Il Maine sonico: il nuovo pretesto degli Stati Uniti

Nell’agosto scorso alcuni funzionari del governo degli Stati Uniti e altri attori politici filtrarono ai media del loro paese l’esistenza di un presunto quadro di salute  tra i diplomatici nordamericani che lavoravano nell’Ambasciata di Washington a L’avana, provocato da una causa d’origine sconosciuta…


Immediatamente, senza presentare alcuna prova, vari mezzi di comunicazione e fonti degli Stati Uniti cominciarono a parlare di attacchi sonici contro i funzionari di questo paese e, coincidendo con il senatore Marco Rubio, reclamarono risposte e azioni contro Cuba da parte del governo statunitense.

Da allora l’interessata campagna di accuse si è moltiplicata come hanno spiegato gli investigatori militari e civili che hanno seguito da vicino questo tema durante la Tavola Rotonda televisiva quotidiana,  dedicata a smontare il nuovo pretesto degli Stati Unti per far deragliare il processo di ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra i due paesi.

Numerosi uomini di scienza degli Stati Uniti e di altre parti del mondo hanno negato la possibilità  che possano avvenire questi attacchi, come specula il governo nordamericano –provocando  i presunti sintomi di salute che hanno decritto

Il nostro popolo negli ultimi mesi è stato informato con la dichiarazione del Ministero delle Relazioni Estere, la conferenza stampa del cancelliere Bruno Rodríguez Parrilla e il programma speciale di Ragioni di Cuba, trasmesso dalla televisione cubana in un’ora di punta. In tutti sono state respinte quelle insinuazioni.

CUBA, FEDELE FIRMATARIA DELLA CONVENZIONE DI VIENNA 

«Gli incidenti riportati dal personale dell’Ambasciata degli Stati Uniti a L’Avana indicando la rivelazione  di presunti attacchi col suono al suo corpo diplomatico, non hanno precedenti nel nostro paese»,  ha affermato il colonnello Ramiro Ramírez Álvarez, a capo del Dipartimento di Sicurezza Diplomatica del Ministero degli Interni (Minint).

«Cuba, ha affermato, non ha mai ricevuto critiche, nè segnalamenti dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite per non aver rispettato la Convenzione di Vienna e la sicurezza del personale diplomatico accreditato nel paese è sempre stata un priorità realizzata in modo ineccepibile.

«Di fronte a quanto è accaduto, ha descritto, ho parlato con i funzionari nordamericani e ho chiesto spiegazioni su quello che stava accadendo. Sorprendendoci, nessuno di loro conosceva quei fatti o aveva riferito problemi di alcun tipo. L’incontro si era svolto il 22 febbraio di quest’anno» .

«Negli incontri successivi avvenne la stessa cosa, ha proseguito  Ramírez, e io avevo chiesto se potevo riportare ai miei superori che nel’Ufficio Regionale di Sicurezza dell’ambasciata nordamericana a L’Avana, non si conoscevano quei rapporti e loro mi avevano confermato che potevo informare sulla normalità della situazione».

Il capo del  Dipartimento di Sicurezza Diplomatica del Minint, ha spiegato anche che: «Alcuni giorni dopo, incontrai di nuovo quelle autorità e mi riferirono di alcuni fastidi che sembravano indicare armi soniche. Con mia grande sorpresa in relazione ai colpiti appariva uno dei funzionari che precedentemente aveva negato l’esistenza di anomalie nella salute del personale diplomatico della capitale cubana.

Il colonnello ha segnalato che in Cuba il ministero ha stabilito un programma di sicurezza destinato a proteggere il personale diplomatico accreditato nell’Isola, formato da tutte le specialità di prevenzione, scoprendo e investigando, unito ad alcuni organi dell’amministrazione centrale dello Stato, del Partito, delle organizzazioni politiche e di massa e l’impresa dei servizi di protezione diplomatica  della compagnia SEPSA».

COMUNICAZIONE CONSTANTE E STABILITA 

«Di fronte alla rivelazione dei presunti attacchi realizzata con ritardo, va segnalato che esiste un livello di comunicazione cordiale fluido e rispettoso  tra l’Ufficio Regionale di Sicurezza dell’Ambasciata degli Stati Uniti e Cuba. Esistono due vie per effettuare le notifiche: la via diplomatica con note diplomatiche e l’incontro diretto tra le autorità. Per questo chiama l’attenzione che quei fatti oscuri siano stati riportati  in quella maniera».

