Marco Rubio fa il sordo con Cuba

Se da un megafono si gridasse alla massima potenza una verità su Cuba, il senatore per la Florida, Marco Rubio, non la sentirebbe. Rubio da decenni soffre di un sordità selettiva sul suo paese d’origine. Sente solo quello che gli conviene.


Per questo, mentre il Burò Federale delle Investigazioni (FBI) assicura che non esistono  prove sui presunti «attacchi acustici» contro  diplomatici statunitensi a L’Avana, lui preferisce fare una gazzarra da circo nel Congresso e trasformare diplomatici di carriera in contorsionisti della realtà.

Molto allegramente aveva annunciato che il vice comitato delle Relazioni Estere del Senato, dove lui ha uno scanno, avrebbe realizzato ieri, martedì 9, un’ udienza per analizzare il tema.

Ha convocato tre alti funzionari del Dipartimento di Stato e non si è nemmeno preoccupato di cercare un titolo neutrale per la parodia: « Attacchi a diplomatici statunitensi in Cuba ».

Di fatto e per far contento Rubio, la parola «attacchi» è risuonata una e un’altra volta nell’emiciclo senza che nessuno abbia apportato una prova per dimostrarli.

«Il personale diplomatico descrive un mucchio di sintomi, molti dei quali non sono facilmente quantificabili né attribuibili a una causa specifica», ha assicurato Charles Rosenfarb, direttore del burò dei Servizi Medici del Dipartimento di Stato, senza far trasalire nessuno.

«Il problema maggiore è stata la mancanza di certezza sull’agente causale», ha aggiunto e ancora non ci sono stati grandi soprassalti.

Lo stesso  Francisco Palmieri, segretario aggiunto in funzioni per l’Emisfero Occidentale del Dipartimento di Stato,  ha riconosciuto che: «Tuttavia c’è molto che non sappiamo, includendo chi o cosa c’è dietro», ma come se nessuno lo avesse sentito, ha continuato a parlare di «attacchi e di lesioni».

È stato davvero penoso vedere funzionari con lunghe e prolifiche carriere sottoposti alle pressioni di un congressista che ha fatto carriera con le menzogne su Cuba.

Nella sua biografia ufficiale si legge ancora che “la famiglia Rubio partì da Cuba fuggendo dal comunismo», quando in realtà lo fece in piena dittatura di  Fulgencio Batista.

Esiste una lunga tradizione di estorsioni e ricatti dei comitati del Congresso, seguiti dalle Relazioni Estere per il Dipartimento di Stato.

Un solo senatore può bloccare la nomina di un funzionario quasi all’infinito, ma questo non dovrebbe esimere nessuno dai principi etici elementari.

C’è stato un momento tragicomico quando in piena udienza Rubio ha lanciato la domanda retorica su chi potrebbe avere interesse a creare frizioni tra gli Stati Uniti e Cuba … il suo viso si è contratto per un secondo e chissà forse in quel momento gli è passata per la testa un’idea elementare: «Bene,  a parte me, a chi altri può interessare?

Anche se il presunto obiettivo dell’udienza era dare un seguito all’investigazione che si realizza attualmente, era ovvio che il senatore per la Florida non era interessato ad analisi scientifiche o prove sul terreno.

Il suo solo obiettivo era segnalare le autorità cubane come responsabili e cercare di smontare qualsiasi passo avanti nelle relazioni, la sua vera ossessione.

Non importa se lo dicono il FBI, gli investigatori e la realtà.

Non c’è peggior sordo di Marco Rubio quando si tratta di Cuba.

CINQUE  INCONGRUENZE NEI PRESUNTI ATTACCHI SONICI 

01. Per provocare danni con suoni udibili l’intensità dev’essere alta come quella di una turbina di un aereo ed è impossibile che gli effetti passino inosservati

02. Gli scienziati mettono in dubbio che gli ultrasuoni o gli infrasuoni – quelli che l’orecchio non riceve perchè sono al di fuori del rango udibile – possano essere usati come armi. Gli ultrasuoni si dissipano rapidamente e gli infrasuoni sono molto difficili da dirigere e danneggiano aree complete.

03. Gli attacchi dovevano aver avuto una precisione laser per colpire una persona specifica e non provocare alcun effetto nelle altre.

04. La commozione cerebrale e i problemi cognitivi  riportati dalla parte statunitense non hanno alcun riferimento clinico in eventi vincolati con suoni.

05. Cuba, minacciata dalla guerra o in momenti di grande tensione, non ha mai optato per la via dell’aggressione di diplomatici di alcuna nazionalità, Che senso avrebbe dopo aver preso la decisione sovrana di ristabilire i vincoli con Washington?

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