Venezuela 2002-2017: violenza che giustifica un golpe

Ilka Oliva Corado http://www.cubadebate.cu

Per capire ciò che sta accadendo in questi momenti in Venezuela, dobbiamo tornare indietro di 15 anni e vedere le oligarchie scalciare quando rimasero senza i milioni che produceva la vendita del petrolio a compagnie straniere.

L’ecocidio che producevano imprese transnazionali con le loro minerarie che impoverivano, ancor più, le comunità e riempivano i conti bancari dei contrabbandieri al potere. La violenza istituzionalizzata e lo sfruttamento contro la classe lavoratrice. I poveri più poveri ed i ricchi più ricchi. Il midollo spinale di tutto questo è il petrolio, è stata la stessa causa del colpo di stato contro Dilma in Brasile. La lotta non è contro gli USA, che è solo un interventista come tanti altri, la lotta dei popoli latino-americani è contro le loro oligarchie, nemiche feroci: cricche criminali che, storicamente, proliferano nell’impunità.

Ciò che oggi sta vivendo il Venezuela, è la continuazione di un piano di destabilizzazione che ebbe inizio l’11 aprile 2002, quando l’oligarchia venezuelana fece un colpo di stato contro Hugo Chávez. Il documentario “Puente LLaguno, claves de una masacre” dettaglia, con immagini precise e testimonianze dei sopravvissuti, la cospirazione dei media nazionali ed internazionali, di destra, che manipolarono le immagini che il mondo vide, e che occultarono il massacro, tipo imboscata, che soffrirono i pacifici manifestanti che difendevano il governo di Chavez, che era stato sequestrato. Non fu uno scontro tra i sostenitori dell’opposizione e del governo fu un’imboscata, un piano forgiato dall’ambasciata USA in Venezuela e l’oligarchia. Giunsero cecchini dagli USA, che lasciarono immediatamente il paese subito dopo il massacro.

A queste stesse manifestazioni destabilizzanti ci si appella oggi, il piano non cambia molto, l’ingegno non gli arriva più che per ripetere le vecchie strategie del 2002, 2004, 2013 e 2014. La salvezza è che ora la tecnologia ed i social network aiutano molto e stanno evidenziando, in tempo reale, ciò che accade nelle strade del Venezuela. Ed in nessun momento ci sono state manifestazioni pacifiche, che è diritto dei cittadini; quello che stiamo vedendo è la distruzione e provocazioni da parte di gruppi destabilizzatori orchestrati dall’oligarchia venezuelana ed internazionale.

Hanno gettato olio per le strade affinché la polizia motorizzata non avanzi, le tirano pietre, bottiglie e qualsiasi oggetto abbiano nelle loro mani. Un oppositore che era tra la turba in Plaza Altamira, chiese di fermare la violenza ed è stato brutalmente picchiato dai suoi stessi compagni. Ma queste immagini non appariranno in notiziari internazionali “pro-democrazia”. Né quelle del filo spinato collocato a metà strada per decapitare motociclisti e polizia. Come avvenne nel 2014. Parlo delle famigerate guayas e guarimbas. La Guardia Nazionale Bolivariana ha trovato carichi di bombe molotov, perché vorranno questo i “pacifici” manifestanti?

Ci sono sempre vittime innocenti, in queste rivolte di destra è morto il giovane Jairo Ortiz, che è uscito dalla sua casa, nella cittadina di Carrizal stato Miranda, ad incontrarsi con un amico ed è stato ucciso sulla strada; tra violenti disordini, la destra ha sfacciatamente preso il nome di Jairo come una bandiera per dar la colpa al governo, è stato un inviato della destra che ha ucciso un innocente per provocare reazioni internazionali contro il governo di Maduro?

Guarimberos hanno posto barricate di fronte ai locali della stazione radio statale YVKE Mundial, a Las Mercedes, Baruta. Manifestanti pacifici? Hanno anche cercato di bruciare le banche delle Forza Armata Nazionale Bolivariana ed il Bicentenario in viale Venezuela de El Rosal. Una turba di oppositori incappucciati ha pestato un poliziotto nazionale, la PNB è riuscito a salvarlo. Potete immaginare che cosa è colpire un poliziotto negli USA?

Hanno bloccato la principale arteria stradale in ora di punta, l’Autostrada Francisco Fajardo, potete immaginare cosa vuol dire compiere un atto così negli USA? David Smolansky sindaco di El Hatillo, stato di Miranda, vice responsabile nazionale di Volontà Popolare, movimento che riceve il pieno sostegno del senatore interventista Marco Rubio ha detto nelle reti sociali: “Attenzione comunità internazionale: attenzione e Nicolás Maduro inizia ad usare armi chimiche com’è accaduto in Siria.” Queste azioni, per piccole che possano sembrare, sono fosforo su benzina, che appellano, chiaramente, ad un intervento militare USA nel paese.

