Polizia a Cuba e negli USA

Un video che prova la libertà di espressione a Cuba e uno girato, nella stessa data, negli USA

Rafael Cruz https://lapupilainsomne.wordpress.com

Le campagne anticubane ripetono più e più volte lo stesso discorso, “a Cuba non c’è libertà di espressione, c’è repressione ed è una dittatura ecc, ecc”. Ma le immagini che loro diffondono al fine di screditare la rivoluzione cubana finiscono per smontare i loro messaggi e conseguono l’effetto opposto di rafforzamento e rispetto per l’immagine del sistema cubano, ciò che dimostra perché la rivoluzione regge nonostante i più di 50 anni di guerra sporca che il governo USA ha mantenuto contro l’Isola Ribelle.

L’uragano Irma ed i suoi mostruosi venti hanno fatto collassare l’infrastruttura energetica a Cuba, lasciando il paese praticamente al buio. Per diversi giorni il governo cubano ha lavorato arduamente per ottenere, nel mezzo del caos lasciato dall’uragano, il ripristino del servizio elettrico, acqua e gas.

Nel municipio 10 Ottobre, all’Avana, un gruppo di persone dopo quattro giorni senza energia elettrica sono scesi in piazza per esigere che si ripristinassero i servizi vitali. Come avviene in questi casi lì c’erano le “opportune” telecamere dei servizi di notizie controrivoluzionari per riportare la presunta dimostrazione contro il governo.

Ma, come ho detto, lo stesso video trasmesso smonta la bugia.

E’ perfettamente possibile vedere che la manifestazione è molto piccola, il nucleo dei dimostranti è circondato da un ampio cerchio di curiosi, o gente che filma con i cellulari, la maggior parte dei partecipanti sono curiosi. Il ruolo principale in questo video lo svolge un tenente colonnello della polizia, non degli anti-sommossa, porta l’uniforme ordinaria dell’agente di quartiere, anche se è un primo ufficiale. Questo poliziotto si comporta come un politico e non come agente repressore: fornisce informazioni ai dimostranti, li tratta “fraternalmente” e gli spiega gli argomenti per cui ancora mancano i servizi in quella zona.

Dall’altra parte, la persona che dialoga con le autorità, evidentemente uno o il capo della dimostrazione, ha in braccio un bambino mentre parla alla polizia e al rappresentante della pubblica amministrazione. Questa condotta è tipica delle persone che mostrano un atteggiamento conciliatorio, “è un padre di famiglia”, “il cui interesse è conversare”. Questo è ciò che accade e quello che si vede nel video trasmesso dai gringos e dai loro amanuensi. L’uomo dà la sua opinione in totale libertà, addirittura punta il dito contro il poliziotto e quasi lo tocca, nei codici di comunicazione tale comportamento è un’interazione orizzontale, anche se c’è un’autorità, questo apre lo spazio del dialogo e si relazione da “uguale con il suo interlocutore”. Se non fosse stato così, il gesto di fiducia dell’individuo sarebbe stato preso come irrispettoso.

Ma la cosa più interessante è il comportamento della polizia, si comportano quasi come protettori della “marcia”. Le unità speciali di contrasto sono lì, con evidente interesse deterrente, appena scendono dai loro veicoli e poi se ne vanno, lasciando tutto nelle mani della polizia delle unità territoriali, quelle che abitualmente condividono la strada con la gente. Quelli in uniformi, sono pochi quelli che sono armati, trattano le persone con parole educate e dando ordini con la fermezza della propria professione, gli si sente dire “per favore” ed in nessun caso spingono o maltrattano qualcuno dei curiosi o richiedenti.

Come dice il primo poliziotto che negozia con i cittadini solo mancano 8 circuiti per connettere il municipio 10 Ottobre, mentre stavano lavorando gli operai del servizio elettrico con forze di supporto, tale numero era possibile superarlo in breve tempo e non sorprende che poche ore dopo il servizio si ripristinasse nel luogo degli eventi, che sarebbe avvenuto con o senza manifestazione.

