Lula ed il “crimine” della sinistra

All’ex presidente brasiliano è stata negata la petizione di habeas corpus presentata dai suoi avvocati

Gabriela Ávila Gómez http://www.granma.cu

Il “crimine” di Lula è di essere di sinistra, nel mezzo di un contesto in cui le forze della destra internazionale impongono la loro egemonia destabilizzante nella regione.

Il suo «crimine» è stato aiutare  a fondare, 38 anni fa, il Partito dei Lavoratori (PT) , una piattaforma che ha dato voce ai movimenti sindacali e alla lotta per i loro diritti.

Il «crimine» di Lula  è stato vincere nel 2002 le elezioni presidenziali, rappresentando il PT e divenendo il presidente più votato nella storia del Brasile. È stato lasciare il secondo mandato con l’80% d’approvazione e il 7.5% di crescita economica, con un salario minimo del 54% maggiore di quello del suo primo Governo.

Il «crimine» dell’operaio metallurgico è stato togliere dalla povertà più di 30 milioni di brasiliani, ridurre il tasso di disoccupazione e ubicare il paese nella mappa delle potenze emergenti.

Il «crimine» di Lula è stato ispirare il paese più grande dell’America Latina e proiettare un’immagine di «ordine e progresso»,  proprio come si legge sulla sua bandiera.

Il «crimine» di Lula è stato stabilizzare l’economia nazionale e pagare tutto il debito della nazione con il Fondo Monetario Internazionale.

Il «crimine» di Lula è stato sostenere chi gli è succeduto nell’incarico (Dilma Rousseff), che ha  continuato con i piani di progresso per il Brasile e per questo è stata anche lei vittima di una persecuzione che ha fatto  terminare il suo mandato.

Il «crimine» di Lula è il suo desiderio di partecipare alle elezioni presidenziali d’ottobre.  E la sua «colpa» più grande è essere il leader di tutte le inchieste come candidato, in un paese dove cresce lo scontento popolare per le misure neoliberali del mandatario di fatto Michel Temer.

Il «crimine» di Lula è l’essersi trasformato nella grande speranza per il risorgimento brasiliano e per un nuovo impulso dei movimenti progressisti nella regione.

Il «crimine» per i quale hanno giudicato Lula è il  «crimine» della sinistra, quello per cui vogliono giudicare Dilma, Nicolás Maduro, Evo Morales,  Cristina Fernández, e qualsiasi altro leader che non accetta di chinare la testa e di eseguire gli ordini del nord.


Lula y el «crimen» de la izquierda

 

Al exmandatario brasileño le fue negada la petición de habeas corpus preventiva, presentada por sus abogados

Autor: Gabriela Ávila Gómez

El «crimen» de Lula es ser de izquierda, en medio de un contexto en el que las fuerzas de la derecha internacional imponen su hegemonía desestabilizadora en la región.

Su «crimen» fue ayudar a fundar, hace 38 años, el Partido de los Trabajadores (PT), una plataforma que le ha dado voz a los movimientos sindicales y lucha por sus derechos.

El «crimen» de Lula fue ganar en el año 2002 las elecciones presidenciales representando al PT, y convertirse en el mandatario más votado de la historia de Brasil. Fue dejar su segundo mandato con un 80 % de aprobación, un 7,5 % de crecimiento económico y un salario mínimo 54 % mayor al de su primer Gobierno.

El «crimen» del obrero metalúrgico fue sacar de la pobreza a más de 30 millones de brasileños, reducir la tasa de desempleo y ubicar a su país en el mapa de las potencias emergentes.

El «crimen» de Lula fue inspirar al país más grande de América Latina y proyectar una imagen de «orden y progreso», justo como se lee en su bandera.

El «crimen» de Lula fue estabilizar la economía nacional, y pagar toda la deuda de su nación con el Fondo Monetario Internacional.

El «crimen» de Lula fue darle su respaldo a su sucesora en el cargo (Dilma Rousseff), quien continuó con los planes de progreso para Brasil, y por ello también fue víctima de una persecución que acabó con su mandato.

El «crimen» de Lula es su deseo de participar en las elecciones presidenciales de octubre. Y su «culpa» mayor es liderar las encuestas como candidato, en un país donde se acrecienta el descontento

popular con las medidas neoliberales del mandatario de facto Michel Temer.

El «crimen» de Lula es convertirse en la gran esperanza para el resurgimiento brasileño y el reimpulso de los movimientos progresistas en la región.

El «crimen» por el que a Lula lo están juzgando es el «crimen» de la izquierda; ese por el que también quieren juzgar a Dilma, a Nicolás Maduro, a Evo Morales, a Cristina Fernández, y a cualquier otro líder que no se conforme con bajar la cabeza y seguir órdenes del Norte.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.