Il più devastante uragano contro Cuba è il blocco USA

Patricio Montesinos http://www.cubadebate.cu

Cuba è stata nuovamente colpita da un devastante ciclone di categoria 5 nella scala di Saffir-Simpson, Irma, ma il peggiore e permanente uragano che danneggia l’Isola da più di 55 anni continua a essere l’ingiusto e illegale blocco che ancora le impongono gli Stati Uniti.


La nazione caraibica ha sofferto per gli effetti di numerosi di quei fenomeni naturali di differenti intensità che transitano per i Caraibi, tuttavia il blocco economico, commerciale e finanziario che Washington mantiene, nonostante il respingimento unanime della comunità internazionale, è quello che ha causato più danni al popolo cubano.

Secondo cifre ufficiali, il blocco nordamericano ha causato all’Isola perdite per più di 975.000 milioni dollari, carenze di medicine, alimenti e di numerose risorse in tutte le sfere della società vitali per lo sviluppo sostenibile di questo degno paese.

Questa politica aggressiva delle successive amministrazioni della Casa Bianca è un uragano perenne che, nonostante abbia le intenzioni di far arrendere la Rivoluzione cubana per fame e necessità, non è riuscita ad ottenerlo.

Gli abitanti di Cuba oggi si stanno rimettendo a passo fermo dalla devastante “Irma”, in mezzo al blocco che Washington insiste nell’applicare, cosa che costituisce, più che una trasgressione delle leggi internazionali, una flagrante violazione dei Diritti Umani.
Al contrario di quello che un paese che si auto-proclama difensore dei Diritti Umani dovrebbe fare, gli Stati Uniti hanno appena prolungato per un anno più la cosiddetta Legge del Commercio con il Nemico, che salvaguarda la guerra economica, commerciale e finanziaria contro Cuba.

La decisione al riguardo è stata adottata dall’attuale presidente nordamericano, Donald Trump, lo scorso 9 settembre, proprio quando “Irma” ha iniziato suo devastante percorso per il nord di tutto il territorio di Cuba.

Se questa condotta di Tump non è un crimine di lesa umanità contro i cubani, come potremmo chiamarla allora?

Ma gli abitanti dell’Isola continuano a combattere nonostante tutte le avversità. Un twitt dell’Eroe antiterrorista cubano Gerardo Hernández rende ben chiara la fermezza dei suoi compatrioti: “Se abbiamo resistito a questo uragano fermo su Cuba da più di 55 anni, resisteremo a qualunque cosa!”.


Cuba denuncia all’ONU il blocco

 

La Missione Permanente di Cuba davanti all’ONU ha denunciato gli ostacoli che il blocco statunitense rappresenta per lo sviluppo dell’isola.

In una nota di stampa, ha reiterato la piena vigenza del blocco economico, commerciale e finanziario ufficializzato da Washington nel 1962, così come l’intreccio di leggi e ordini esecutivi che lo sostengono.

A meno di due mesi da quando l’Assemblea Generale dell’ONU tornerà a esaminare qui un progetto di risoluzione sulla necessità di mettere fine al blocco, la missione cubana ha ricordato che persistono la proibizione ai cittadini nordamericani di viaggiare liberamente a Cuba e della vendita di prodotti e servizi, salvo quelli destinati all’uso esclusivo del settore privato.

Inoltre, ha avvertito che gli Stati Uniti limitano al settore non statale l’autorizzazione affinché l’isola esporti beni e servizi verso il loro mercato, salvo i prodotti farmaceutici e biotecnologici.

La nota qui diffusa segnala, inoltre, che Cuba continua a non poter realizzare transazioni con l’uso del dollaro statunitense, nonostante la precedente amministrazione, guidata dal presidente Barack Obama, abbia autorizzato a farlo.

“Persiste il timore delle istituzioni finanziarie e degli stessi fornitori statunitensi di avere relazioni con Cuba, a causa del rischio che rappresenta un paese sottoposto ad un regime di sanzioni”, ha sottolineato.

La Missione Permanente dell’isola ha chiesto la fine del blocco, una misura categoricamente respinta dalla comunità internazionale.

Dal 1992, l’Assemblea Generale dell’ONU ha chiesto la rimozione del blocco, e si prevede che nel mese di novembre verrà nuovamente adottata una risoluzione con questo richiamo.

L’anno scorso, 191 dei 193 paesi membri dell’organizzazione hanno appoggiato l’iniziativa, con le fino ad allora inedite astensioni degli Stati Uniti e di Israele, che avevano sempre difeso il blocco, in un isolamento quasi totale. 

Traduzione: Redazione di El Moncada

El más devastador huracán contra Cuba es el bloqueo de EEUU

Por: Patricio Montesinos

Cuba volvió a ser azotada por un devastador ciclón categoría 5 en la escala de Saffir-Simpson, el “Irma”, pero el peor y permanente huracán que daña a la mayor de las Antillas desde hace más de 55 años sigue siendo el injusto e ilegal bloqueo que aún le impone Estados Unidos.

La nación caribeña ha sufrido los efectos de numerosos de esos fenómenos naturales de diferentes intensidades que transitan por el Caribe, sin embargo el cerco económico, comercial y financiero que Washington le mantiene, pese al rechazo unánime de la comunidad internacional, es el que más perjuicios le ha causado al pueblo cubano.

Según cifras oficiales, el bloqueo norteamericano le ha ocasionado a la Isla pérdidas por más de 975 mil millones dólares, carencias de medicamentos, alimentos y de numerosos recursos en todas las esferas de la sociedad vitales para el desarrollo sostenido de ese digno país.

Esa política agresiva de las sucesivas administraciones de la Casa Blanca es un huracán perenne, que a pesar de tener las intenciones de rendir a la Revolución cubana por hambre y necesidades, no ha logrado conseguirlo.

Los habitantes del decano archipiélago caribeño se recuperan hoy a paso firme del demoledor “Irma”, en medio del bloqueo que Washington insiste en aplicarle, lo que constituye, más que una transgresión de las leyes internacionales, una flagrante violación de los Derechos Humanos (DDHH).

Contrario a lo que un país autotitulado defensor de los DDHH debería hacer, Estados Unidos acaba de prolongar por un año más la llamada Ley de Comercio con el Enemigo, que ampara la guerra económica, comercial y financiera contra Cuba.

La decisión al respecto la adoptó el actual presidente norteamericano, Donald Trump, el pasado 9 de septiembre, precisamente cuando “Irma” inició su devastador recorrido por el norte de todo el territorio de la nación antillana.

Si esa conducta de Tump no es un crimen de lesa humanidad contra los cubanos, cómo podríamos llamarla entonces.

Pero los habitantes de la Isla siguen en pie de lucha a pesar de todas las adversidades. Un tuit del Héroe antiterrorista cubano Gerardo Hernández deja bien clara la firmeza de sus compatriotas: ¡Si hemos resistido ese #huracán estacionario sobre #Cuba por más de 55 años, resistiremos cualquier cosa!

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