Cuba e la sua economia – III parte

Il 2017 appena concluso ed un 2018 appena iniziato

José Luis Rodríguez – http://www.cubadebate.cu

IV

Durante il primo semestre del 2017 è stato possibile crescere dell’1,1%, secondo le informazioni presentate dal Ministro dell’Economia e Pianificazione nell’Assemblea Nazionale di luglio dello scorso anno.[1]

Tenendo conto che è nel primo semestre in cui si concentrano gli elementi che, in larga misura, determinano l’evoluzione dell’anno, è stato quindi possibile apprezzare le difficoltà affrontate per raggiungere una crescita del PIL del 2%, poiché si rendeva anche noto che gli ingressi esterni si erano inadempiuti per 417 milioni di $ e che si stimava, per l’anno, una riduzione delle importazioni superiori ai 1500 milioni a causa “… delle difficoltà nell’uso dei crediti; limitazione nell’assegnazione della liquidità; debiti per lettere di credito scadute e non pagate, nonché deficienze nel processo di contrattazione. “[2]

Vale la pena notare che su queste perdite finanziarie hanno continuato ad incidere le inadempienze del debito a breve termine -principalmente lettere di credito scadute e non pagate- poiché, sebbene sia stato riferito che si erano effettuati i pagamenti di debiti per 2306 milioni di $, gli stessi non hanno coperto tutte le necessità, dal momento che solo si riuscì a garantire “… il riordino dei debiti degli anni precedenti, i crediti governativi, fornitori di alimenti, pulizia, imballaggio, la raccolta dello zucchero e quelli che garantiscono nuove spedizioni di merci … “[3]

Su questi temi è necessario tenere presente che i crediti correnti -la maggior parte da pagare in un anno– e che sono quelli che assicurano la fornitura di alimenti e combustibile importati, così come materie prime di ogni tipo, non è possibile rinegoziarli e rinviare la loro liquidazione come si verifica con i debiti concordati bilateralmente quando si tratta di crediti a medio e lungo termine.

Al precedente si unisce il mancato pagamento di un gruppo di azionisti stranieri e fornitori delle imprese miste. Su questo, sono state fornite informazioni che illustrano l’importanza di affrontare urgentemente tali questioni, in particolare nel caso dell’industria alimentare, in cui è stato identificato un mancato pagamento di 543 milioni di $, di cui si è arrivato ad un riordino di 440 milioni, un passo essenziale per poter iniziare la riattivazione di questo importante settore.

Naturalmente non è possibile pagare senza soldi, ma per questo l’esperienza indica che il paese deve andare verso un’integrazione con il sistema finanziario internazionale che consenta contare su banche che contribuiscano alla raccolta di risorse finanziarie per sostenere l’economia ed il suo sviluppo.

A questo proposito, è stato fatto un passo importante con l’ingresso di Cuba nella Banca Centroamericana d’Integrazione Economica (BCIE), nell’agosto dello scorso anno; banca multilaterale che ha tra le sue funzioni la sostenibilità delle risorse dei suoi membri.

Un’altra banca come la Corporazione Andina di Sviluppo-Banca di Sviluppo per l’America Latina (CAF), ha firmato un accordo di cooperazione con Cuba, nel settembre 2016, che può portare, in futuro, ad entrare in questo istituto finanziario che ha anche risorse per promuovere la raccolta di finanziamento per lo sviluppo del paese.

Nel valutare i risultati preliminari dell’economia nel corso del 2017, va notato -in primo luogo- che negli ultimi giorni è stato reso noto dall’ONEI il capitolo Conti Nazionali dell’Annuario Statistico 2016, in cui appare che in quell’anno l’economia non è diminuita del -0,9% come riportato in precedenza, ma che è stato ottenuto un modesto incremento del PIL dello 0,5%.

Queste nuove informazioni richiederanno anche una nuova analisi di quanto accaduto nel 2016 per identificare quali fattori hanno modificato la cifra di crescita raggiunta ma, per il momento, la crescita media annuale 2016-2017 è salita all’1,1%.

Per esaminare i risultati economici fondamentali del 2016 -già rivisti-, del 2017 e le prospettive del 2018, si conta sulla seguente tabella.

Fonti:

* Ricardo Cabrisas “Dopo il teso 2016, Cuba punta a crescere del due percento nel 2017” Cubadebate, 27 dicembre 2016 su www.cubadebate.cu

** Stime dell’autore basato su Ricardo Cabrisas “Economia cubana cresce nel primo semestre del 2017, intorno all’1,1%” Cubadebate, 14 luglio 2017 in www.cubadebate.cu ed Economist Intelligence Unit “Country Report Cuba” 11 febbraio, 2018.

*** Ricardo Cabrisas “Con lo sforzo di tutti siamo capaci di assicurare i principali obiettivi strategici e di sviluppo del paese” Granma, 22 dicembre 2017 e stime del Economist Intelligence Unit, “Country Report Cuba dell’11 febbraio 2018.

Nell’esaminare i risultati macroeconomici del 2017 con i dati preliminari disponibili, si apprezza la positiva influenza dell’agricoltura, dell’edilizia, del settore dei trasporti e comunicazioni -che anche cresce del 3%- e del turismo -che aumenta del 16,5% nel numero di visitatori e un 10,5% degli introiti lordi. Ugualmente si evidenzia l’aumento degli investimenti del 35,6%, sebbene rappresentino solo il 9,2% del PIL. E’ necessario, ora, dettagliare altre proporzioni economiche e le prestazioni dei diversi settori durante l’anno passato. (Segue)

[1] Cfr. “Comportamento dell’economia 2017. Primo semestre”, giornale Granma, 15 luglio 2017, pp. 7 a 9. I dati per l’analisi sono stati presi da questo rapporto.

