Mare x la Bolivia

Il presidente della Bolivia, Evo Morales, è ritornato in patria dopo aver seguito la seconda tornata di allegati orali della domanda marittima presentata contro il Cile nella Corte Internazionale di Giustizia (CIJ) de L’Aia.

Al suo arrivo al terminale di El Alto a La Paz, il mandatario boliviano è stato ricevuto dal vicepresidente dello Stato, Álvaro García Linera, e da una parte del gabinetto ministeriale e da rappresentanti di organizzazioni sociali.

Morales è stato nella città olandese per accompagnare la controreplica boliviana nella fase orale della domanda marittima contro il Cile presso la CIJ.

dopo il suo arrivo a L’Aia, domenica 25 ha guidato una riunione di lavoro del gruppo giuridico nazionale e internazionale della Bolivia, nella quale sono stati ultimati gli ultimi dettagli della controreplica presentata nel Palazzo della Pace, a L’Aia.

In questa occasione, il capo di Stato ha chiesto pazienza a tutti i suoi conterranei perchè la forza della ragione e la verità accompagnano il reclamo boliviano di tornare al mare con sovranità.

La fase degli allegati i orali che terminerà oggi 28 marzo, con l’esposizione cilena, è la retta finale della domanda marittima con la quale la nazione australe vuole che si risolva in buona fede il problema dell’essere mediterranea della Bolivia, che ha presentato la richiesta presso la CIJ nel 2013 dopo che il Cile ha mantenuto una politica di dilazione per più di un secolo rispetto alla soluzione della contesa marittima.

Il paese delle Ande amazzoniche ha perso 400 chilometri di litorale dopo l’invasione cilena nel 1879 e oltre 120.000 chilometri quadrati di territorio ricchi di risorse naturali.


I boliviani in appoggio alla domanda marittima a L’Aia

 

27.03 – I boliviani, dentro e fuori dal territorio nazionale, hanno realizzato una veglia in appoggio alla seconda tornata degli allegati orali della domanda marittima presentata contro il Cile nella Corte Internazionale di Giustizia (CIJ) de L’Aia.

I cittadini riuniti in Piazza Murillo di questa città olandese seguono dal vivo l’andamento dell’udienza orale ed esigono con canti e cartelloni un’uscita sovrana al mare per la nazione delle Ande amazzoniche.

Azioni simili si svolgono in altre piazze e spazi pubblici della Bolivia.

I cittadini boliviani residenti in varie nazioni dell’Europa reclamano ugualmente questo diritto al mare vicino alla CIJ.

Uno dei partecipanti a  questa vigilia a L’Aia, intervistato dai media del paese delle Ande amazzoniche, ha detto che la causa del mare unisce tutte le generazioni boliviane e che per questa ragione famiglie intere si riuniscono alle porte del Palazzo della Pace.

Nei dintorni di questa alta corte internazionale, i boliviani riuniti intonano la Marcia Navale e reiterano il diritto di questo paese sudamericano a un accesso sovrano all’oceano Pacifico.

In qualità di paese che reclama, la Bolivia ha iniziato il 19 marzo la fase orale del reclamo marittimo presentato al Cile nella corte de L’Aia nel 2013.

Dopo l’interruzione nei giorni 22 e 23 è toccato al Cile esporre i propri argomenti.

La seconda tornata è iniziata il 26 marzo  e oggi 27 c’è una nuova interruzione. Poi il Cile chiuderà la tappa degli allegati orali il 28 marzo.

La Bolivia chiede al Cile di negoziare la sua domanda dell’uscita sull’Oceano Pacifico, perduta nel 1897 per via di un’invasione.


Evo spera una giusta sentenza per la domanda marittima contro il Cile

 

20 marzo 2018 – Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha espresso la sua fiducia che la Corte Internazionale di Giustizia  (CIG) de L’Aia  dia una sentenza “giusta e sicura”  sulla domanda d’accesso al mare presentata dal suo paese al Cile.

Ieri lunedì 19, è terminata la prima giornata di presentazione degli allegati orali in questo caso e il mandatario indigeno ha realizzato in una conferenza stampa un richiamo alla corte per far sì «che possa dare una soluzione ai problemi tra  Bolivia e Cile e in  tutto il mondo».

Il presidente boliviano ha anche indicato che ci saranno alcuni gruppi che tenteranno di disprezzare la difesa della Bolivia presso la Corte, «ma stiamo solo chiedendo al Cile che realizzi le sue offerte».

Gli allegati orali formano parte di un processo di quasi cinque anni radicato nella CIG e rispondono all’esigenza boliviana di obbligare il Cile ad un negoziato perchè permetta un accesso sovrano al mare.

Oggi la Bolivia prosegue le sue presentazioni a L’Aia.

Domani  21 sarà di riposo e poi sarà il turno del Cile d’esporre i suoi argomenti il 22 e 23 marzo, ha segnalato PL.

La Bolivia perse il suo acceso al mare dopo la Guerra del Pacifico  (1879-1883), un conflitto dovuto ai problemi relazionati all’economia e ai territori.  Il Perù era coinvolto come alleato dei boliviani.

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