Il cambio in Venezuela nel 2017, intervista alla TASS

Iroel Sánchez  https://lapupilainsomne.wordpress.com

L’agenzia di stampa russa TASS mi ha inviato un questionario sul Venezuela, ecco le mie risposte.

Cosa ne pensa del cambio della situazione in Venezuela nel trascorso di quest’anno?

C’è stato un radicale cambio nella situazione in Venezuela durante quest’anno. In una situazione che molti descrissero da guerra civile, dopo tre mesi di violento scontro, quando il 1 maggio di quest’anno il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha convocato un’Assemblea Nazionale Costituente, come uscita da quello scenario, pochi credettero che, questo fine d’anno, il chavismo avrebbe celebrato tre vittorie elettorali di fila, assicurando che ci saranno elezioni presidenziali, nel 2018, e che la violenza politica sarebbe scomparsa dalle strade.

E’ riuscito, il presidente Nicolas Maduro, a consolidare la sua posizione per via elettorale?

Il chavismo oggi ha il governo di 19 dei 23 stati ed il 92% dei comuni grazie ai processi elettorali che hanno seguito alla votazione dei membri dell’Assemblea Costituente che è stata un punto di svolta e ha aperto la strada alla debacle che ha avuto l’opposizione alle elezioni per i governatori degli Stati. L’opposizione è notoriamente divisa e una parte di essa ha accettato il dialogo con il governo che è andato più avanti rispetto ad altre occasioni. La situazione del governo di Nicolás Maduro è oggi molto più solida e in ascesa mentre i suoi oppositori hanno sofferto tre sconfitte di fila.

Come sarebbe possibile fermare il peggioramento della grave crisi economica che affronta il Venezuela oggi?

Non si può disconoscere che il Venezuela soffre una guerra economica dall’estero che sabota le sue finanze. Il governo ha preso decisioni come la creazione dei Comitati Locali di Approvvigionamento e Produzione (Clap), trasferendo alle comunità la distribuzione di cibo, ha mantenuto le missioni sociali, incluso l’alloggio; tutto questo nel bel mezzo di una guerra economica dove gli si impone un cambio di valuta di fronte al dollaro artificialmente inflazionato dall’esterno che deve essere combattuto in modo più energico perché destabilizza l’intera economia e colpisce i più umili.

Allo stesso modo, si deve controllare più rigorosamente l’allocazione delle divise ai monopoli che importano alimenti, materie prime e prodotti deficitari in modo che si traducano nella disponibilità di questi beni nel mercato interno e non incoraggino la speculazione e la penuria indotta.

Le recenti misure contro la corruzione in PDVSA sono strategiche perché consentono di migliorare l’uso della principale fonte di introito del paese, inoltre toglie all’opposizione la bandiera della lotta alla corruzione.

Quali possono essere i passi per una riconciliazione nazionale nel paese? È possibile raggiungere un accordo di questo tipo?

È possibile attraverso il dialogo su cui il presidente Maduro ha ripetutamente insistito, e che ora si svolge nella Repubblica Dominicana, ma per esso è necessaria la rinuncia alla violenza e la cessazione delle ingerenze e delle pressioni esercitate dagli USA e da alcuni dei suoi alleati in Latino America, oltre che dall’OSA.


El cambio en Venezuela durante el 2017, entrevista con TASS

Por Iroel Sánchez

La agencia de prensa rusa TASS me envió un cuestionario sobre Venezuela, aquí mis respuestas.

¿Qué opina Usted del cambio de la situación en Venezuela en el transcurso de este año?

Ha existido un cambio radical de la situación en Venezuela durante este año. En una situación que muchos calificaron de Guerra civil, luego de tres meses de violenta confrontación, cuando el 1ro de mayo de este año el Presidente venezolano Nicolás Maduro convocó a una Asamblea Nacional Constituyente como salida a ese escenario pocos creyeron que este fin de año el chavismo estaría celebrando tres victorias electorales al hilo, asegurando habrá elecciones presidenciales en 2018 y la violencia política habría desaparecido de las calles.

¿Ha logrado el presidente Nicolas Maduro consolidar su posición por la vía electoral?

El chavismo tiene hoy el gobierno de 19 de los 23 estados y el 92% de los municipios gracias a los procesos lectorales que siguieron a la votación de los integrantes de la Asamblea Constituyente que fue un punto de inflexión y abrió el camino a la debacle que tuvo la oposición en las elecciones para Gobernadores de los Estados. La oposición está notoriamente dividida y una parte de ella ha aceptado el diálogo con el gobierno que ha llegado más lejos que en otras ocasiones. La situación del gobierno de Nicolás Maduro es hoy mucho más sólida y en ascenso mientras sus opositores han sufrido tres derrotas al hilo.

¿Cómo sería posible frenar el empeoramiento de la grave crisis económica que enfrenta Venezuela en la actualidad?

No se puede desconocer que Venezuela sufre una guerra económica desde el exterior que sabotea sus finanzas. El gobierno ha tomado decisiones como la creación de los Comités Locales de Abastecimiento y Producción (Clap) transfiriendo a las comunidades la distribución de alimentos, ha mantenido las misiones sociales, incluyendo la vivienda; todo eso en medio de una guerra económica donde se le impone un cambio de moneda frente al dólar inflacionado artificialmente desde el exterior que debe ser combatido más enérgicamente porque desestabiliza toda la economía y golpea a los más humildes.

Igualmente se debe controlar más rigurosamente la asignación de las divisas a los monopolios que importan alimentos, materias primas y productos deficitarios de modo que se traduzan en la disponibilidad de esos bienes en el mercado interno y no estimulen la especulación y el desabastecimiento inducido.

Las recientes medidas contra la corrupción en Pdvsa son estratégicas porque permiten mejorar el uso de la principal fuente de ingreso del país, además de que quita a la oposición la bandera de la lucha contra la corrupción.

¿Cuáles pueden ser los pasos para una reconciliación nacional en el país? ¿Es posible alcanzar un acuerdo de este tipo?

Es posible a través del diálogo en que el Presidente Maduro ha insistido reiteradamente y que ahora tiene lugar en República Dominicana, pero para ello es necesaria la renuncia a la violencia y el cese de la injerencia y presiones que se ejercen desde Estados Unidos y algunos de sus aliados en Latinoamérica, además de la OEA.

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