Gli atti terroristici effettuati nella sede della Magistratura in Chacao, Caracas. Vi immaginare qualcosa di simile negli USA, il modo in cui sarebbero trattati da parte della polizia e dell’esercito e persino dell’FBI? Con bombe molotov hanno distrutto i veicoli della Corporación Venezolana de Alimentos y Misión Nevado. 7 persone sono state arrestate a Caracas, Venezuela, con 60 bombe incendiarie, pacifici manifestanti?

L’ONU chiede a Maduro che rispetti il diritto a manifestare e d’opinione. La OSA e dodici paesi della regione, hanno fatto pressione per portare a termine il golpe per via “diplomatica” facendo leva sulle guarimbas nelle strade e sui 10 minuti dedicati al Venezuela nei media internazionali, nelle loro 3 edizioni dei notiziari.

Perché l’OSA non si occupa di denunciare il genocidio che vive il Messico e lascia il Venezuela in pace? Il governo di Maduro è legittimo, è stato messo lì con elezioni democratiche che, secondo mandato costituzionale, devono effettuarsi nel 2018.

Nonostante i tentativi della destra di provocare il governo Maduro, non c’è una sola immagine che mostri un solo poliziotto o un solo soldato che reprima le turbe guarimberos. In qualsiasi paese con politiche capitaliste e neoliberiste già avrebbero mitragliato a sangue freddo, mentre si verificano le ragioni. Ad esempio, per citare solo due casi recenti, in Messico: Nochixtlán, Arentapacua comunità che chiedono rispetto per le loro terre ed i loro diritti ed in Guatemala il Massacro di Alaska. Lì non c’è stata l’OSA né l’ONU a chiedere la destituzioni dei presidenti. Beh, per non andare tanto lontano, chiedetevi, perché avrebbe comprato Macri, in Argentina, 2 miliardi di dollari in armamento.

Dal 2002 i tentativi di golpe che il Venezuela vive sono 3 o 4 all’anno. Ma il Venezuela non è lo stesso di 25 anni fa, il suo popolo si è svegliato. Non sarà ora che vanno ad abbattere la Rivoluzione chavista. Né l’OSA, né l’ONU, né i paesi interventisti diranno al Venezuela, come devono mangiare le arepas e come si balla il joropo, ci mancherebbe altro!


Venezuela 2002-2017: Violencia que justifica un golpe

Por: Ilka Oliva Corado

Para entender lo que sucede en estos momentos en Venezuela, tenemos que retroceder 15 años, y ver a las oligarquías pataleando cuando se quedaron sin los millones que producía la venta del petróleo a empresas extranjeras. El ecocidio que producían empresas transnacionales con sus minerías, que empobrecían más a las comunidades y llenaban las cuentas bancarias de los contrabandistas en el poder. La violencia institucionalizada y la explotación contra la clase trabajadora. Los pobres más pobres y los ricos más ricos. La médula espinal de todo esto es el petróleo, fue la misma causa del golpe contra Dilma en Brasil. La lucha no es contra Estados Unidos, que es solamente un injerencista como tantos otros, la lucha de los pueblos latinoamericanos es contra sus oligarquías, enemigas feroces: clicas criminales que proliferan en la impunidad, históricamente.

Lo que hoy está viviendo Venezuela, es la continuidad de un plan de desestabilización que inició el 11 de abril de 2002, cuando la oligarquía venezolana dio golpe de Estado a Hugo Chávez. El documental “Puente LLaguno, claves de una masacre,” detalla con imágenes precisas y testimonios de sobrevivientes, la conspiración de medios de comunicación nacionales e internacionales, derechistas, que manipularon las imágenes que el mundo vio, y que ocultaron la masacre tipo emboscada que sufrieron los manifestantes pacíficos que defendían al gobierno de Chávez, mismo que había sido secuestrado. No fue un enfrentamiento entre opositores y oficialistas, fue una emboscada, un plan fraguado desde la embajada de Estados Unidos en Venezuela y la oligarquía. Llegaron francotiradores desde Estados Unidos, que salieron inmediatamente del país después de la masacre.

A esas mismas manifestaciones desestabilizadoras llama hoy, el plan no cambia mucho, el ingenio no les llega más que para repetir las viejas estrategias del 2002, 2004, 2013 y 2014. La salvedad es que ahora la tecnología y las redes sociales ayudan mucho y están evidenciando en tiempo real, lo que sucede en las calles de Venezuela. Y en ningún momento se han dado manifestaciones pacíficas que es derecho ciudadano, lo que estamos viendo es destrucción y provocaciones por parte grupos desestabilizadores, orquestados por la oligarquía venezolana e internacional.

