Colombia: Uribe sotto accusa per due massacri dei paramilitari

Un tribunale di Medellin ha chiesto alle autorità giudiziarie di aprire una indagine contro l’ex presidente colombiano Alvaro Uribe per il suo presunto coinvolgimento in due massacri compiuti da gruppi paramilitari negli anni ’90  nella provincia nord-orientale di Antioquia. Uribe all’epoca era governatore della regione. Lo riporta Telesur.

Secondo i media colombiani che riportano la notizia, la corte superiore di Antioquia ha preso la decisione in quanto i giudici hanno confermato una pena detentiva di 30 anni per due allevatori che lavoravano come sicari con le unità di autodifesa del gruppo paramilitare in relazione all’omicidio nel 1998 dell’avvocato per i diritti umani Jesus Maria Valle.

La sentenza ha affermato che ci sono “elementi sufficienti” che coinvolgono diverse persone, tra cui Uribe, per aprire un’indagine. Secondo la sentenza, l’incontro in cui i sicari hanno concordato di “mettere a tacere” l’avvocato ha avuto luogo nella villa della famiglia Uribe. L’incontro è anche legato ai massacri conosciuti come La Granja nel 1996 e El Aro nel 1997 (19 morti complessivi) effettuati nella città di Ituango, sotto la guida di Jaime Alberto e Francisco Antonio Angulo Osorio condannati a 30 anni dalla corte superiore di Antioquia.

Secondo gli inquirenti, anche Pedro Juan Moreno, vice governatore di Uribe di Antioquia ma morto nel 2006, ha partecipato a quell’incontro.

Nel 2015 è stata aperta una indagine contro Uribe per il suo possibile coinvolgimento nel massacro di El Aro, dopo che diversi testimoni oculari hanno affermato che un elicottero appartenente al governo di Antioquia stava pattugliando i cieli durante il raid paramilitare. Uribe ha respinto le accuse come motivate politicamente e ha affermato che non c’erano prove.

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