Venezuela: accuse e manipolazione

Tibisay Lucena respinge le accuse di manipolazione dei dati elettorali

Di fronte alla denuncia di una società di tecnologia su una presunta manipolazione dei dati di partecipazione alle elezioni dell’Assemblea Costituente realizzate domenica, Tibisay Lucena, presidente del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) del Venezuela, ha oggi respinto l’accusa.

Il fondatore della società Smartmatic, Antonio Mugica, ha sostenuto, in conferenza stampa a Londra, che i dati di partecipazione sono stati manipolati e che il CNE ha registrato circa un milione di voti più di quelli raccolti. Questo, secondo Lucena, è attribuibile alle pressioni USA.

Domenica sera, il CNE ha detto che nell’elezione dei 537 membri della Costituente hanno votato 8089000 elettori, che rappresenta il 41.53% del registro elettorale.

“E’ una affermazione irresponsabile in base ad una stima infondata, su dati che gestisce solo il potere elettorale ma, peggio ancora, Smartmatic ha partecipato a tutte le verifiche”, ha detto Lucena una dichiarazione letta presso la sede del CNE.

“Queste verifiche comprendono la certificazione del software della macchina e del sistema di totalizzazione che ora si mette in dubbio. Cioè, qualsiasi manipolazione che segnala Mugica sembra ignorare che Smartmatic è parte della sicurezza del sistema”, ha detto l’autorità elettorale.

Davanti all’affermazione, di Mugica, che una delle insufficienze è stata l’assenza di osservatori dell’opposizione, Lucena ha detto che “in queste elezioni non c’erano revisori dell’opposizione perché questa non ha partecipato”.

La responsabile del CNE ha detto che le dichiarazioni di Mugica sono stati emesse “in un contesto di permanente di aggressione iniziata da due settimane contro il potere elettorale venezuelano” per impedire l’elezione della Costituente, che include le sanzioni imposte dal governo USA.

“Questa azione del governo USA ha colpito altri fornitori che prestano servizi per la nostra istituzione, e di cui abbiamo già conoscenza, sono stati bloccati i loro conti all’estero”, ha segnalato Lucena.

Ha aggiunto che il CNE “si riserva le azioni legali che possono essere prese contro Smartmatic per “tali irresponsabili dichiarazioni”.

Lucena ha aggiunto che, domenica, ci sono stati attacchi diretti con granate e fucili a quasi 200 seggi elettorali, e la distruzione di 181 macchine per il voto e attacchi informatici al sito ufficiale della CNE, che ancora permangono, da parte delle forze di opposizione che hanno boicottato il processo.

“Questa escalation arriva dopo tre giorni in cui il paese è calmo” ha segnalato, ed ha sottolineato che il vero scopo è riattivare le azioni violente.

L’opposizione ha chiesto alla Procura Generale, che è in conflitto con l’Esecutivo, un’indagine penale sui fatti in cui ha coinvolto la dirigenza del CNE ed i comandi militari incaricati del piano di vigilanza per la domenica delle votazioni.

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE TIBISAY LUCENA RIGUARDO LE DICHIARAZIONI DELL’IMPRESA CHE FORNISCE SERVIZI AL POTERE ELETTORALE

Il Potere Elettorale venezuelano intende informare riguardo le gravi dichiarazioni del rappresentare dell’impresa che fornisce servizi al sistema elettorale del Consiglio nazionale Elettorale, Antonio Mugica.

Si tratta di un opinione senza precedenti da parte di una compagnia che nel processo elettorale ha come unico compito quello di fornire determinati servizi e supporto tecnico che non sono determinati peri suoi risultati.

Queste dichiarazioni sono state fatte in un contesto di aggressione permanente, iniziato due settimane fa, contro il potere Elettorale venezuelano che, come è noto, comprende anche la sanzione da parte del governo degli Stati Uniti contro la mia persona, in qualità di presidente del Potere Elettorale per l’unica ragione di aver organizzato un’elezione universale, diretta e segreta, alla quale erano abilitati al voto tutti i venezuelani e le venezuelane registrati nelle liste elettorali. Una sanzione che viene dall’aver compiuto e rispettato la Costituzione e le leggi venezuelane.

Questa azione del governo degli Stati Uniti ha interessato anche altri fornitori che prestano servizi alla nostra istituzione e già sappiamo che sono stati bloccati i loro conti all’estero.

Siamo stati anche vittime di violenza. Prima delle elezioni, abbiamo dovuto trasferire 1.200 seggi elettorali a causa dell’assedio e dell’impossibilità di aprirli; la sera prima delle elezioni in alcuni stati, come per esempio lo stato Lara, abbiamo dovuto spostare alcuni seggi a causa di attacchi sistematici, fino a quando siamo riusciti a trovare un posto sicuro per gli elettori e le elettrici. Durante il giorno delle elezioni, abbiamo subito attacchi diretti a quasi 200 seggi elettorali, compresi attacchi con granate e colpi di fucile; pertanto è stato necessario, durante il processo di voto, spostare alcuni centri per garantire la continuità del processo elettorale e proteggere gli elettori dalla violenza.

Finora, 181 macchine per il voto sono state bruciate. La nostra istituzione ha sofferto e continua a soffrire attacchi informatici alla pagina web ufficiale.

Questo dimostra l’inedita situazione di assedio, che si sviluppa all’interno di una strategia per distruggere l’istituto elettorale e impedire la realizzazione delle elezioni per l’Assemblea Nazionale Costituente.

