Di nuovo la fallita ricerca del Gorbaciov cubano

Iroel Sánchez  https://lapupilainsomne.wordpress.com

All’inizio del mandato del Generale dell’Esercito Raúl Castro come Presidente del Consiglio di Stato, ed alla vigilia della sua elezione a Primo Segretario del Partito Comunista, la stampa capitalista cercava di dipingere Raul come una sorta di Gorbaciov cubano che avrebbe aperto la strada alla fine del socialismo sull’isola. Allora io dicevo in un post intitolato “Alla ricerca del Gorbachov cubano”: “Solo lanciano i loro ami alla ricerca del Gorbaciov cubano. Suppongono nella direzione rivoluzionaria un’ingenuità incompatibile con più di cinquanta anni di vittorioso scontro con il paese più potente del pianeta.”

Terminando i due periodi di Raul come capo del governo e con quella pretesa profezia mediatica, che cercava di auto avverarsi, in disgrazia, gli indovini dell’agenzia AP, The Washington Post e El New Herald prendono frasi fuori dal contesto per fare lo stesso con l’attuale Primo Vice Presidente Miguel Díaz Canel.

È una vecchia pratica imperialista. Il Che lo raccontava descrivendo il comportamento della stampa imperialista all’inizio della Rivoluzione: “… hanno immediatamente cercato di seminare qualcosa che gli imperialisti cercano sempre di seminare: la divisione. Perché qui c’erano comunisti assassini che uccidevano, tuttavia, c’era un ingenuo patriota, di nome Fidel Castro, che non aveva niente a che fare e che poteva essere salvato”.

Come è patetico che agli esecutori di tanta vecchia strategia solo gli aspettino ulteriori frustrazioni con le nuove generazioni di dirigenti rivoluzionari cubani che non solo li conoscono bene ma che quando dicono “il popolo parteciperà alle decisioni che prende il governo” lo fanno come parte di una pratica politica che hanno appreso nella Rivoluzione cubana e che è esclusa nella democrazia rappresentativa che quella stampa vorrebbe vedere imposta a Cuba.


De nuevo la fracasada búsqueda del Gorbachov cubano

Por Iroel Sánchez

A inicios del mandato del General de Ejército Raúl Castro como Presidente del Consejo de Estado, y en vísperas de su elección como Primer Secretario del Partido Comunista, la prensa capitalista trataba de pintar a Raúl como una especie de Gorbachov cubano que abriría el camino al fin del socialismo en la Isla. Entonces decía yo en un post titulado “En busca del Gorbachov cubano“: “Sólo lanzan sus anzuelos en busca del Gorbachov cubano. Suponen en la dirección revolucionaria una ingenuidad incompatible con más de cincuenta años de enfrentamiento victorioso al país más poderoso del planeta.”

Terminando los dos períodos de Raúl al frente del gobierno y con aquella prentedida profecía mediática que buscaba autocumplirse de capa caída, los agoreros desde la agencia AP, The Washington Post y El Nuevo Herald sacan frases de contexto para hacer lo mismo con el actual Vicepresidente Primero Miguel Díaz Canel.

Es una vieja práctica imperialista. El Che la relataba al describir el comportamiento de la prensa imperialista a inicios de la Revolución: “…trataron en seguida de sembrar algo que siempre pretenden sembrar los imperialistas: la división. Porque aquí había asesinos comunistas que mataban, sin embargo, había un patriota ingenuo llamado Fidel Castro, que no tenpia nada que ver y que podía ser salvado”

Qué patético que a los ejecutantes de tan vieja estrategia solo les esperen más frustraciones con las nuevas generaciones de dirigentes revolucionarios cubanos que no solo los conocen bien sino que cuando dicen “el pueblo va a participar en las decisiones que tome ese gobierno” lo hacen como parte de una práctica política que han aprendido en la Revolución cubana y que está excluída en la democracia representativa que esa prensa quisiera ver impuesta en Cuba.

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