Dopo un anno, il 7º Congresso continua

Un anno fa l’invitto Comandante in  Capo della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz, ci ha lasciato quale testamento e convocazione politica che «… se si lavora con fervore e dignità si possono produrre i beni materiali e culturali che gli esseri umani necessitano e dobbiamo lottare senza tregua per ottenerli».


Poi  Fidel ha riferito ai popoli del mondo come José Martí il 18  maggio del 1895 aveva parlato dell’importanza dell’indipendenza di Cuba: «Ai nostri fratelli dell’America Latina e del mondo dobbiamo trasmettere che il popolo cubano vincerà ».

Il 19 aprile si sono compiuti 56 anni da quando la vittoria si cristallizzò nella sabbia di Playa Girón, contro l’aggressione imperialista e in difesa della Rivoluzione socialista, con il  Comandante in  Capo Fidel Castro Ruz alla guida delle azioni nel teatro delle operazioni.

In questa data, un anno fa, il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz aveva chiuso il 7º Congresso del Partito.

«Considero conveniente ricordare che il Processo d’Attualizzazione del Modello Economico che abbiamo iniziato con il 6º Congresso non è un compito per cinque o dieci anni. La rotta è già tracciata».

Poi aveva ricordato che i prossimi cinque anni saranno decisivi per garantire  «il lento e ordinato transito delle  principali responsabilità del paese alle nuove generazioni, un processo di speciale trascendenza che speriamo di realizzare e concludere con la celebrazione del 8º Congresso, nel 2021 ».

Di questi cinque anni, i primi 12 mesi mostrano le ragioni sulle quali si basa la difesa del nostro socialismo.

Alla fine del 2015, i limiti finanziari per la diminuzione dei prezzi delle principali voci esportabili e i danni nelle relazioni di cooperazione con altri paesi  facevano presagire, com’è avvenuto, una situazione complessa per l’economia.

Nel luglio dell’anno scorso, Raúl aveva informato delle riduzioni del rifornimento di combustibili e dell’acuirsi delle tensioni finanziarie, cosa che poi ha portato alla riduzione del Prodotto Interno Lordo allo  0,9 %.

Senza dubbio i cubani, con la direzione del loro Partito e la protezione del loro socialismo continuiamo a godere dei servizi sociali gratuiti, educazione e salute per tutta la popolazione. Non c’è stato un ritorno agli apagones dell’inizio degli anni ’90 ed è continuato il processo d’attualizzazione del Modello.

Tutto questo con lo stesso crudele e anarchico blocco economico, commerciale e finanziario  degli Stati Uniti, che non è diminuito di una virgola.

E ancora non si possono realizzare transazioni internazionali in dollari statunitensi e questo impedisce di portare avanti molti e importanti affari in prospettiva.

Come se le prove fossero poche, nel 2016 e dopo il 7º Congresso, un poderoso e distruttivo uragano di nome Matthew è passato sulla regione orientale del paese nei giorni 4 e 5 ottobre, ed ha devastato quel pezzetto di geografia, provocando enormi danni.

Ma questo socialismo irreversibile nella Costituzione e confermato e firmato in ogni documento e parola del 7º Congresso, è stato capace di far sì che non si perdessero vite umane.

Inoltre lo Stato socialista – ed è bene ripeterlo, perchè solo questo Stato lo può fare –  ha deciso di finanziare il 50% dei prezzi dei materiali per la costruzione alle persone le cui case hanno presentato il crollo totale o parziale, ha assegnato la possibilità di credito con tassi d’interesse e tempi più lunghi, ha fatto proprio il pagamento degli interessi e dei casi di crollo totale di case e tetti.

Con gli echi del 7º Congresso sono giunte il 22 aprile e il 3, 17 e 14 maggio del 2016,  le misure per incrementare gradualmente la capacità d’acquisto del peso cubano. Poi l’attualizzazione di 17 attività di lavoro indipendente che prima rispondevano al regime generale e poi al regime semplificato.  Poco dopo la riunione del Partito si è conosciuta la Risoluzione 6 per aggiustare il pagamento per risultati del lavoro e sono state applicate le misure per la vendita all’ingrosso del gas industriale alle figure di lavoro autonomo  di carrozzieri e fabbri, direttamente nelle unità territoriali dell’Impresa dei Gas Industriali.

Per mandato del 7º Congresso, gli storici e imprescindibili documenti presentati nell’appuntamento, cioè la Concettualizzazione del Modello Economico e Sociale e le basi del Piano di Sviluppo Economico e sociale sino al 2030, sono stati portati ad un profondo e democratico dibattito con le organizzazioni del Partito e della Gioventù comunista, con i rappresentanti delle organizzazioni di massa e di ampli settori della società.

Lo scorso 26 di Luglio, nelle conclusioni della manifestazione del Giorno della Ribellione Nazionale, il secondo segretario, José Ramón Machado Ventura, ha informato i cubani e le cubane che sino alla meta di giugno avevano partecipato al dibattito  704643 compatrioti con 359648 interventi, includendo 95482 proposte indirizzate quasi senza eccezioni ad arricchire e rendere più precisi quei  documenti.

Anche se le aspettative accelerano le ansie di conoscere i risultati, il processo marcia come previsto dalla riunione del Partito.

Non va dimenticato che martedì 27 dicembre del 2016, alla chiusura del VIII Periodo Ordinario di Sessioni dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, dell’ 8ª Legislatura, nel Palazzo delle Convenzioni, il compagno Raúl ha affermato: «Speriamo che nel trascorso del primo semestre del prossimo anno, cioè questo 2017, il Plenum del Comitato Centrale approvi i due documenti programmatici.»

È come dire che la marci continua e  che il 7º Congresso non è ancora terminato.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.