Fare nostro il futuro

Cosa rappresenta la federazione studentesca per i giovani cubani?

Qual’è il suo impatto dentro le nostre università, la loro storia, le tradizioni?

Come perfezionare il suo funzionamento?

Queste sono le domande necessarie che serviranno da guida durate il IX Congresso della FEU che si realizzerà a L’Avana nel prossimo mese di luglio, hanno affermato i dirigenti dell’organizzazione giovanile più vecchia dell’Isola.

«In tempi in cui Cuba continua i suo cammino verso la costruzione di un socialismo prospero e sostenibile nel quale gli universitari dobbiamo essere fedeli seguaci delle idee di Fidel,  e più che mai quando dall’estero c’invitano a dimenticare la storia: “La FEU convoca al suo IX Congresso”, uno spazio per riaffermare il nostro impegno con la continuità della Rivoluzione» ha assicurato ieri, mercoledì 2, in una conferenza stampa, Raúl  Alejandro Palmero, presidente nazionale dell’organizzazione.

Con il lemma “Rivoluzione è forma di vincere, la nostra missione è compiere”, ha assicurato che questo Congresso sarà pensato e vedrà protagonisti gli studenti della brigata, con il fine di rinnovare e rinforzare la base della Federazione.

Questa è la forma migliore di avvicinarci alla realtà e alle particolarità della gioventù universitaria, seguendo il suo progetto di vita, dentro e fuori dall’organizzazione.

Come parte della preparazione dell’incontro nazionale, da oggi e sino al prossimo mese di luglio si sviluppano nell’Isola i congressi a livello dei centri d’insegnamento superiore.

Oggi iniziano nella facoltà di Scienze Mediche di Artemisa, giovane come lo è la provincia stessa, poi seguiranno nell’istituzione superiore delle relazioni internazionali e quindi si estenderanno in ogni casa di alti studi del paese. L’ultimo dei Congressi si svolgerà nell’emblematica Università de L’Avana.

«Ora dobbiamo  solo invitare  a intraprendere il dibattito nelle nostre aule, dove c’è una quantità enorme di  universitari creativi, pieni d’entusiasmo, utili, intelligenti,  che credono in Cuba e la amano. Dobbiamo solamente fare nostro il presente e il futuro», ha concluso  Palmero.

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