.”“La corrupción contra la que lucharon las organizaciones y movimientos de izquierda y progresistas de la región antes de llegar al poder, y contra la que han debido combatir fuertemente una vez convertidos en gobiernos, es manipulada con fines políticos, para criminalizar y desmoralizar a organizaciones y líderes. Unos se escudan en ella para atacar la eficacia, justicia y eficiencia de las administraciones públicas, limitando la confianza de los ciudadanos en sus instituciones y su ejercicio participativo. Otros se evaden, ocultando inmoralmente sus capitales en paraísos fiscales.”“Debemos denunciarlos a todos y combatirlos con energía, a la vez que incrementamos los esfuerzos para fortalecer una buena gestión en la administración de los bienes públicos y colectivos. El control social de los mismos debe asumirse como una prioridad de los países miembros del ALBA-TCP. Este enfrentamiento resulta esencial y deberá formar parte de nuestra integridad y ética, mientras trabajamos por la prosperidad de nuestros países.”“El ataque principal es contra la Revolución Bolivariana. Las arbitrarias sanciones estadounidenses contra Venezuela, en especial contra su Vicepresidente Ejecutivo compañero Tareck El Aissami, deben ser anuladas. La inexplicable orden ejecutiva del Presidente de los Estados Unidos de América que declara a Venezuela una amenaza inusual y extraordinaria a la seguridad nacional de ese país, debe ser derogada. Venezuela, es la cuna de la libertad de Nuestra América, impulsora de la integración regional y bastión del antimperialismo. La defensa de Venezuela y de su revolución no es problema exclusivo de los venezolanos. Es causa que convoca a todos los que luchamos por la verdadera independencia en América Latina y El Caribe. En Venezuela se libra hoy la batalla de Ayacucho del siglo XXI” –fin de la cita.

El vertiginoso desarrollo de los recientes acontecimientos y las amenazas a los postulados de la Proclama de Paz de América Latina y el Caribe, firmada en esta misma ciudad, hace tres años, subrayan la importancia de la Declaración de Caracas y llenan de nuevo sentido y urgencia a este Consejo, para intercambiar sobre lo que sucede, particularmente las amenazas contra la Revolución Bolivariana, y el papel de la Alianza.

Pareciera que existen dos Venezuelas: una, la de su pueblo y la unión cívico militar, la del ALBA-TCP y de PetroCaribe, la de la Asociación de Estados del Caribe, la del Consejo de Derechos Humanos y del Comité Especial de Descolonización de las Naciones Unidas, la de la CELAC y el Movimiento de Países No Alineados; y otra, falsa y malvadamente fabricada por la siempre servil y proimperialista Organización de Estados Americanos, los medios de comunicación, las oligarquías neoliberales y otros poderosos intereses.

Hemos sido testigos de las componendas oscuras de la OEA y la  manipulación caprichosa y aviesa de incluso sus reglas, así como de la actuación perversa, indigna y enloquecida de su Secretario General, alabardero de intereses imperiales, mafias políticas miamenses y vulgares mercenarios.

Gracias a Venezuela, al ALBA y a PETROCARIBE muchos países no se apagaron en la hora más oscura y millones de nuestros conciudadanos han aprendido a leer y escribir, mientras otros tantos recuperaron la luz en sus ojos, y han comenzado a tener acceso a una atención de salud digna y sin fines de lucro, a la práctica masiva del deporte, al disfrute de la cultura, a crecer y aprender desde nuestras culturas originarias, y demostrar que no hay mejor camino que el construido por nosotros mismos.

¿Qué sabe la OEA de esto? ¿Qué ha hecho la OEA por nosotros? ¿Qué sabrá de solidaridad la organización que endosó la invasión militar, el bloqueo y las agresiones contra Cuba, los intentos de golpes de Estado en Venezuela, Ecuador y Bolivia, la guerra sucia contra Nicaragua o las invasiones contra Granada y Haití?

Otros asuntos de urgencia también nos motivan: el apoyo que requieren el pueblo ecuatoriano y su Revolución Ciudadana, vencedores en una contienda electoral en que arriesgaba todos los logros políticos, socioeconómicos y humanos de los últimos diez años. El respaldo necesario para la Nicaragua sandinista, contra la que conspiran las mafias ultrarreaccionarias dentro del Congreso de los Estados Unidos. La defensa de la dignidad y los legítimos intereses de nuestros hermanos insulares del Caribe, sometidos a las presiones de centros financieros imperialistas.

De todo ello los invito a debatir con el mismo espíritu de nuestros jefes de Estado y Gobierno en su última y reciente reunión en Caracas, a organizarnos y concertarnos mejor en nuestro accionar. También los invito a compartir soluciones prácticas para establecer el Fondo de Asistencia a los Migrantes, que busca auxiliar a nuestros compatriotas en riesgo frente a políticas brutales del Norte.

A nombre del Presidente Raúl Castro Ruz, les doy la bienvenida a La Habana en esta jornada que será intensa de trabajo por la Patria Grande.

En nuestra unión está y estará nuestra fortaleza.

Muchas gracias.

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