Interventi di Bruno Rodríguez Parrilla (EPU)

Intervento del ministro delle Relazioni Estere Bruno Rodríguez Parrilla nella presentazione della relazione nazionale di Cuba nel terzo ciclo dell’Esame Periodico Universale (EPU) del Consiglio dei Diritti Umanai  (CDU) il 16 maggio del 2018

Signor Presidente:

Ancora una volta Cuba partecipa all’Esame Periodico Universale per ratificare il suo fermo impegno con le garanzie per l’esercizio dei diritti umani.
Il rapporto nazionale che presentiamo è il risultato di un ampio processo di consultazione che ha coinvolto numerose istituzioni di governo, organizzazioni della società civile e l’implementazione delle raccomandazioni accettate nel secondo esame, il 79% del totale formulato allora.

Signor Presidente:

Quando gli  Stati Uniti occupavano militarmente l’Isola, presenza che troncò la nostra indipendenza con governi imposti da loro, il 45% dei bambini non andava a scuola, l’85% del persone non aveva acqua corrente, i contadini vivevano in miseria senza essere padroni della terra che lavoravano e gli immigranti erano brutalmente sfruttati.
In Cuba non esistevano diritti umani per operai e contadini, erano frequenti le esecuzioni extra giudiziarie, le scomparse forzate e le azioni di tortura.
La discriminazione per il colore della pelle era crudele e c’era un alto livello di povertà; le bambine e le donne erano le più escluse. La dignità dei cubani era macchiata e la cultura nazionale aggredita.
La Rivoluzione cubana, guidata dal Comandante in  Capo Fidel Castro Ruz, trasformò quella realtà e continua ad essere impegnata ad elevare sempre più la qualità della vita, il benessere e la giustizia sociale per tutto il nostro popolo  concretizzando tutti i diritti umani.
Questa volontà di proteggere la dignità umana, offrire uguali opportunità e conquistare tutta la giustizia, è stata invariabile e totale sino ad oggi.

Signor Presidente:

Il paese ha continuato a fare passi per perfezionare il suo modello di sviluppo  economico e sociale, con l’obiettivo di costruire una nazione sovrana,  indipendente, socialista, democratica, prospera e sostenibile, per mezzo del rafforzamento dell’istituzionalità del nostro sistema politico, di carattere genuinamente partecipativo, con pieno appoggio popolare.
Basandoci nella Costituzione, abbiamo continuato a rinforzare la cornice giuridico istituzionale per la protezione e la promozione dello stesso, con modifiche e proposte aggiustate alle necessità e alle realtà della società cubana e degli standard internazionali.
Inoltre abbiamo rinforzato l’attenzione alla cittadinanza, ampliando i meccanismi, le strade e le risorse nelle mani della popolazione per realizzare denunce di reati, dei suoi diritti, per presentare lamentele e petizioni alle autorità, canalizzare le opinioni e le preoccupazioni e soprattutto partecipare attivamente all’adozione delle decisioni del Governo.
La protezione del diritto alla vita si è mantenuta come la più forte priorità Si garantisce con il riconoscimento del diritto all’integrità fisica e l’inviolabilità della persona, il compimento delle garanzie del debito processo. Nessuno viene privato della sua libertà, ma conforme con la legge e con ampie garanzie.
Le autorità incaricate di far rispettare la legge realizzano il loro lavoro con rispetto della legalità e sono soggette a rigorosi processi di controllo e allo scrutinio popolare… non esiste impunità di fronte ai pochi casi di abusi di funzionari o agenti dell’ordine, né leggi o regolamenti che li coprano,
Non esiste vendita, nè traffico di armi da fuoco.
Il tasso di omicidi è molto basso e contribuisce a che Cuba sia uno dei paesi più sicuri del mondo.

Signor Presidente:

