In Venezuela la violenza si è convertita in un affare

Iroel Sanchez https://lapupilainsomne.wordpress.com

Le mie risposte al questionario che Ivan Valiuk, dell’agenzia di stampa russa Itar Tass, mi ha inviato sul Venezuela.

Come Lei valuterebbe la situazione in Venezuela, in generale, negli ultimi mesi?

I.S. – Negli ultimi tre mesi il Venezuela ha vissuto un’escalation violenta. L’opposizione ha interpretato, dichiaratamente, la sua vittoria nelle elezioni all’Assemblea Nazionale, di dicembre, come l’opportunità di rovesciare il governo e da quel momento iniziò uno scontro che è passato dal recinto legislativo alle strade. Questo è stato accompagnato, a livello internazionale, dai media occidentali, dal governo USA e dal Segretario Generale dell’Organizzazione degli Stati Americani con l’aperto sostegno all’opposizione e pressioni di ogni genere contro l’esecutivo venezuelano. È la stessa opposizione che, nel 2002, riuscì ad eseguire un colpo di stato contro il presidente Chavez con gli stessi appoggi. I ripetuti appelli al dialogo sono stati respinti da un’opposizione -cosa riconosciuta perfino dallo steso Papa- che si sa sostenuta da potenti interessi quando cerca una “via d’uscita” violenta che legittimi l’intervento straniero.

A quali fattori si deve il peggioramento del rifornimento dei prodotti di base e farmaci?

I.S. – La caduta dei prezzi del petrolio ha dimostrato l’impraticabilità di un modello di rendita basato sull’ importazione più che nello stimolare la produzione nazionale. Inoltre, mentre il governo chavista stava fornendo miliardi di dollari a tasso preferenziale ad imprenditori privati, ​​per le importazioni di beni di base o materie prime per produrli, questi fondi si distribuivano in una rete corrotta che convertì in redditizio provocare la carenza di beni. La creazione delle CLAP (Comitati Locali di Rifornimento Popolare) con i tagli alla produzione di petrolio, sostenuti dal Venezuela nell’OPEC, ha modificato in qualcosa questi fattori ma il sabotaggio economico non è cessato.

Come l’opposizione venezuelana può realizzare le manifestazioni di massa quasi ogni giorno? Da dove riceve il finanziamento per questi scopi?

I.S. – Sia Wikileaks che altre fonti hanno pubblicato prove del finanziamento del governo USA all’opposizione venezuelana, oltre ad una rete di ONG e imprenditori privati ​​che beneficiano di fondi provenienti dall’estero al fine di pagare le attività dell’opposizione. Manifestare contro il governo, ed in particolare fare azioni violente contro istituzioni governative, si è convertito in un affare.

Potrà l’Assemblea Nazionale Costituente tracciare la strada per la riconciliazione?

I.S. – L’ Assemblea Costituente, che la stessa opposizione aveva reclamato tre anni fa, con la convocazione delle elezioni per i Governatori che pure sono state chieste dagli oppositori, è una risposta che cerca di dare un’uscita non violenta alla situazione. Il suo successo dipenderà dal fatto se il governo, mentre apre questo scenario, riesce a controllare la violenza nelle strade.

Cosa accadrà al paese, nel breve termine, se l’opposizione riesce a vincere le elezioni presidenziali?

I.S. – A breve termine, ciò che è all’orizzonte sono le elezioni per l’Assemblea Costituente e dei Governatori, i suoi risultati definiranno tutto il resto. Finora, i chavisti hanno accettato tutti i risultati delle elezioni dal loro arrivo al potere, nel 1999, e nulla indica che smetteranno di farlo, il che non significa che rinunceranno a difendere ciò che hanno conquistato in termini di diritti per il popolo venezuelano e che la Costituente è chiamata ad ancorare verso il futuro. Ciò che sarebbe da vedere è come agirebbe, dal governo, un’opposizione che ha rivelato i tratti fascisti e razzisti, vocazione violenta e revanscismo, come evidenziò nelle poche ore che fu al potere, nell’aprile 2002, così come il suo disprezzo per i programmi sociali che hanno beneficiato con istruzione, sanità ed alloggi i venezuelani più poveri.

Come si sviluppano le relazioni tra Cuba e Venezuela davanti a tali difficoltà interne della Repubblica Bolivariana?

