Cuba non negozierà i suoi principi

Il ministro delle Relazioni Estere  di Cuba, ha assicurato sabato 14 aprile a Lima che l’Isola è disposta a mantenere relazioni cordiali con gli Stati Uniti ma non per questo è disposta a negoziare nemmeno uno solo dei suoi principi.


«Cuba non accetterà ricatti dagli Stati Uniti», ha detto il diplomatico nelle sessioni del VIII Vertice delle Americhe.

«Cuba  non desidera  confronti, ma non negozierà né cederà uno solo dei suoi principi», ha aggiunto dopo aver messo in risalto i sacrifici e la resistenza  del popolo cubano per guadagnarsi il diritto di sostenere questa posizione.

Poi ha denunciato che Washington indurisce il blocco economico, che danneggia il popolo della maggiore delle Antille, mentre cresce l’isolamento attorno al governo statunitense nel mondo, nella sua società, nella popolazione d’origine cubana per questa politica fallita.

È totale il discredito degli argomenti usati per ridurre il personale dell’Ambasciata degli Stati Unii in Cuba ha detto Rodríguez Parrilla, parlando della decisione che ha praticamente paralizzato la sezione consolare e i servizi della missione ufficiale nordamericana.

«Nuestra América, martiana e bolivariana, l’insieme delle nazioni che vanno dal Fiume (Rio) Bravo alla Patagonia continua ad essere saccheggiato e vilipendiato dall’imperialismo statunitense, ha detto Rodríguez Parrilla, che ha ricordato che s’invoca la Dottrina Monroe per giustificare il dominio nordamericano nella nostra regione.

Poi ha denunciato il pericolo che esiste rispetto al ritorno dell’uso della forza e delle misure coercitive unilaterali ed anche di colpi militari cruenti.

«Non va sottovalutata la gravità della dichiarazione del Venezuela come “minaccia non abituale e straordinaria per la sicurezza della super potenza degli Stati Uniti» ha aggiunto.

Il diplomatico cubano ha riferito che l’assenza del presidente Nicolás Maduro al  Vertice è un affronto all’America Latina e un passo indietro di Washington, ed ha ratificato la sua solidarietà con la Repubblica Bolivariana  ed ha augurato un successo per le prossime elezioni presidenziali in Venezuela.

Il cancelliere cubano ha ricordato all’auditorio la dichiarazione dell’America Latina come Zona di Pace, firmata da tutti i presidenti della regione nel Vertice della CELAC a L’Avana nel 2013.

Poi ha ricordato che il governo cubano ha condannato l’attacco degli Stati Uniti e di alcuni alleati della NATO contro la Siria e ha denunciato che l’azione è stata unilaterale e senza prove di sorta su cui basarsi, segnalando che Cuba condanna l’uso delle armi chimiche di qualsiasi attore e in qualsiasi circostanza.

Rodríguez Parrilla ha deplorato che l’America Latina sia la regione con la maggior disuguaglianza nella distribuzione delle ricchezze.

«I popoli mancano di un accesso equo alla salute, al lavoro, al risanamento, all’elettricità e all’acqua potabile», ha aggiunto.

«Avanzeremo solo con l’integrazione nel mezzo della diversità che ha condotto alla creazione della CELAC».

Poi ha segnalato che le campagne elettorali negli Stati Uniti non hanno limiti etici e promuovono l’odio, la calunnia, il razzismo e la xenofobia, ed ha denunciato  i tentativi d costruire muri alla frontiera a sud.

«Di quale democrazia e di quali valori si parla qui?», ha chiesto.

«Di quelli di Lincoln o di Martin Luther King” o di quelli dell’estremista e conservatore che governa oggi negli Stati Uniti?»

Poi il cancelliere cubano ha segnalato i vincoli di Cuba con il Perù, soprattutto per la solidarietà dell’Isola all’epoca dei grandi disastri naturali.

«Sappiamo che il popolo peruviano condanna le aggressioni contro Cuba degli ultimi giorni», ha detto.