«Per via dei presunti attacchi, la direzione del paese ha posto uno speciale interesse nel chiarimento dei fatti e  sono  state incrementate tutte le misure di sicurezza  e protezione, così come il numero degli incaricati destinate a realizzare queste funzioni nell’ambasciata, nell’annesso consolare e nelle residenze dei funzionari nordamericani», ha aggiunto.

Anche nei giorni in cui infuriava l’uragano Irma, le autorità cubane hanno controllato personalmente le misure di protezione all’ambasciata, e di nuovo i funzionari nordamericani hanno ringraziato per questo.

«È contradditorio, inoltre che i funzionari nordamericani abbiano mantenuto le loro normali attività in un paese che si presume, attenta contro la loro salute. Viaggi all’interno del paese e visite di familiari sono solo alcune delle attività che hanno continuato a realizzare per ricreazione  i diplomatici nordamericani a L’Avana ».

«Se i fatti non sono stati riportati immediatamente, non è stato per mancanza di vie per la comunicazione, perché avevamo accordato cinque numeri telefonici d’emergenza per la rappresentazione statunitense in Cuba : tre fissi e due cellulari. Non abbiamo mai ricevuto chiamate attraverso questi canali.

La parte cubana ha realizzato tutte le azioni corrispondenti stabilite per questo tipo di casi così come stabilisce la Convenzione di Vienna. Inoltre siamo stati conseguenti in ogni momento con la volontà espressa dal nostro leader storico  Fidel Castro, di mantenere la sicurezza e il benessere del personale diplomatico», ha concluso il capo del Dipartimento di Sicurezza  Diplomatica del Minint.

CONTINUEREMO A INVESTIGARE A SAZIETA’

Il tenente colonnello Roberto Caballero, investigatore della Direzione Generale d’Investigazione  Criminale e Operazioni del Minint,  ha detto che:  «Abbiamo  iniziato un’investigazione criminale», nella quale hanno partecipatomembri del Minint, periti di criminalistica, esperti, medici, scienziati, fisici…

Le azioni intraprese, caratterizzate dall’investigatore come “estremamente complesse», hanno compreso l’indagine del tema, perché  «in Cuba non esiste questa tecnologia, non è stata importata né esportata e non si fabbrica», ha sostenuto.

L’analisi della letteratura  su quello che è un’arma sonica, che sequele provoca, chi le produce (tra loro Israele e gli Stati Uniti)  sono stati imperativi per gli investigatori.

Come hanno indicato vari specialisti, un suono che produce quegli effetti che i diplomatici hanno detto di sentire, devono essere udibili.
«Senza dubbio, ha segnalato Caballero, negli incontri realizzati con 200 persone circa, nelle investigazioni, nessuno ha ascoltato, nessuno  ha sofferto alcuna sintomatologia».

«Abbiamo anche sollecitato dal Ministero di Salute Pubblica i rapporti su questa area di persone che hanno presentato questa malattia e non era stato  presentato nessuno ed anche nella clinica Cira Garcia dove sono assistiti i diplomatici non sono state presentate richieste  di cure mediche.

E se qualcosa chiama l’attenzione è che gli investigatori non hanno avuto acceso alle “vittime” soprattutto quando è stato chiesto loro con insistenza»,, ha detto Caballero, ed ha aggiunto che gli investigatori hanno studiato sula base dell’ informazione non precisa e incompleta che è stata offerta.

«Quasi tutti i diplomatici vivono in una zona residenziale che non è industriale, per cui il livello d’inquinamento ambientale e del suono è molto basso», fatto accertato dagli esperti che hanno eseguito misurazioni dello spazio elettromagnetico, studiato il suono ambientale e quante ricerche sono state necessarie. «Non è stata incontrata nessuna prova che esistesse qualcosa che poteva danneggiare la salute umana».

Caballero ha segnalato il rapporto di una funzionaria datato 23 marzo, su un’automobile parcheggiata davanti a casa sua, sospettata di un vincolo con questi fatti. Poi è stato identificato il veicolo e il suo autista, un vicino che abitualmente parcheggiava lì.

«Curiosamente, i funzionari di sicurezza dell’ambasciata erano stati lì, avevano parlato con il vicino, avevano scartato il fatto dicendogli che tornasse a parcheggiare dove lo faceva abitualmente», ha detto l’investigatore nel programma televisivo.

