Trascrizione Conferenza stampa di B.R.Parrilla

Moderatore.- Benvenuti a questa conferenza stampa che è stata convocata dal ministro delle  Relazioni Estere della Repubblica di Cuba, Bruno Rodríguez Parilla. Il Ministro a continuazione offrirà  una dichiarazione nelle lingue spagnolo e inglese, poi accetterà alcune domande.Informiamo che la conferenza conta con il servizio di traduzione all’inglese. Detto questo, Ministro, lei ha la parola.


Bruno Rodríguez.- Molte grazie. Desidero esprimere le nostre condoglianze al popolo e al governo del Portogallo per il disastro che è costato decine di vite umane e anche al governo e al popolo del Regno Unito per gli avvenimenti recenti di Londra.

Esprimo le nostre più sentite condoglianze al popolo e al governo della Colombia, in relazione all’attentato terrorista che ha provocato perdite di vite.

Lo scorso 16  giugno, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha annunciato in Miami la politica che il suo governo ha deciso di applicare in relazione con Cuba. Il governo cubano  ha emesso da parte sua una dichiarazione  ufficiale.  Anche le organizzazioni della società civile cubana hanno espresso delle dichiarazioni.

Il Presidente degli Stati Uniti ha approvato, tra l’altro le seguenti misure: la proibizione delle relazioni economiche, commerciali e finanziarie delle compagnie statunitensi con compagnie cubane relazionate con il Ministero delle Forze Armate Rivoluzionarie e il Ministero degli Interni; la proibizione dei viaggi individuali de cittadini statunitensi nella categoria di scambio “ popolo a popolo” e una maggior vigilanza sul resto dei viaggiatori.

La revisione di tutti i programmi sovversivi contro l’ordine costituzionale in Cuba,  presumibilmente  per assicurarne l’effettività.

E Inoltre la derogazione della  Direttiva Presidenziale emessa dal presidente Barack Obama nell’ottobre del 2016 che, pur essendo di profonda ingerenza, destinata ad alterare l’ordine costituzionale della Repubblica di Cuba, senza dubbio riconosceva  l’indipendenza, la sovranità  l’autodeterminazione del nostro paese; il governo rivoluzionario cubano come un interlocutore legittimo e uguale, e proponeva  anche  una relazione civile destinata ad apportare benefici ai due popoli.

Quella Direttiva, ora derogata, dichiarava anche che il blocco era una politica fallita, che non aveva funzionato, che non aveva realizzato gli obiettivi e che doveva essere eliminata.

Tutto questo è stato annunciato nel teatro chiamato Manuel Artime, che fu il capo civile della brigata mercenaria che invase il nostro paese a Playa Girón o Baia dei Porci. È stato in un grottesco spettacolo,  uscito dalla Guerra Fredda, di fronte ad uno scarso pubblico, composto da vecchi sbirri, ladri della dittatura di Batista, mercenari della brigata di Playa Girón, terroristi, politicanti e  “malfattori”.

Il presidente Trump  ha salutato per nome alcuni, si è circondato di altri nel momento della firma o li ha avuti a lato. Tra loro un terrorista detenuto nel 1995 in California, con un arsenale di armi per aver realizzato  azioni  violente, che fu coinvolto  in un attentato contro il presidente Fidel Castro Ruz nel 1997; un altro fece parte  di un’infiltrazione armata a Cuba nel 1974; un terzo fu l’autore di azioni di terrorismo e attacchi pirateschi in mare contro pescatori cubani, tra il 1972 e il 1975.

C’era anche la moglie  di un sergente torturatore della dittatura di Batista, indicato  come uno dei quelli che finanziò la catena di bombe contro obiettivi  turistici in Cuba,  che esplosero nel 1997, precisamente nel giornale  The New York Times, dal noto  terrorista Posada Carriles, in un’intervista.

Posada Carriles fu l’autore, come si sa, dell’esplosione in volo di un aereo civile della Cubana de Aviación nel 1976, la prima azione  terrorista contro un aereo  in volo.

Vari di questi personaggi lavorarono a suo tempo per la CIA nordamericana.

Protesto energicamente  di fronte al governo degli Stati Uniti per questo oltraggio  e  lo incito a confermare o a smentire se questi terroristi che ho citato erano o no a lato del   del presidente Trump. È un’offesa  al popolo cubano, al mondo e alle vittime del terrorismo internazionale in ogni latitudine.

