Cuba e la sua economia – IV parte

Il 2017 appena concluso ed un 2018 appena iniziato

José Luis Rodríguez – http://www.cubadebate.cu

Le cifre di crescita nel 2017, che erano già state segnalate, coprivano solo il 26% del PIL, per cui vale supporre una soddisfacente prestazione dei servizi sociali di base che hanno sostenuto la crescita globale del 1,6% del PIL. Inoltre, hanno appuntato positivamente la crescita raggiunta nel primo semestre (1,1%), i lavori di ricostruzione a partire dai negativi effetti dell’uragano Irma, nonché la crescita ottenuta dal turismo del 4,4% in termini di valore aggiunto.

Infine, per il 2017, si è prevista la crescita delle spese di bilancio del 26% per sostituire importazioni e promuovere le esportazioni -per un importo totale di 14287 milioni di pesos- nonché un aumento del 49% delle spese in investimenti, decisioni che avranno contribuito all’aumento della domanda interna e anche alla crescita del PIL su tale base.

Indubbiamente, il turismo ha continuato ad essere il settore di maggiore espansione nel 2017, anche se aumentare l’efficienza della sua crescita continua ad essere un problema in sospeso, poiché benché i visitatori siano aumentati del 16,5%, gli introiti si sono incrementati del 10,5% ciò che riflette una diminuzione dell’ingresso per turista, che è sceso da 760 $, nel 2016, a 722 nel 2017, a cui si dovrebbe aggiungere un livello di occupazione lineare delle camere negli hotel che ha raggiunto il 60,7% nel 2016, ultima cifra disponibile. [1] In questo senso si evidenzia la necessità di ulteriori investimenti extra hotel, come parchi di divertimento, cabaret, ecc. che permettano di aumentare gli ingressi a partire da una maggiore spesa dei turisti al di fuori del “tutto compreso” e che non siano eccessivamente costosi.

D’altra parte, si sono mantenuti depressi i livelli di attività nell’industria manifatturiera, che si stima sia cresciuta solo dello 0,2%. In particolare, la produzione di zucchero è stata inferiore al piano di produzione di 2 milioni e 100 mila TM di zucchero grezzo, raggiungendosi solo 1 milione e 800 mila a causa degli effetti climatici, benché il dato rifletta una crescita del 12,5% rispetto al 2016.

Tra i fattori negativi per l’andamento economico del 2017 vanno segnalati i devastanti effetti dell’uragano Irma, che ha strappato la vita di 10 persone ed ha causato danni per 13000 milioni 185mila pesos, con danni in 179534 abitazioni e grandi perdite nel settore dell’agricoltura, che interesseranno il ​​2018 e gli anni successivi.

D’altra parte, si sono ridotte del 13% le consegne di petrolio venezuelano, durante la prima metà dell’anno, che sono state parzialmente compensate dalle nuove spedizioni concordate con la Russia. Anche la produzione nazionale di petrolio e gas ha continuato a discendere sino a 3 milioni e 500 mila TM, il 5,1% in meno rispetto al periodo precedente, a causa dell’esaurimento dei pozzi.

Le tendenze negative di altri aspetti dell’economia internazionale non sono scomparse nel 2017. Pertanto, si stima [2] che il valore delle esportazioni sia cresciuto solo dell’8,6%, mentre l’importo delle importazioni ha raggiunto 10952 milioni di $, con un incremento del 6,5%, per cui il saldo negativo del commercio di beni ha raggiunto gli 8,2 miliardi di $, aumentando del 5,9%. D’altra parte, il saldo degli scambi di servizi è stimato a 9628 milioni di $, cifra inferiore del 2,3% rispetto al 2016, dove vale supporre una riduzione degli introiti nell’esportazione di servizi di manodopera qualificata, che gli introiti del turismo non sono riusciti a compensare. In sintesi, il saldo commerciale totale -secondo queste stime- avrebbe dovuto raggiungere 1428 milioni, anche se -come riportato in una tabella precedente- altre stime calcolano tale saldo in 776 milioni.

Inoltre, va notato che i prezzi dei prodotti di esportazione sono aumentati del 26,1% nel caso del nichel, ma gli ingressi totali sono stati influenzati dal calo della produzione dovute a rotture e manutenzione negli impianti. Quindi, di una previsione produttiva di 54500 TM, le stime internazionali collocano tale cifra a solo 44800 TM.

Lo zucchero greggio, da parte sua, ha chiuso l’anno con una media di 13,60 centesimi di $ la libbra, il 13% in meno rispetto alla stagione precedente, anche se -come notato- la produzione è leggermente aumentata rispetto al 2016.

Per quanto riguarda le importazioni, la mancanza di liquidità già segnalata nel rapporto di Cabrisas all’ANPP, del luglio 2017, ha causato gravi danni a praticamente tutti i settori dell’economia, a cui si aggiunge l’aumento dei prezzi nella maggior parte dei prodotti alimentari importati -la cui fattura è stimata aver chiuso a 1672 milioni di $- e del prezzo medio del petrolio WTI, che è aumentato del 16,7% sino a 50,56 $ al barile nel corso dell’anno.