I.S. – Non è un segreto che l’economia cubana ha sofferto danni da ciò che accade in Venezuela e questo è uno degli obiettivi della politica USA dai tempi di Bush e Obama, che Trump mantiene. Ma Cuba non ha mai abbandonato un amico ed ha ribadito il suo sostegno al governo venezuelano, in tutte le circostanze.


“En Venezuela la violencia se ha convertido en negocio.”

Mis respuestas al cuestionario que Iván Valiuk, de la agencia rusa Itar TASS, me envió sobre Venezuela.

¿Cómo podría Usted valorar la situación el Venezuela en general en los últimos meses?

En los últimos tres meses Venezuela ha vivido una escalada violenta. La oposición interpretó declaradamente su victoria en las elecciones a la Asamblea Nacional en diciembre como la oportunidad de derrocar al gobierno y a partir de ese momento comenzó un enfrentamiento que salió del recinto legislativo a las calles. Esto ha sido acompañado en el plano internacional por los medios de comunicación occidentales, el gobierno de Estados Unidos y el Secretario General de la Organización de Estados Americanos con el apoyo abierto a la oposición y presiones de todo tipo contra el ejecutivo venezolano. Es la misma oposición que en 2002 logró ejecutar un golpe de estado contra el Presidente Chávez con los mismos apoyos. Los reiterados llamados al diálogo han sido rechazados por una oposición -lo que ha reconocido hasta el mismo Papa- que se sabe respaldada por poderosos intereses cuando busca una “salida” violenta que legitime la intervención extranjera.

¿A qué factores se debe el empeoramiento del abastecimiento de los productos básicos y medicamentos?

La caída de los precios del petróleo demostró la inviabilidad de un modelo rentista basado en la importación más que en estimular la producción nacional. También, mientras el gobierno chavista estuvo aportando miles de millones de dólares a tasa preferencial a empresarios privados para la importación bienes básicos o materias primas para producirlos, estos se distribuían en una red corrupta que convirtió en rentable provocar desabastecimiento. La creación de los CLAP (Comités Locales de Abastecimiento Popular) junto a los recortes en la producción de petróleo impulsados por Venezuela en la OPEP ha modificado en algo esos factores pero el sabotaje económico no ha cesado.

¿Cómo la oposición venezolana puede realizar las manifestaciones multitudinarias casi a diario? ¿De dónde recibe el financiamiento para estos fines?

Tanto Wikileaks como otras fuentes han publicado pruebas del financiamiento del gobierno norteamericano a la oposición venezolana, además de una trama de ONGs y empresarios privados que se benefician de fondos procedentes del exterior con el objetivo de pagar las actividades de la oposición. Manifestarse contra el gobierno y sobre todo hacer acciones violentas contra instituciones gubernamentales se ha convertido en un negocio.

¿Podrá la Asamblea Nacional Constituyente trazar el camino para la reconciliación?

La Asamblea Constituyente, que la misma oposición había reclamado hace tres años, junto a la convocatoria las elecciones de Gobernadores que también han estado pidiendo los opositores, es una respuesta que intenta dar una salida no violenta a la situación. Su éxito dependerá de, si a la vez que abre ese escenario, el gobierno logra controlar la violencia en las calles.

¿Qué pasará con el país en corto plazo si la oposición logra ganar elecciones presidenciales?

En el corto plazo, lo que está en el horizonte son las elecciones a la Constituyente y de Gobernadores, sus resultados definirán todo lo demás. Hasta ahora, los chavistas han aceptado todos los resultados electorales desde su llegada al poder en 1999, y nada indica dejarán de hacerlo, lo que no significa que renunciarán a defender lo que han conquistado como derechos para el pueblo venezolano y que la Constituyente está llamada a anclar hacia el futuro. Lo que estaría por ver es cómo actuaría desde el gobierno una oposición que ha revelado rasgos fascistas y racistas, vocación violenta y revanchismo, como evidenció en las pocas horas que estuvo en el poder en abril de 2002, además de su desprecio por los programas sociales que han beneficiado con educación, salud y vivienda a los venezolanos más humildes.

¿Cómo se desarrollan las relaciones entre Cuba y Venezuela ante estas dificultades internas de la República Bolivariana?

No es un secreto que la economía cubana ha sufrido afectaciones por lo que ocurre en Venezuela y ese es uno de los objetivos de la política norteamericana desde los tiempos de Bush y Obama, que Trump mantiene. Pero Cuba nunca ha abandonado a un amigo y ha reiterado su apoyo al gobierno venezolano en todas las circunstancias.

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