Abbiamo ricevuto delle registrazioni dalle autorità nordamericane, che sono state analizzate. Senza dubbio quello che abbiamo incontrato si riduce al rumore ambientale, con l’abbaiare dei cani, il rumore delle macchine, il canto di un grillo… non esiste prova alcuna che nelle registrazioni ci sia un suono che attenta contro la salute umana »,  ha sottolineato  Caballero.

Va indicato che gli studi realizzati negli USA, nell’Università di Miami, quando ci sono altre istituzioni più specializzate in questo paese, e il solo rapporto ricevuto, di un medico il cui nome e la cui specialità non sono indicati, mancano di tutti gli elementi che permettono uno scambio delle informazioni.

Caballero ha aggiunto che i risultati ottenuti dalle autorità cubane e degli Stati Uniti coincidono: non si può definire una causa e nemmeno quello che ha provocato sintomi che dimostri l’esistenza di un attacco o di un’aggressione.

«Non ci sono prove che questi fatti sono avvenuti. Non abbiamo elementi che indichino dei sospettabili, ha detto, e non sono nemmeno stati riportati possibili autori dalle autorità nordamericane».

Sui presunti attacchi riportati nelle abitazioni del Hotel Capri, Caballero ha segnalato che un gruppo di esperti, tecnici e specialisti hanno realizzato misurazioni nelle installazioni recentemente ristrutturate che avrebbero permesso,  criminalisticamente parlando, d’identificare un autore, che non è stato incontrato.

Inoltre ha assicurato che sono stati interrogati camerieri, lavoratori e custodi, è stato controllato il sistema di sicurezza e non è stata incontrata una dichiarazione di un solo turista che si sia sentito male o che abbia riportato danni per un rumore.

Caballero  ha aggiunto finalmente che l’investigazione alla quale hanno partecipato circa 200 specialisti è sempre in corso e le conclusioni sino al momento sono preliminari,  per cui «continueremo ad investigare sino alla sazietà».

DALL’OTTICA DELLA MEDICINA

Il dottor Manuel Jorge Villar Kuscevic, specialista di 2º Grado in Otorino Laringoiatria e Chirurgía della Testa e del Collo, ha affermato che la direzione del paese ha ordinato di realizzare il compito di cercare sino a dove si potrà.

Lo Stato, partendo da questa indicazione, ha costituito un gruppo d’esperti nominato ufficialmente per investigare il fenomeno, formato da  fisici, ingegneri in telecomunicazioni, specialisti in Medicina Interna, specialisti in Neurologia, Neurofisiologia, Otorinolaringoiatria, Audiologia, Epidemiologia, Salute ambientale, Psicología e  Sociologia».

Il dottore ha spiegato inoltre che  la soglia uditiva autorizzata come inquinamento acustico è di rumori che superano gli 80 decibels in Cuba, e 85 decibels negli Stati Uniti . Senza dubbio le mostre ottenute arrivano all’udito a non più di 76 decibels.

A livello uditivo non è possibile che in un’abitazione chiusa con varie persone esposte allo stesso suono, alcune siano danneggiate e altre no.

Non è nemmeno concepibile che una persona sia sottoposta ad un intensità di suono dannosa per la sua salute, riporti nausea o vomito e non presenti danni all’udito.

«Quando abbiamo saputo di queste malattie, non conoscevamo l’esistenza di armi soniche. Ci era sembrata fantascienza», ha detto.
«Abbiamo consultato la registrazione mondiale delle malattie, la decima versione, un documento internazionale che determina la classificazione e la codificazione delle malattie e non abbiamo incontrato nemmeno lì rapporti di lesioni per armi soniche», ha spiegato l’esperto e si è riferito alle investigazioni che sono state realizzate  con i vicini delle aree che circondano l’ambasciata nordamericana e con coloro che vivono in aree vicine alle residenze dei diplomatici che, si presume, sono stati colpiti. La maggioranza di queste si trova nel municipio di Playa.

La dottoressa Martha Beatriz Martínez Torres, specialista in Otorino Laringoiatria  con più di  20 anni di esperienze e membro del Comitato degli Esperti creato per l’investigazione, ha spiegato che in queste aree si è parlato con circa il 90% dei vicini e nessuno di loro ha riportato d’aver sentito alcun tipo di rumore che non fosse abituale dell’ambiente.

Carlos Barceló Pérez, investigatore e professore titolare dell’Istituto Nazionale di Igiene e di Epidemiologia, dopo aver esposto i principali argomenti ottenuti dal gruppo multidisciplinare di esperti, ha concluso che: «Non è possibile pensare che le ipotesi di danni per esposizione agli attacchi di un’arma sonica, si possano sostentare su bilanci di base delle scienze con cui è stata valutata l’evidenza ottenuta».