E adesso, tre giorni dopo le elezioni, e un paio d’ore dopo l’insediamento dell’Assemblea Nazionale Costituente, vengono fuori le dichiarazioni del portavoce di una società che, grazie a diversi processi elettorali di successo in Venezuela, è riuscito a farsi strada negli Stati Uniti.

Ciò che garantisce la trasparenza e la credibilità del sistema elettorale venezuelano non è certo una società privata, con sede al di fuori del paese. Il sistema elettorale venezuelano possiede un sistema di procedure di sicurezza che consegnano ai cittadini l’ultima convalida.

Nella sua dichiarazione, Antonio Mugica ha detto che una verifica permetterebbe di conoscere la cifra esatta della partecipazione al voto e afferma testualmente: “Stimiamo che la differenza tra la quantità annunciata e quella rilevata dal sistema è di almeno un milione di elettori”, e chiudo la citazione.

Si tratta di una dichiarazione irresponsabile sulla base di stime che non si fondano sui dati che ha a disposizione solo il Potere Elettorale. Ma ciò che risulta ancor più grave è che l’azienda Smartmatic ha partecipato a tutti i controlli, ha impostato la propria chiave per la crittografia dei file per proteggere le applicazioni implementate sulla piattaforma elettorale. Queste verifiche comprendono la certificazione del software della macchina e del sistema che adesso viene messo in dubbio. Ciò significa che qualsiasi manipolazione, come quella segnalata da Mugica, disconosce che Smartmatic fa parte del sistema di sicurezza del conteggio dei voti.

Nei fatti, il signor Mugica, sta mettendo in discussione i risultati di un’elezione in cui, il suo unico ruolo, era quello di fornire un servizio a questa istituzione.

Il Potere Elettorale si riserva le azioni legali che corrispondono a tali dichiarazioni irresponsabili.

Questa escalation arriva dopo tre giorni di calma nel paese, tre giorni senza barricate. Tre giorni in cui il paese è in pace. Abbiamo difeso le elezioni ed i loro risultati in tempi difficili. Così abbiamo fatto nel 2007, nel 2013 e nel 2015 e lo faremo di nuovo.

Coloro che sono coinvolti in queste aggressioni contro la democrazia, mirano a buttare nel vuoto le persone che hanno partecipato alle elezioni. Intendono trasformare la gioia della pace in una sconfitta. Continuano a ignorare e nascondere più di 8 milioni di venezuelani.

Il Potere Elettorale lo ha detto e oggi lo ribadiamo. I venezuelani non sono soli. Questa istituzione e i suoi funzionari difenderanno il diritto di tutti i cittadini ad esprimersi in pace e in democrazia e che la sua volontà sovrana espressa attraverso il voto venga rispettata.


Tibisay Lucena rechaza acusaciones sobre manipulación en los datos de la elecciones

Ante la denuncia de una empresa de tecnología sobre una presunta manipulación de los datos de participación en las elecciones de la Asamblea Constituyente realizadas el domingo, Tibisay Lucena, presidenta del Consejo Nacional Electoral (CNE) venezolano, rechazó hoy la acusación.

El fundador de la firma Smartmatic, Antonio Mugica, sostuvo en conferencia de prensa desde Londres que la data de participación fue manipulada y que el CNE reportó alrededor de un millón de votos más que los captados. Esto, según Lucena, se le atribuye a presiones de Estados Unidos.

El domingo por la noche, el CNE dijo que en la elección de los 537 integrantes de la Constituyente votaron ocho millones 089 mil electores, lo que representa 41.53 por ciento del padrón.

“Es una aseveración irresponsable con base a una estimación sin fundamento en la data que maneja exclusivamente el poder electoral, pero más grave aún, la empresa Smartmatic participó en todas las auditorías”, señaló Lucena en una declaración que leyó en la sede del CNE.

“Estas auditorías incluyen la certificación del software de la máquina y del sistema de totalización que ahora se pone en duda. Es decir, cualquier manipulación que señala Mugica supone desconocer que Smartmatic es parte de la seguridad del sistema”, sostuvo la autoridad electoral.

Ante la aseveración de Mugica de que una de las fallas fue la ausencia de observadores de la oposición, Lucena aseveró que “en esta elección no hubo auditores de la oposición porque ésta no participó”.

La jefa del CNE dijo que las declaraciones de Mugica fueron emitidas “en un contexto de agresión permanente iniciado desde hace dos semanas contra el poder electoral venezolano” para impedir la elección de la Constituyente, que incluye las sanciones aplicadas por el gobierno de Estados Unidos.

“Esta acción del gobierno estadounidense afectó a otros proveedores que prestan servicios a nuestra institución, y de los que ya tenemos conocimiento, le han sido bloqueadas sus cuentas en el exterior”, señaló Lucena.

Agregó que el CNE “se reserva las acciones legales que pueda tomar contra Smartmatic por “tan irresponsables afirmaciones”.

Lucena agregó que el domingo hubo ataques directos con granadas y fusiles a cerca de 200 centros electorales, así como la destrucción de 181 máquinas de votación y ataques cibernéticos a la página oficial del CNE que todavía se mantienen, de parte de las fuerzas opositoras que boicotearon el proceso.

“Esta escalada surge después de tres días en el que el país está en calma”, señaló, y recalcó que el verdadero propósito es reactivar las acciones violentas.

La oposición pidió a la Fiscalía General, que está en conflicto con el Ejecutivo, una investigación penal sobre los hechos, en los que involucró a la directiva del CNE y a los mandos militares a cargo del plan de vigilancia del domingo.

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