Han tirado aceite en las calles para que la policía motorizada no avance, les tiran piedras, botellas y cuanto objeto tengan en sus manos. Un opositor que estaba entre la turba en Plaza Altamira, pidió alto a la violencia y fue golpeado brutalmente por sus propios compañeros. Pero estas imágenes no saldrán en noticieros internacionales “pro democracia”. Tampoco las de los alambres de púa colocados a media calle para decapitar motoristas y policías. Tal como sucedió en el 2014. Hablo de las conocidas guayas y guarimbas. La Guardia Nacional Bolivariana ha encontrado cargamento de bombas molotov, ¿para qué querrán esto los manifestantes “pacíficos”?

Siempre hay víctimas inocentes, en estas revueltas derechistas ha muerto el joven Jairo Ortiz, que salió de su casa en el municipio de Carrizal estado Miranda, a juntarse con un amigo y fue asesinado en el camino; entre los disturbios violentos, la derecha ha tomado descaradamente el nombre de Jairo como bandera para culpar al gobierno, ¿fue un enviado de la derecha quien mató a un inocente para provocar reacción internacional contra el gobierno de Maduro?

Guarimberos pusieron barricadas enfrente de las instalaciones de la estación radial estatal Yvke Mundial, en Las Mercedes, Baruta. ¿Manifestantes pacíficos? También intentaron quemar los bancos de la Fuerza Armada Nacional Bolivariana y el Bicentenario en la avenida Venezuela de El Rosal. Una turba de encapuchados opositores golpearon a un policía nacional, la PNB logró rescatarlo. ¿Se imagina usted lo que es golpear a un policía en Estados Unidos?

Taparon la principal arteria vial en hora pico, en Autopista Francisco Fajardo, ¿se imaginan lo que es realizar un acto así en Estados Unidos? David Smolansky alcalde de El Hatillo, estado Miranda, responsable nacional adjunto de Voluntad Popular, movimiento que recibe el respaldo absoluto del senador injerencista Marco Rubio, manifestó en redes sociales: “Atención Comunidad Internacional: cuidado y Nicolás Maduro empieza a usar armas químicas como está ocurriendo en Siria.” Estas acciones por mínimas que parezcan, son fósforos sobre gasolina, que llaman claramente a una intervención militar estadounidense en el país.

Los actos terroristas realizados en la sede de la Magistratura en Chacao, Caracas. ¿Se imagina algo similar en Estados Unidos, las forma en que serían tratados por parte de la policía y el ejército y hasta el FBI? Con bombas molotov destruyeron vehículos de Corporación Venezolana de Alimentos y Misión Nevado. 7 personas fueron detenidas en Caracas Venezuela con 60 bombas molotov, ¿manifestantes pacíficos?

Las Naciones Unidas le pide a Maduro que respete derecho a manifestarse y a opinar. La OEA y 12 países de la región, presionan para llevar a cabo el golpe de Estado por la vía “diplomática” haciendo palanca con las guarimbas en las calles y los 10 minutos dedicados a Venezuela en medios internacionales en sus 3 ediciones de noticieros. .¿Por qué la ONU no se ocupa de Siria en lugar de estar metiendo sus narices en asuntos internos de Venezuela?

¿Por qué la OEA no se ocupa de denunciar el genocidio que vive México y deja a Venezuela en paz? El gobierno de Maduro es legítimo, fue puesto ahí en elecciones democráticas, que según mandato constitucional, deben realizarse en 2018.

A pesar de los intentos de la derecha para provocar al gobierno de Maduro, no hay una sola imagen que muestre a un solo policía o a un solo soldado reprimiendo a las turbas de guarimberos. En cualquier país con política capitalista y neoliberal ya hubieran ametrallado a mansalva, mientras se averiguan los motivos. Para ejemplo por mencionar solo dos casos recientes, en México: Nochixtlán, Arentapacua comunidades pidiendo respeto a sus tierras y sus derechos y en Guatemala la Masacre de Alaska. Ahí no hubo OEA ni Naciones Unidas pidiendo la destitución de los presidentes. Bueno, para no ir tan lejos, pregúntese usted, para qué compraría Macri en Argentina, 2 mil millones de dólares en armamento.

Desde el 2002 los intentos de golpes de Estado que vive Venezuela son de 3 a 4 por año. Pero Venezuela no es la misma de hace 25 años, su pueblo ha despertado. No será ahora que van a derrumbar la Revolución Chavista. Ni la OEA ni la ONU ni países injerencias le van a ir a decir a Venezuela, cómo se deben comer las arepas y cómo se baila el joropo, ¡faltaba más!

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2 thoughts on “Venezuela 2002-2017: violenza che giustifica un golpe”

  1. la primera foto no es de Venezuela es de Chile y la segunda es de la oposición al chavismo no son colectivos asi que cuando publiquen algo de un país sean coherentes e imparciales NO soy chavista ni opositor , pero antes de hablar o publicar hay que investigar

  2. La rivoluzione Chavista ? Ne vediamo i risultati, miseria, violenza e tutti con le pezze al culo. Complimenti !!!

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