Altri indicatori finanziari esterni mostrano che è continuato il pagamento tempestivo del debito ufficiale rinegoziato, spendendo 2306 milioni di $ durante il primo semestre per questo concetto, cifra che deve essere stata superiore per il totale del 2017.

Da parte sua l’investimento straniero diretto ha registrato un miglioramento quest’anno, poiché alla fine del 2016 è stato annunciato che erano stati raggiunti impegni di investimento per 1,3 miliardi di $, da quando è stata approvata la nuova Legge sugli Investimenti Stranieri nel 2014, mentre alla fine del 2017 è stato informato che “… finora in quest’anno, si sono approvate attività con investimenti stranieri per un ammontare totale di capitale impegnato superiore a 2 miliardi di $.” [3]

Nell’insieme degli investimenti approvati spicca la Zona Speciale di Sviluppo del Mariel (ZEDM), che accumula 1100 milioni di $ in 31 attività con capitale da 14 paesi.

Nel 2016-2017 i 209 accordi di IED in esercizio hanno generato vendite per 4 miliardi di $, di cui 1,8 miliardi di esportazioni, cifre che -tuttavia- sono risultate inferiore rispetto all’anno precedente a causa delle difficoltà finanziarie che il paese ha dovuto affrontare.

Infine, è stato presentato un nuovo Portafoglio di Opportunità di Investimento con 456 progetti che rappresentano un potenziale di 10700 milioni di $ di investimenti.

In relazione al Bilancio dello Stato 2017, è stato preliminarmente annunciato che il deficit fiscale era del 10,9%, cifra leggermente inferiore al previsto, che è stato finanziato attraverso la sottoscrizione di titoli di debito pubblico emessi dal Ministero delle Finanze e Prezzi per ottenere la liquidità necessaria dalla Banca Centrale di Cuba.

Si è anche reso noto che il salario medio si stima abbia raggiunto i 747 pesos, con un aumento dello 0,9%, mentre la produttività si calcola sia aumentata del 2,6%. In entrambi i casi, sono state realizzate cifre inferiori a quelle pianificate.

Per quanto riguarda gli aspetti sociali ed all’applicazione della politica economica prevista, il 2017 è stato anche un anno complesso. (Continuerà)

[1] Il tasso di occupazione alberghiera, nel 2016, di due principali concorrenti è stato dell’80,4% a Cancún e del 78,1% (tra gennaio e novembre 2016) nella Repubblica Dominicana.

[2] Le cifre stimate del 2017 provengono dall’Economist Intelligence Unit “Cuba Country Report” dell’11 febbraio 2018 su www.eiu.com

[3] Vedi “Discorso del Ministro del MINCEX in occasione dell’apertura della 35esima Fiera Internazionale dell’Avana”, 30 ottobre 2017 su www.camaracuba.cu

link alla III parte – link alla V parte


IV

Las cifras de crecimiento del 2017, que ya fueron informadas, cubrieron solamente el 26% del PIB, por lo que cabe suponer un desempeño satisfactorio de los servicios sociales básicos que apoyaron el crecimiento global de 1,6% en el PIB. Adicionalmente apuntaron en sentido positivo el crecimiento logrado en el primer semestre del año (1,1%), las labores de reconstrucción a partir de los negativos efectos del huracán Irma así como el crecimiento alcanzado por el turismo de 4,4% en términos de valor agregado. Finalmente para el 2017 se previó la elevación de los gastos presupuestarios en un 26% para sustituir importaciones y promover exportaciones –por un monto total de 14 287 millones de pesos- así como un aumento de un 49% de los gastos en inversiones, decisiones que deben haber tributado al incremento de la demanda interna y también al crecimiento del PIB sobre esa base.

Sin dudas, el turismo continuó siendo el sector de mayor expansión en el 2017, aunque elevar la eficiencia de su crecimiento sigue siendo un asunto pendiente, ya que si bien los visitantes aumentaron un 16,5%, los ingresos lo hicieron un 10,5%, lo que refleja una disminución del ingreso por turista, que bajó de 760 dólares en el 2016 a 722 en el 2017, a lo que habría que sumar un nivel de ocupación lineal de las habitaciones en los hoteles que se alcanzó un 60,7% en el 2016, última cifra disponible.[1] En este sentido resalta la necesidad de inversiones extra hoteleras, tales como parques de diversiones, cabarets, etc. que permitan incrementar los ingresos a partir de un mayor gasto de los turistas fuera del “todo incluido” y que no resulten excesivamente costosas.

Por otra parte, se mantuvieron deprimidos los niveles de actividad en la industria manufacturera, que se estima que creció solo 0,2%. Particularmente la producción azucarera quedó por debajo del plan de producción de 2 millones 100 mil TM de azúcar crudo, lográndose solo 1 millón 800 mil debido a afectaciones climáticas, aunque la cifra reflejó un crecimiento del 12,5% en relación con el 2016.