Quando il Presidente degli Stati Uniti  in questo show  ha indicato il padre dello stonato  violinista che ha interpretato l’inno degli USA , ha omesso di dire che il capitano  Bonifacio Haza, menzionato reiteratamente dal  presidente degli Stati Uniti ha assassinò  direttamente i  giovani  Carlos Díaz e Orlando Carvajal durante la fine della dittatura di Batista e partecipò personalmente all’uccisione   del noto combattente  rivoluzionario Frank País,  del suo compagno  Raúl Pujol, e, in un altro momento, del fratello minore  di Frank País di soli 19 anni. È un’offesa che il nostro popolo non potrà dimenticare.

Completavano il pubblico anche alcuni agenti stranieri che dentro  Cuba, sono pagati fa agenzie del governo degli Stati Uniti.

Sono i nuovi  mercenari.

Era indignante vedere questo pubblico annessionista e plattista rispondere ad ogni  frase contro Cuba, in coro “U.S.A., USA”.

Senza dubbio la politica  del presidente Trump marca un passo indietro nelle relazioni  bilaterali.  Lo riconoscono così innumerevoli voci dentro e fuori dagli Stati Uniti che in maggioranza stanno esprimendo una forte condanna  rifiuto per i  cambi annunciati.

Anticipo  che queste misure danneggeranno le relazioni del governo degli Stati Uniti con l’America Latina e i Caraibi e danneggeranno  gravemente la credibilità della loro politica estera.

Questa misure  impopolari, francamente impopolari, ignorano l’appoggio maggioritario all’eliminazione del  blocco e alla normalizzazione delle relazioni con Cuba da parte dei membri del Congresso nordamericano, molti di loro repubblicani del settore delle imprese, delle organizzazioni diverse della società civile nordamericana, dell’emigrazione cubana, la stampa, le reti sociali,e, in generale, l’opinione pubblica.

Il presidente Trump, nuovamente mal  consigliato, che aveva perso il voto dei  cubani nelle contee di maggior concentrazione  dei residenti cubani durante le elezioni presidenziali nella Florida,  che aveva perso il voto cubano in Florida, prende decisioni che favoriscono solo gli interessi meschini di una vecchia ed estremista minoranza d’origine cubana e di un pugno di politici.

Qualsiasi analisi misurata porta ad anticipare che come nel passato le misure annunciate non realizzeranno gli obiettivi che si prefiggono, ma al contrario costeranno più denaro ai contribuenti, ridurranno le opportunità delle compagnie e degli imprenditori di fronte alle loro concorrenze e perderanno entrate e posti di lavoro.

È necessario aspettare che il governo degli Stati Uniti dia a conoscere le regole che strumenteranno queste misure prima di opinare sulla portata e la profondità.

Queste misure ignorano anche l’opinione enormemente maggioritaria del popolo cubano che desidera avere una relazione migliore con il popolo statunitense, provocheranno  danni umani, privazioni e danneggeranno le famiglie cubane.  Apporteranno  danni economici non solo alle imprese statali in Cuba, ma anche alle cooperative e danneggeranno specialmente  i lavoratori autonomi  o privati.  Porteranno danni  e aumenteranno la discriminazione contro l’emigrazione cubana che risiede negli Stati Uniti.

Pare infantile la predizione che con questa politica potranno separare il popolo dal governo o i cittadini delle nostre gloriose Forze Armate Rivoluzionarie e del Ministero dell’Interno, che son popolo in uniforme.  Al contrario, queste misure rinforzano il nostro patriottismo, la nostra dignità, la nostra decisione di difendere con tutti i mezzi l’indipendenza nazionale nello spirito di José Martí, Antonio Maceo e Fidel Castro Ruz.

Cuba condanna  energicamente le nuove misure che induriscono il blocco che denunceremo nella prossima  Assemblea Generale delle Nazioni Unite, perchè è ingiusto, inumano, genocida, extraterritoriale e viola il Diritto Internazionale a la sovranità di tutti gli Stati.

Respingo in assoluto la manipolazione politica e la  doppia facciata nel trattamento dei diritti umani da parte  del presidente Trump.