[2] Ibid. p. 7.

[3] Idem.

link II parte link IV parte


IV

Durante el primer semestre del 2017 se logró crecer 1,1%, según la información presentada por el ministro de Economía y Planificación en la Asamblea Nacional de julio del pasado año.[1]

Tomando en cuenta que es en el primer semestre donde se concentran los elementos que en buena medida deciden la evolución del año, se pudo apreciar entonces las dificultades que se enfrentaban para alcanzar un crecimiento del PIB del 2%, ya que se daba a conocer también que los ingresos externos se habían incumplido en 417 millones de dólares y que se estimaba para el año una reducción de las importaciones en cifras superiores a los 1 500 millones debido a “…las dificultades en la utilización de los créditos; limitación en la asignación de liquidez; deudas por cartas de crédito vencidas y no pagadas, así como deficiencias en el proceso de contratación.”[2]

Vale la pena destacar que en estas afectaciones financieras continuaron incidiendo los impagos de la deuda de corto plazo –fundamentalmente cartas de crédito vencidas y no pagadas-, ya que si bien se informó que se habían efectuado pagos de adeudos por 2 306 millones de dólares, los mismos no cubrieron todas las necesidades, ya que solo se alcanzó a asegurar “…el reordenamiento de deudas de los años anteriores, los créditos gubernamentales, suministradores de alimentos, aseo, envases, la zafra azucarera y los que garantizan nuevos embarques de mercancías…”[3]

Sobre estos temas es necesario tener presente que los créditos corrientes –mayormente a pagar en un año- y que son los que aseguran el abastecimiento de alimentos y combustibles importados, así como materias primas de todo tipo, no es posible renegociarlos y posponer su liquidación como ocurre con los adeudos pactados bilateralmente cuando se trata de créditos a mediano y largo plazo.

A lo anterior se une el impago a un grupo de accionistas extranjeros y proveedores en las empresas mixtas. Sobre esto se ofreció información que ilustra la importancia de atender con urgencia estos asuntos particularmente en el caso de la industria alimentaria, donde se identificó un impago de 543 millones de dólares, de los cuales se llegó a un reordenamiento de 440 millones, paso indispensable para poder iniciar la reactivación de este importante sector.

Desde luego, que no es posible pagar sin dinero, pero para eso la experiencia indica que el país debe marchar a una integración al sistema financiero internacional que permita contar con bancos que contribuyan con la captación de recursos financieros para apoyar la economía y su desarrollo.

En tal sentido, se dio un paso de importancia con el ingreso de Cuba al Banco Centroamericano de Integración Económica (BCIE) en agosto del pasado año, banca multilateral que tiene entre sus funciones la sostenibilidad de los recursos de sus miembros.

Otro banco como la Corporación Andina de Fomento-Banco de Desarrollo para América Latina (CAF), firmo un acuerdo de cooperación con Cuba en septiembre del 2016 que puede llevar en un futuro a ingresar a esta institución financiera que cuenta con recursos también para impulsar la captación de financiamiento para el desarrollo del país.

Al evaluar los resultados preliminares de la economía durante el 2017 cabe apuntar –en primer lugar- que en días recientes se dio a conocer por la ONEI el capítulo de Cuentas Nacionales del Anuario Estadístico del 2016, en el que aparece que en ese año la economía no decreció un -0,9% como se informó preliminarmente, sino que se obtuvo un modesto incremento de 0,5% en el PIB.

Esta nueva información requerirá también un nuevo análisis de lo ocurrido en el 2016 para identificar qué factores modificaron la cifra de crecimiento alcanzada, pero por el momento, se eleva el crecimiento medio anual 2016-2017 a 1,1%.

Para examinar los resultados económicos fundamentales del 2016 –ya revisados-, del 2017 y las perspectivas del 2018, se cuenta con la siguiente tabla.

Fuentes:

* Ricardo Cabrisas “Tras tenso 2016 Cuba aspira a crecer un dos por ciento en 2017” Cubadebate, diciembre 27 de 2016 en www.cubadebate.cu

**Estimados del autor basado en Ricardo Cabrisas “Economía cubana crece en primer semestre de 2017, alrededor del 1,1%” Cubadebate, julio 14 del 2017 en www.cubadebate.cu y Economist Intelligence Unit “Country Report Cuba” February 11, 2018.

***Ricardo Cabrisas “Con el esfuerzo de todos somos capaces de asegurar los principales objetivos estratégicos y de desarrollo del país” Granma, diciembre 22 del 2017 y estimados del Economist Intelligence Unit, “Country Report Cuba” February 11, 2018.

Al examinar los resultados macroeconómicos del 2017 con los datos preliminarmente disponibles, se aprecia la positiva influencia de la agricultura, las construcciones, el sector de transporte y comunicaciones -que también crece un 3%- y el turismo –en el que se incrementa un 16,5% en el número de visitantes y un 10, 5% los ingresos brutos. Igualmente se destaca el incremento de las inversiones en un 35,6%, aunque solo representan el 9,2% del PIB. Resulta necesario ahora, detallar otras proporciones económicas y el desempeño de los distintos sectores durante el pasado año. (Continuará)

[1] Ver “Comportamiento de la economía 2017. Primer semestre” periódico Granma, 15 de julio del 2017, pp. 7 a 9. Los datos para el análisis se tomaron de este informe.

[2] Ibid. p. 7.

[3] Idem.

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