I PRESUNTI SINTOMI

Gli attacchi acustici non sono altro che un pretesto con uno sfondo politico. Analisti, investigatori, medici del mondo li riconoscono così;
«Niente rende vera la presunta arma o i sintomi che avrebbe provocato», ha spiegato il dottor Jorge Villar.

«Il acufene (rumore che alcune persone sentono nelle orecchie) è uno dei sintomi principali che gli statunitensi segnalano nel  loro pseudo rapporto.

Senza dubbio  le statistiche nordamericane segnalano che questa è una malattia comune tra i cittadini di questo paese», ha spiegato il medico.

«50 milioni di adulti nordamericani presentano alcun grado di acufene. Tra loro 12 milioni – quasi la popolazione totale di Cuba– ne soffre con una severità intensa e  necessitano assistenza medica », ha aggiunto.

«Sono comuni anche i mal di testa e le nausee sintomi presenti in più di 20 casi. Queste malattie possono derivare da altre malattie come la labirintite, l’otosclerosi e la neuronite, che provocano malattie all’udito medio e interno», ha spiegato Villar.

«D’altra parte chi può assicurare che i diplomatici  danneggiati non soffrivano di qualcuna  tra queste malattie prima d’arrivare a Cuba?», ha chiesto.

La relazione medica nordamericana ha incluso come sintomi anche la commozione cerebrale.

Per l’otorino, «provocare un danno come questo è teoricamente possibile se si sottopone l’udito umano ad un’intensità di suono pari a  200 decibels – un rumore come quello di quattro turbine d’aereo in funzione nello stesso tempo.

Questo è assolutamente infrequente e molto difficile da fare a Cuba».

Gli esperti cubani che partecipano all’investigazione delle presunte armi soniche e delle loro conseguenze, non concordano con l’informazione medica che è stata pubblicata.

«Per un medico è necessario stare davanti a un malato  per fare una diagnosi.

Abbiamo insistito con le autorità degli Stati Unti che ci permettano di visitare questi pazienti per uno scambio chiaro e solidale. Se vogliono proteggere la loro privacy, sappiano che in Cuba questa è una pratica abituale», ha commentato.

UN’IPOTESI FATTIBILE

Nelle ultime settimane nel programma Tavola Rotonda sono stati resi pubblici tre articoli, uno del quotidiano britannico The Guardian– che hanno ipotizzato la possibilità di “ una psicosi collettiva “ che ha scatenato questi sintomi, appoggiata da  vari esperti.

Il  dottore in Psicología Dionisio F. Zaldívar, a questo proposito ha sostenuto che il gruppo di psicologi che sono stati consultati sul tema considerano che la tesi è possibile.

«Grazie alla maniera minuziosa e sistematica con cui sono state realizzate le investigazioni, si può introdurre come un’altra ipotesi da valutare quella della “isteria  collettiva”, lo “stress da contagio”, e il “disturbo di conversione”, come si nominano.

«Lo specialista ha indicato che, in generale, queste disturbi danno una serie di sintomi vincolati alla perdita di conoscenza, convulsioni, paralisi, dolori di testa».

Quando abbiamo rivisto  i testi abbiamo constatato che ci sono molti riferimenti sui disturbi di questo tipo che si presentano in ambienti chiusi dove le persone condividono una paura,  una determinata tensione, ed esiste un contagio emozionale.

Poi ha aggiunto che dal 1900 al 1973 si riportano casi di questo tipo nella letteratura inglese ma anche altri paesi come  Spagna, Colombia, Giappone, Inghilterra , citandone alcuni.

«In tutti i casi quando si è tentato di cercare una causa fisica o clinica, non sono state incontrate cause giustificative,  ma solo ipotesi psicologiche».

«Al di là del ipotesi Cuba, riafferma la sua volontà di continuare a investigare con serietà» ha concluso il tenente colonnello Roberto Hernández Caballero, su questo e qualsiasi altro tema che lo necessita e un esempio lo è questa investigazione che ha riunito esperti molto preparati scientificamente e tecnicamente, con civili e militari.

«Questa è una dimostrazione dell’unità del nostro popolo ha sottolineato Caballero, per affrontare una nuova aggressione, che è stata manipolata e utilizzata da personaggi e settori anticubani per attaccare il vincolo che si stava creando tra gli Stati Uniti e Cuba.

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