Infine nel video che tenta di screditare la rivoluzione cubana vediamo chiaramente una dimostrazione delle libertà civili in tutto il loro dispiegarsi, il rispetto delle autorità per tali libertà e che i cubani hanno ufficiali di polizia che si comportano in modo intelligente, dimostrano capacità di gestire la situazione, sono professionisti. Quelli di noi che sono abituati a vedere l’azione della polizia nelle “democrazie” capitalistiche, compresi gli USA, possiamo rapidamente confrontare. Salta agli occhi il perché a Cuba si dice che le forze armate sono il popolo in uniforme.

negli USA alla stessa data


Un video que prueba la libertad de expresión en Cuba

Por Rafael Cruz

Las campañas anticubanas repiten una y otra vez el mismo discurso, “en Cuba no hay libertad de expresión, hay represión y es una dictadura etc, etc”. Pero las imágenes que ellos mismos difunden con el fin de desacreditar la revolución cubana terminan desmontando sus mensajes y consiguen un efecto contrario de fortalecimiento y respeto a la imágen del sistema cubano, lo que demuestra por qué la revolución se sostiene en pie a pesar de los más de 50 años de guerra sucia que el gobierno de los EEUU ha mantenido en contra de la Isla Rebelde.

El Huracán Irma y sus vientos monstruosos hicieron colapsar la infraestructura energética en Cuba, dejando al país prácticamente a oscuras. Por varios días el gobierno cubano trabajó arduamente para conseguir en medio del caos dejado por el huracán el restablecimiento del servicio eléctrico, el agua y el gas.

En el municipio de 10 de Octubre, en La Habana un grupo de personas, luego de tras cuatro días sin energía eléctrica salieron a la calle a exigir se les restablecieran los servicios vitales. Como ocurre en estos casos ahí estaban las cámaras “oportunas” de los servicios de noticias contrarrevolucionarios para reflejar la supuesta manifestación contra el gobierno.

Pero como dije el mismo video difundido desmonta la mentira.

Es perfectamente posible ver que la manifestación es muy pequeña, el núcleo de los demandantes está rodeado por un ancho círculo de personas curiosas, o de gente filmando con los celulares, la mayor parte de los concurrentes son curiosos. El papel principal en este video lo lleva un Teniente Coronel de la Policía, no de la antidisturbios, lleva el uniforme ordinario del agente del barrio, aunque es un primer oficial. Este policía se comporta como un político y no como un agente represor: da información a los demandantes, les trata de “hermano” y les explica los argumentos por los cuales aún faltan los servicios en esa zona.

Por otro lado, la persona que conversa con las autoridades, evidentemente uno o el líder de la demanda, lleva un niño cargado mientras habla con la policía y el representante de la administración pública. Esta conducta es típica de las personas que muestran una actitud conciliadora, “es un padre de familia”, “lo que le interesa es conversar”. Eso es lo que ocurre y lo que se ve en el video difundido por los gringos y sus amanuenses. El hombre da su opinión con total libertad, incluso apunta con el dedo al policía y casi le toca, en códigos de comunicación esa conducta es una interacción horizontal, aunque hay una autoridad, esta abre el espació del diálogo y se relaciona como un “igual con su interlocutor” De no haber sido así, el gesto de confianza del individuo hubiese sido tomado como irrespeto.

Pero lo más interesante es la conducta de la policía, se comportan casi como protectores de la “marcha” Las unidades especiales de enfrentamiento, están allí con evidente interés disuasorio, apenas se bajan de sus vehículos y luego se van, dejando todo en manos de los policías de las unidades territoriales, los que habitualmente comparten en la calle con la gente. Estos uniformados, son pocos los que están armados, tratan a las personas con palabras educadas y si bien dan las órdenes con la firmeza propia de su profesión, se les escucha decir “por favor” y en ningún caso empujan o maltratan a ninguno de los curiosos o los demandantes.

Como dijo el primer oficial de la policía que negocia con los ciudadanos solo faltan 8 circuitos por conectar en el municipio 10 de Octubre, tal y como iban trabajando los obreros de la empresa eléctrica con sus fuerzas de apoyo, ese número era posible superarlo en breve tiempo, no es de extrañar pues que unas horas más tarde se restableciera el servicio en el lugar de los sucesos, lo cuál iba a ocurrir con o sin demanda.

Finalmente en el video que intenta desacreditar la revolución cubana vimos claramente una demostración de libertades civiles en todo su despliegue, el respeto de las autoridades a esas libertades y que los cubanos, tienen oficiales de la policía que se comportan con inteligencia, demuestran capacidad para manejar la situación, son profesionales. Los que estamos acostumbrados a ver la actuación de la policía en las “democracias” capitalistas incluido los EEUU podemos comparar, rápidamente. Salta a la vista por que en Cuba se dice que las fuerzas armadas son el pueblo uniformado.

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