La Fiera del Libro ritornerà nel febbraio del 2019

Santiago di Cuba.– La convinzione che la Fiera Internazionale del Libro continuerà come fenomeno culturale del popolo cubano, onorando il legato creatore del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, è stata reiterata dal presidente dell’Istituto Cubano del Libro, Juan Rodríguez Cabrera, al termine della 27ª edizione in questa città ed ha segnalato la recente presentazione della quarta edizione di /Cento ore con Fidel/ con la presenza del suo autore, ,intellettuale spagnolo radicato in Francia, Ignacio Ramonet, e di /Hasta siempre Fidel/, selezione di fotografie con l’edizione della giornalista Rosa Miriam Elizalde, sul commiato dato al Comandante in Capo, pubblicato dall’Ufficio delle Pubblicazioni del Consiglio di Stato.

Iniziato nella Fortezza de La Cabaña, lo stesso periplo di quattro mesi per tutta la nazione è stato definito dal funzionario come espressione di questa volontà della direzione del paese, perché nonostante i seri problemi provocati dall’uragano Irma si è deciso di realizzare la Fiera con più 4000 titoli includendo circa 600 novità.

Come risultato dell’accoglienza della popolazione sono stati acquistati un milione 292.000 libri, cioè 123.000 più dei volumi venduti l’anno scorso e i visitatori sono stati 2.147.000 nei differenti spazi culturali, letterari e ricreativi, cioè il 30% più del 2017.

Il paese deve comunque fare il possibile per avvicinare il libro sempre più alla popolazione. Il prezzo medio di 10.4 pesos a persona stabilito nell’edizione del 2017 ha avuto un calo dei costi ed ora il prezzo medio è di 7,5 pesos per volume (meno di 25 centesimi di euro).

Rodríguez Cabrera ha segnalato che la risposta dell’istituzione del libro e del personale coinvolto in una Fiera migliore, si deve centrare in una maggiore attenzione per gli autori e i movimenti editoriali, eliminando le banalità, le “offerte rottame” e ogni cosa che ostacoli l’impegno dell’arricchimento del patrimonio culturale del popolo.

Poi ha precisato che Cuba ha tutte le condizioni per far sì che il programma della lettura sia fruttifero, mantenendo per i bambini, gli adolescenti e i giovani un’attenzione speciale, e per questo è stato annunciato per il giugno prossimo il progetto /Il Libro del mese/ che comincerà con /Ismaelillo/ di José Martí.

Durante questa valutazione della festa della lettura dedicata allo storiografo de L’Avana Eusebio Leal Spengler, e come paese invitato d’onore la Repubblica Popolare della Cina, sono stati riconosciuti i risultati de L’Avana, Pinar del Río, Artemisa, Mayabeque, Villa Clara, Sancti Spíritus, Ciego de Ávila, Las Tunas, Santiago di Cuba e dell’Isola della Gioventù.


Con Fidel e Ramonet a Santa Clara

 

Santa Clara 16.05.18 – Come quel sei gennaio del 1959, quando il leader della Rivoluzione Fidel Castro, entrò vittorioso in questa città al fronte della Carovana della Libertà, questo lunedì il Comandante in Capo è stato presente in questa provincia, stavolta dalla mano di Ignacio Ramonet, che ha presentato il libro /Cento ore con Fidel/, nella sua quarta edizione.

Accompagnato da Abel Prieto Jiménez, ministro di Cultura, e da Julio Lima Corzo e Alberto Lopez Díaz, massime autorità del Partito e del Governo nel territorio, rispettivamente; il prestigioso intellettuale francese-spagnolo ha spiegato al pubblico presente nel Teatro La Caridad, l’arduo lavoro realizzato che ha incluso l’ampliamento del testo originale con due nuovi materiali: /Altre due ore con Fidel/ e /Fidel Castro e la repressione degli intellettuali».

«Inoltre comprende un indice di nomi e luoghi citati da Fidel nella sua conversazione e una cronologia che articola i fatti dalla Rivoluzione cubana con quelli del contesto globale», ha spiegato Ramonet, che ha ricevuto nell’occasione dalle mani di Alberto López lo Scudo delle Armi di Villa Clara, decorazione che si offre a famose personalità.

Davanti a un pubblico avido d’ascoltarlo, Ramonet ha affermato che Fidel Castro non ha mai rifiutato di toccare i temi più scottanti della nostra storia contemporanea, per quanto difficili fossero, e tra questi ha citato il razzismo dopo la Rivoluzione, la guerra di liberazione nazionale e le missioni internazionaliste con molti altri.

«Noi passiamo la vita criticando ed è legittimo criticare. Quello che non è giusto è che ci siano tante critiche contro Fidel e non è mai stata data la parola all’accusato. Io ho detto andiamo a dare la parola all’accusato. Gli farò delle domande e vediamo quali sono i suoi argomenti. Evidentemente Fidel voleva quella conversazione», ha indicato Ramonet.

Luis Morlote Rivas, primo vicepresidente della UNEAC, nel preambolo della presentazione ha detto che il fatto che Ramonet abbia acconsentito alla nuova pubblicazione di /Cento ore con Fidel/, e che si sia impegnato per non presentare una copia della precedente edizione, fa sì che questo sia un libro di combattenti nel quale i giovani incontrano un Fidel che ha ancora molto da dire.

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