Il governo degli Stati Uniti non ha autorità morale, non può dare lezioni sui diritti umani nè sulla democrazia.  Cuba  ha molto da mostrare e opinare al rispetto.

Le nuove misure non sono per niente democratiche.

Secondo recenti inchieste nordamericane, il 73% degli statunitensi  appoggia l’eliminazione del blocco, il 63% dei cubani residenti e il 62% degli stessi repubblicani —curioso: il 62% degli stessi repubblicani.

Favoriscono la normalizzazione dei vincoli bilaterali il 75%, cioè tre quarti, dei nordamericani ; il 69% dei  cubani residenti e il 62% dei repubblicani.

Tra i cubani negli  Stati  Uniti, più giovani sono e più appoggio danno all’eliminazione del blocco e alla normalità

Senza dubbio le nuove misure rinforzano la proibizione di viaggiare come turisti a Cuba ai nordamericani e restringono le loro libertà civili, limitando la libertà di viaggiare dei nordamericani.
In materia di diritti umani nelgi Stati Uniti sono numerosi e sistematici gli omicidi, la brutalità e gli abusi da parte della polizia, in particolare contro gli afro discendenti.

Sono note le restrizioni al diritto alla salute, la disuguaglianza salariale contro le donne, la mancanza di copertura dell’educazione, la quasi assente  sindacalizzazione, la repressione contro gli immigranti e i rifugiati, l’emarginazione delle minoranze e la crescente discriminazione della cultura e della religione islamica.

Sono frequenti i crimini di guerra e gli assassinii di civili nelle  aggressioni e negli interventi militari  statunitensi. Sono brutali le prigioni, senza sentenze di tribunali e  i fatti di massa e sistematici di tortura commessi nella Base Navale di Guantánamo.

Reitero la volontà di Cuba di continuare il dialogo rispettoso e la cooperazione nei temi d’interesse mutuo e de negoziare i temi bilaterali pendenti con gli Stati Uniti, sulla base dell’uguaglianza e l’assoluto rispetto della  nostra indipendenza e sovranità.

Come si è dimostrato con i passi avanti realizzati negli ultimi due anni Cuba e gli Stati Uniti  possono cooperare e convivere civilmente, rispettando le profonde differenze tra i governi e promuovendo tutto quello che apporta benefici ai due paesi e ai due popoli.

Continueremo i nostri sforzi con le persone di buona volontà negli Stati Uniti che sono un’ampia maggioranza.

Però avverto: Cuba non realizzerà concessioni inerenti alla sua sovranità e indipendenza, non negozierà i suoi principi nè accetterà condizioni, come non lo ha fatto mai,  giammai nella storia della Rivoluzione. Come stabilisce la Costituzione della Repubblica di Cuba, non negozieremo mai sotto pressioni o minacce.

Agiremo invocando il Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, firmato dai Capi di Stato e di Governo della regione, nel gennaio del 2014, a L’Avana, che riconosce il diritto inalienabile  dei  Capi di Stato di decidere il loro sistema politico,  economico, sociale e culturale; respinge l’intervento e l’ingerenza straniera nei temi interni e si oppone e condanna la minaccia e l’uso della forza.

Non sarà una Direttiva Presidenziale degli Stati Unii quella che potrà variare la rotta sovrana di Cuba, come non sono riusciti a farlo in circa 50 anni  di aggressioni, terrorismo di Stato, blocco, guerra mediatica e sovversione Abbiamo già conosciuto di tutto, il nostro popolo è già passato per tutto ed ha corso ogni rischio : con cosa potranno minacciarci oggi che non hanno fatto già e non è già fallito prima?

In Cuba,  certamente nessuno era agitato aspettando l’annuncio imperiale.

Il nostro popolo lavora normalmente, la politica estera funziona, mostriamo rispetto all’Europa con questa visita.

Di fatto, il popolo cubano, strettamente unito al suo Partito Comunista, dibatte e ratifica in questi giorni i progetti di Concettualizzazione del Modello Economico e  Sociale Cubano di Sviluppo  Socialista e il Piano di Sviluppo sino al 2030 e sono state convocate le prossime elezioni generali del Potere Popolare.

I cambi che siano necessari in Cuba li deciderà sovranamente il popolo cubano : unicamente il popolo cubano, come lo ha sempre fatto.

Non chiederemo opinioni o permessi a nessuno.
Molte grazie.

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