Entre los factores negativos para el desempeño económico del 2017 deben anotarse los devastadores efectos del huracán Irma, que cobró la vida de 10 personas y causó daños valorados en 13 000 millones 185 mil pesos, con afectaciones en 179 534 viviendas y cuantiosas pérdidas en el sector agropecuario, todo lo cual afectará el 2018 y años posteriores.

Por otro lado, se redujeron un 13% las entregas de petróleo venezolano durante el primer semestre, las cuales fueron compensadas parcialmente con nuevos embarques pactados con Rusia. También la producción nacional de petróleo y gas continuó descendiendo hasta 3 millones 500 mil TM, un 5,1% menos que el período precedente, debido al agotamiento de los pozos.

Las negativas tendencias de otros aspectos de la economía internacional no desaparecieron en el 2017. De tal modo se estima[2] que el valor de las exportaciones solo creció un 8,6%, mientras que el monto de las importaciones alcanzó 10 952 millones de dólares, para un incremento del 6,5%, por lo que el saldo negativo del comercio de bienes llegó a 8 200 millones de dólares, aumentando un 5,9%. De otra parte, el saldo del comercio de servicios se estima en 9 628 millones de dólares, cifra un 2,3% inferior al 2016, donde cabe suponer una reducción de ingresos en la exportación de servicios de fuerza de trabajo calificada, que los ingresos del turismo no alcanzaron a compensar. En resumen, la balanza comercial total –según estos estimados- debió llegar a 1 428 millones, aunque –tal y como se reflejó en una tabla anterior- otros estimados calculan ese saldo en 776 millones.

Adicionalmente hay que anotar que los precios de los productos de exportación se elevaron un 26,1% en el caso del níquel, pero los ingresos totales se vieron afectados por la caída en la producción debido a roturas y mantenimiento en las plantas. Así de un pronóstico de productivo de 54 500 TM, estimados internacionales ubican esa cifra en solo 44 800 TM.

El azúcar crudo por su parte cerró el año a un promedio de 13.60 centavos de USD la libra, inferior en un 13% a la campaña anterior, aun cuando –como se señaló- la producción aumentó ligeramente en relación al 2016.

Del lado de las importaciones, la falta de liquidez ya reportada en el informe de Cabrisas a la ANPP de julio del 2017 causó serias afectaciones prácticamente en todos los sectores de la economía, a lo que se une el incremento de los precios en la mayor parte de los alimentos importados -cuya factura se estima cerró en 1 672 millones de USD- y en el precio promedio del petróleo WTI, que subió un 16,7% hasta 50.56 USD por barril en el año.

Otros indicadores financieros externos muestran que continuó el pago puntual de la deuda oficial renegociada, erogándose 2 306 millones de dólares durante el primer semestre por este concepto, cifra que debe haber sido superior para el total del 2017.

Por su parte la inversión extranjera directa mostró una mejoría este año, ya que al cerrarse el 2016 se anunció que se había llegado a compromisos de inversión por 1 300 millones de dólares desde que fue aprobada la nueva Ley de la Inversión Extranjera en el 2014, en tanto que al cierre del 2017 se informó que “…en lo que va de año se han aprobado negocios con inversión extranjera por un monto total de capital comprometido superior a los 2 mil millones de dólares.”[3]

En el conjunto de las inversiones aprobadas destaca la Zona Especial de Desarrollo del Mariel (ZEDM), que acumula 1 100 millones de dólares en 31 negocios con capital de 14 países.

En el 2016-2017 los 209 acuerdos de IED en funcionamiento, se generaron ventas por 4 000 millones de dólares, de ellos 1 800 millones en exportaciones, cifras que –no obstante- resultaron inferiores a lo alcanzado en el año precedente debido a las dificultades financieras que debió enfrentar el país.

Finalmente, se dio a conocer una nueva Cartera de Oportunidades de Inversión con 456 proyectos que representan un potencial de 10 700 millones de dólares de inversión.

En relación al Presupuesto Estatal del 2017, se anunció preliminarmente que el déficit fiscal fue de 10,9%, cifra algo inferior a lo previsto, el cual se financió mediante la suscripción de bonos de deuda pública emitidos por el Ministerio de Finanzas y Precios para obtener la liquidez necesaria del Banco Central de Cuba.

También se conoció que el salario medio se estima llegó a 747 pesos, para un incremento del 0,9%, en tanto que la productividad se calcula aumentó un 2,6%. En ambos casos se ejecutaron cifras inferiores a lo planificado.

En lo relativo a los aspectos sociales y a la aplicación de la política económica prevista, el 2017 también fue un año complejo. (Continuará)

[1] El índice de ocupación hotelera en el 2016 de dos competidores importantes fue de 80,4% en Cancún y del 78,1% (entre enero y noviembre de 2016) en República Dominicana.

[2] Las cifras estimadas del 2017 provienen del Economist Intelligence Unit “Cuba Country Report” February 11, 2018 en www.eiu.com

[3] Ver “Discurso del ministro del MINCEX en la inauguración de la 35ª Feria Internacional de La Habana” Octubre 30 del 2017 en www.camaracuba.cu

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