«Fatti recenti dimostrano che la OSA e soprattutto il suo Segretario Generale, Luis Almagro, sono strumenti degli Stati Uniti», ha denunciato e ha aggiunto che le loro azioni vogliono restaurare a scala continentale il neoliberismo selvaggio e che si utilizza la lotta contro la corruzione come un’arma politica.

Nel caso del Brasile l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva è un prigioniero politico», ha sostenuto ed ha reclamato la sua liberazione.

A proposito del prossimo processo elettorale del 19 aprile, ha detto che le giovani generazioni. Con il Partito Comunista di Cuba, celebreranno la vittoria  sull’aggressione mercenaria di Playa Girón.


Cuba risponde agli USA: non cesserà il nostro impegno di costruire il socialismo

“Non speri che Cuba ceda un millimetro dei suoi principi, né tralasci il suo impegno di costruire il socialismo”,  ha detto sabato 15 a Lima il ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez Parrilla, che ha usato il diritto di replica per rispondere al discorso del vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence.

Il sostituto del presidente Donald Trump nel VIII Vertice delle Amerche si è riferito in maniera offensiva a Cuba e al Venezuela nel suo discorso, nella sessione generale dell’evento.

«Il Vicepresidente sembra mal informato, ignora la realtà o nasconde la verità», ha risposto Rodríguez Parrilla alle denunce che a Cuba e in Venezuela non si rispettano i diritti umani né la democrazia.

«Non è affatto democratico attaccare il Venezuela e citare il presidente Nicolás Maduro quando è stato escluso e non è qui per risponderle», ha aggiunto  il diplomatico.

«Condanno i riferimenti insultanti contro Cuba e il Venezuela e l’atteggiamento umiliante per l’America Latina e i Caraibi che ha dimostrato. Washington ha il peso negli ultimi cento anni “della responsabilità per gli abusi più brutali contro i diritti e la dignità umana”», ha detto.

«Tutti i governi dispotici della regione sono stati imposti o hanno ricevuto appoggio dal governo degli Stati Uniti. Il paese del signor Pence è stato il primo e unico che ha usato l’arma nucleare contro civili innocenti ed è responsabile di guerre criminali e di centinaia di migliaia di morti», ha aggiunto.

Poi ha riferito che gli USA sono autori di enormi violazioni, flagranti e sistematiche dei diritti umani dei loro stessi cittadini afroamericani, degli ispanici, degli immigranti e delle minoranze.

È un vergogna per l’umanità che in questo paese d’estrema ricchezza ci siano decine di milioni di poveri»,  ha detto.

«È dove muoiono gli studenti per le armi da fuoco, le cui vite sono sacrificate all’imperativo della cupola politica e in particolare della Florida», ha riferito segnalando che vari membri del governo statunitense  hanno ricevuto centinaia di milioni di dollari dai gruppi  a favore delle armi.

Il ministro cubano ha segnalato in modo speciale un senatore di Miami, Marco Rubio, che ha ricevuto più di tre milioni da questa lobby.

Rubio, presente a Lima, si è rifiutato di rispondere a una domanda diretta di Granma, se continuerà ad accettare o meno i fondi dell Associazione Nazionale del Rifle dopo il massacro di Parkland, in Florida.

“Miami è il posto in cui ci sono le mafie e dove si rifugiano i terroristi confessi», ha aggiunto Rodríguez Parrilla, che ha puntualizzato che il sistema elettorale nordamericano è corrotto per la sua stessa natura, perché si basa sui contributi finanziari delle grandi corporazioni.

Rodríguez ha detto a Pence che se il suo governo era davvero interessato al benessere, ai diritti umani e alla libera determinazione dei cubani, dovrebbe eliminare il blocco e collaborare alla cooperazione internazionale dell’Isola delle Antille, invece di sabotarla, e potrebbe dare fondi per i programmi di collaborazione medica cubana nel mondo e a quelli per l’alfabetizzazione.

