Medicina cubana: nuovo anno e nuovi piani

Ogni anno Cuba ratifica il suo status di potenza nel settore sanitario, e questo 2017 non ha fatto eccezione nonostante il distruggente effetto dei fenomeni atmosferici che hanno devastato i Caraibi e, naturalmente, anche l’isola.


Attualmente, una delle linee d’azione più promosse dalle autorità sanitarie dell’isola è la lotta e la prevenzione delle malattie trasmissibili. In effetti, quest’anno una delle istituzioni di spicco di Cuba in questo senso, l’Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kourí (IPK) ha celebrato il suo 80° anniversario con importanti risultati per la salute.

Al rispetto, il capo del Dipartimento di Virologia dell’IPK, María Guadalupe Guzmán, in esclusiva a Prensa Latina ha osservato che l’ente cresce ogni giorno ratificando l’idea del Comandante Fidel Castro che doveva essere un centro per Cuba e per l’umanità.

La specialista ha riferito che l’IPK è stato fondato dal famoso scienziato Pedro Kourí Esmeja, nel 1937, e inizialmente era dedicato alle malattie parassitarie, che rappresentavano un serio problema a Cuba durante gli anni 1940 e 1950.

“Negli anni 70 il comandante in capo Fidel Castro decise che bisognava rivitalizzare l’Istituto e le sue aree di lavoro vennero estese a tutte le malattie trasmissibili, come l’arbovirosi, le malattie micotiche, tra le altre”, ha aggiunto.

Inoltre, ha sottolineato che la focalizzazione delle condizioni di salute nel centro viene affrontata da tutti i possibili approcci, cioè tanto dal punto di vista clinico che di laboratorio.

Uno dei risultati dell’IPK è il suo lavoro nella formazione di professionisti a Cuba e nel resto del mondo attraverso corsi, dottorati e master.

Un’altra linea è il nostro lavoro insieme al Ministero della Salute per affrontare situazioni con le malattie trasmissibili, che vanno dalle malattie più comuni fino a quelle emergenti, i, ha detto.

In questo senso, l’IPK ha i laboratori di riferimento che monitorano il paese riguardo i diversi microrganismi, ed è anche qualificato per affrontare e controllare le epidemie o affrontare un problema biologico sconosciuto.

Per quanto riguarda i progressi scientifici dell’Istituto, l’esperta ha riconosciuto che quest’anno l’ente ha pubblicato la scoperta di un gene umano di resistenza al dengue.

Questa arbovirosi ha un grande impatto in America latina e nei Caraibi, trasmessa dalla zanzara Aedes Aegypty, agente conduttore di altre malattie come lo Zika e la febbre gialla.

Un’altra pietra miliare recente dell’IPK è stata la scoperta di una di una varietà del Virus dell’Immunodeficienza Umana (HIV) che induce l’evoluzione, cioè che accelera la velocità della variante normale CR19, ha sottolineato la Guzmán.

Dal punto di vista epidemiologico sociale abbiamo buoni risultati anche nel trattamento dei bambini con HIV e contribuiamo all’eliminazione della trasmissione congenita di detto virus e della sifilide da madre a figlio, certificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità diversi anni fa.

Adesso stiamo affrontando progetti sui vettori che colpiscono l’isola, come è il caso dell’Aedes, ha indicato la funzionaria dell’IPK.

Ha spiegato che l’ente ha in corso progetti per frenare i problemi derivanti da questa zanzara mediante tecniche come “insetto sterile” o il batterio “Wolbachia”, che impedisce che le zanzare trasmettano malattie.

Il primo caso consiste nella liberazione di insetti sterili, per cui, quando si accoppiano con la femmina Aedes non si riproduce la specie, ha spiegato.

Il secondo caso punta sulla liberazione di zanzare infettate con la Wolbachia, e quello frenerà le infezioni con arbovirosi, ha continuato.

Secondo la specialista, attualmente entrambi sono nella fase di osservazione nei laboratori per poi, se sarà attuabile, cominciare a liberare degli insetti.

Un’altra novità di Cuba è un progetto per la diagnosi precoce della fibrosi cistica.

Al riguardo, la presidentessa della Società di Pediatria Gladis Abreu, in esclusiva a Prensa latina, ha dichiarato che l’industria biotecnologica del paese ha prodotto un reagente per rilevare questa patologia, le cui principali vittime sono i bambini.

Nel mondo c’è la possibilità di fare uno screening al momento della nascita, uno strumento che Cuba finora non aveva potuto acquistare a causa del suo alto costo nel mercato internazionale e dei “divieti del blocco economico imposto dagli Stati Uniti “, ha detto.

Secondo la Abreu a Cuba è già stato effettuato uno studio per confrontare il prodotto nazionale con la versione straniera e nel 2018 si farà un prova pilota in cinque province del paese per confermarne l’efficacia nello screening neonatale.

La specialista ha spiegato che il reagente si sommerà agli esami del sangue ai quali vengono sottoposti tutti i neonati nel paese per rilevare vari disturbi metabolici dalla prima settimana di vita.

“Questo ci permetterebbe di avere una diagnosi più precoce e cominciare a trattare il paziente fin dalla tenera età e di migliorare la sopravvivenza di questi bambini”, ha spiegato.

Sulla fibrosi cistica, la dottoressa i ha indicato che a Cuba la malattia non ha un’alta incidenza, dal momento che sono stati segnalati solo 290 casi, dei quali il 60 % è ha meno di 19 anni e la maggior parte si trova in una fase scolastica.

“È una patologia complessa che richiede molte risorse, un team multidisciplinare,, antibiotici costosi, enzimi pancreatici, fisioterapia, e supporto familiare”, ha precisato.

Secondo l’esperta,a Cuba il Ministero della Salute ha un programma che appoggia tutte quelle attività e lavora per migliorare la qualità della vita delle persone con questa patologia.

Grazie a questo, dal decennio del 2000 dal 2000, è stata registrata una diminuzione della mortalità e di conseguenza un aumento della sopravvivenza alla fibrosi cistica, ha aggiunto.

“Dei 290 casi, il 13% ha più di 30 anni, e questo è un risultato importante della medicina cubana”, ha detto.

La fibrosi cistica è una malattia ereditaria, che a volte i genitori non soffrono e che tuttavia trasmettono ai figli, ha affermato la Abreu.
“Si tratta di una proteina alterata che fa sì che le secrezioni, specialmente nell’apparato respiratorio, siano più spesse del normale e arrivino a ostruire le vie inalatorie e d conducano all’insorgenza di una malattia cronica che danneggia il polmone”, ha spiegato.

Con queste nuove mete e molte altri ancora da confermare, il settore sanitario cubano si è concluso con un 2017 di successo e apre le porte a un nuovo anno con nuove sfide e nuovi obiettivi.

Autrice: Betty Hernández Quintana, giornalista della redazione di Scienza e Tecnica di Prensa Latina.

Traduzione: Redazione di El Moncada

http://www.prensa-latina.cu

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