Alle dichiarazioni insultanti contro Cuba espresse da  Pence, Rodríguez Parrilla ha risposto con il testo del Proclama dell’America Latina firmato nel 2013 dai paesi membri della CELAC, i cui principi includono il diritto inalienabile dei popoli e degli Stati di darsi un proprio sistema politico, economico, sociale e culturale.

«Siamo a poche ore dal 57º anniversario dei bombardamenti degli aerei del governo del vicepresidente Pence agli aeroporti in Cuba, dove morirono i cubani in difesa della nostra indipendenza e della nostra sovranità», ha ricordato il cancelliere cubano.

«Sorprende che tanti decenni dopo sia venuto Pence, utilizzando  lo stesso linguaggio che utilizzò il governo d’allora per realizzare quelle atrocità».

Rodríguez Parrilla ha chiesto  direttamente al vicepresidente nordamericano se  la sua politica verso l’America  Latina si guida o meno con la  Dottrina Monroe, che stabilisce “L’America per gli americani”.

Poi ha citato Martí, nella sua lettera mai terminata, in cui l’Apostolo si riferisce a quanto aveva fatto e avrebbe fatto per impedire che gli Stati Uniti si estendessero sulle Antille.


La delegazione cubana abbandona l’ VIII Vertice delle Americhe prima del discorso di Luis Almagro

 

Il viceministro delle Relazioni Estere di Cuba, Rogelio Sierra ha detto alla stampa che la delegazione  cubana che ha partecipato all’inaugurazione del VIII Vertice delle Americhe, ha abbandonato la sala all’inizio dell’intervento del Segretario Generale della OSA, Luis Almagro.

«Abbiamo ascoltato con molta attenzione e serietà il discorso del  presidente del Perú, Martín Vizcarra, al quale auguriamo molto successo nella sua nuova gestione», ha detto Sierra.

«Ma quando è stato annunciato l’intervento del segretario generale della Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Luis Almagro, abbiamo deciso di ritirarci dalla sala».

Il vice cancelliere ha spiegato che Almagro aveva pronunciato parole molto offensive su Cuba e le sue autorità, per cui la delegazione cubana, che non poteva ammettere simili dichiarazioni, semplicemente, con un’azione di dignità, si è ritirata.

Luis Almagro, giovedì 12  si era riunito con i gruppi mercenari presenti a Lima, includendo la mal chiamata Rete Latinoamericana dei Giovani per la democrazia,  (Redlac), una delle braccia della OSA contro i governi progressisti della regione.

Il segretario generale della OSA ha chiesto con forza “d’aumentare le pressioni” contro Cuba e il Venezuela.

«Almagro e la disprezzabile OSA non hanno morale alcuna e nessuna autorità per emettere giudizi o giudicare paesi della regione o Cuba», ha precisato Sierra.

Quando gli hanno chiesto della presenza cubana a Lima, mentre il governo bolivariano era stato escluso, il diplomatico dell’Isola delle Antille ha detto che la solidarietà di Cuba con il Venezuela non è in discussione.

«Ci sono fatti che provano in modo assoluto la nostra amicizia e la difesa del Venezuela», ha detto, dopo aver spiegato che Cuba è presente nella capitale del Perù esercitando il suo legittimo diritto di partecipare a un Forum del quale doveva essere parte da molto tempo prima.

Questa è la seconda occasione in cui una delegazione cubana partecipa al Vertice delle Americhe. La prima volta è stato a Panama nel 2015, come risultato di una pressione esercitata dai paesi latina americani e Caraibici di non voler più tollerare l’esclusione di Cuba.

«Solo noi ci siamo ritirati dall’inaugurazione, ma non ha a che vedere con la realizzazione del Vertice», ha precisato ancora Sierra alla fine della sua dichiarazione.

Il cancelliere cubano Bruno Rodríguez Parrilla, che guida la delegazione dell’Isola  nell’incontro, è arrivato a Lima.

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