Cuba ha continuato  a rinforzare la partecipazione popolare nella presa delle decisioni del governo e nell’esercizio delle libertà riconosciute dalla Costituzione e dalle Leggi, includendo i diritti civili e politici che sono interamente protetti. Nel paese c’è un’ampia pluralità di idee ed esiste un ricco dibattito sui diversi temi della vita politica, economica, sociale e culturale della nazione.
Nel processo di consultazione dei documenti sulla Concettualizzazione del Modello Economico e Sociale Cubano di Sviluppo  Socialista e le Basi per il Piano Nazionale di Sviluppo Economico e Sociale sino al 2030 hanno partecipato circa un milione 600.000 cubani e tra loro circa 500.000 giovani e sono state fatte 208.161 proposte di modifiche che hanno generato cambi di una parte significativa del contenuto originale.
L’esercizio democratico in Cuba è continuato, sulla base del nostro modello di democrazia, legittimamente costituito, partecipativo e popolare.
Il diritto di partecipare alla conduzione dei temi pubblici non si limita ai processi elettorali, ma si esercita in maniera permanente nei differenti ambiti della vita politica, economica e sociale della nazione.
Si continua ad incrementare l’effettività del controllo esercitato dalla cittadinanza sulle attività degli organi statali, dei rappresentanti eletti e dei funzionari pubblici.
I nostri processi elettorali non sono battaglie mediatiche tra partiti politici d’elite, nelle quali i candidati formulano promesse che non compiranno, dove si promuovono la divisione, l’odio, la menzogna, la corruzione, si usano le tecnologie per manipolare la volontà degli elettori o si sacrifica la condotta etica degli avversari nell’interesse del vantaggio elettorale.
I rappresentanti eletti in Cuba non ricevono entrate e non sono impegnati con grandi imprese e donanti. Nel sistema democratico cubano il denaro, la demagogia e la pubblicità non hanno spazio.
Non esiste un solo modello di democrazia, nessuna formula prestabilita o accordata su questo concetto.
Come stabilisce l’Articolo 8 della Dichiarazione del Programma d’Azione di Vienna del 1993 , la democrazia “si basa nella volontà del popolo liberamente espressa per determinare il  suo proprio regime politico, economico, sociale e culturale, nella sovrana partecipazione in tutti gli aspetti della vita.
Ugualmente riconosce al Punto 5 il ”Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, firmato dai Capi di Stato e di Governo nel 2014 a L’Avana.
Le elezioni  in Cuba sono periodiche, si realizzano in totale libertà e normalità conformemente alla nostra Legge Elettorale e si caratterizzano per avere registri automatici e pubblici, nomine popolari dei candidati e un altissimo livello di partecipazione alle urne, in un clima d’assoluta tranquillità.
Nelle recenti elezioni dei deputati dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, ha votato l’86% degli aventi diritto, con il 94% di schede valide.
Questi risultati che non si raggiungono nei paesi che si presentano come modelli  ideali di democrazia, dimostrano l’elevato grado di legittimità e di appoggio popolare su cui conta il sistema politico cubano.
Nell’Assemblea Nazionale è rappresentata la società cubana nella sua ampia diversità. Occupano gli scanni operai e contadini, intellettuali e artisti, studenti e giovani, tutti i settori dell’economa, della produzione e dei servizi, includendo il settore non statale, sportivi e scienziati, lavoratori della stampa, rappresentanti delle istituzioni religiose, così  come le forze armate e dell’ordine interiore.
Il 53% dei deputati sono donne e il 41% sono negri e meticci, come riflesso della composizione della nazione cubana.  L’età media sono 49 anni e il 13% ha tra 18 e 35 anni. Per il 56% dei  deputati eletti, questo è il loro primo mandato.
Abbiamo continuato ad avanzare nella promozione del diritto alla piena uguaglianza e nella lotta contro elementi di  discriminazione per il colore della pelle  e contro la donna  che restano nella condotta di alcune persone.
Si tratta di un obiettivo permanente nel quale continueremo a progredire senza stanchezza nè passi indietro.
Inoltre abbiamo fatto passi avanti con l’appoggio delle Istituzioni del Governo, nella prevenzione e lo scontro per manifestazioni di discriminazioni e per motivi d’orientamento sessuale e identità di genere. Si rinforzano i programmi di attenzione e protezione dell’infanzia e l’adolescenza, alle persone della terza età e gli handicappati, come attori con poteri, soggetti con diritti e beneficiari dello sviluppo nazionale.

Signor Presidente:

La società civile cubana si consolida come un attore sempre più importante nel   panorama nazionale. Lo spazio associativo cubano comprende circa 2.200 organizzazioni e si rinforza. Abbiamo sempre garantito alle organizzazioni della società civile ampi attributi e capacità propositive, di consultazione, opinione, partecipazione nelle decisioni del disegno, l’esecuzione e la valutazione di programmi di grande impatto sociale e identificazione di impegni pertinenti.
La garanzia per l’esercizio dei diritti umani è un obbligo prioritario dello Stato. In Cuba, ogni sfera della vita sociale conta con migliaia di difensori di questi diritti, il cui lavoro ha il riconoscimento e l’appoggio del governo.
Come in molti altri paesi nei quali esiste lo Stato di Diritto, in Cuba non si può trasgredire la legalità o cercare d sovvertire, al servizio di un’agenda esterna per un cambio di regime, l’ordine costituzionale e il sistema politico che i cubani abbiamo scelto liberamente.
Coloro che operano così non meritano la nobile definizione di difensori dei diritti umani, ma vanno definiti agenti di una potenza straniera secondo una buona parte delle legislazioni occidentali.

Signor Presidente:

Cuba ha continuato a rinforzare la sua cooperazione con i meccanismi delle Nazioni Unite che si occupano di questo tema e si applicano su basi universali e non discriminatorie
Abbiamo rispettato con rigore gli impegni e gli obblighi internazionali acquisiti in virtù di questi.
Siamo parte di 44 dei 61 strumenti internazionali dei diritti umani e questo ci ubica nel gruppo degli Stati con il maggior livello di ratificazioni.
Il paese ha realizzato grandi sforzi per onorare i suo impegni con gli organi dei trattati dei diritti umani, con i quali ha consolidato un dialogo positivo.
Dal EPU precedente abbiamo difeso relazioni  periodiche nel Comitato per l’Eliminazione della Discriminazione contro la Donna e il  Comitato dei Diritti del Bambino, cosi come la relazione iniziale per il Comitato Contro la Scomparsa Forzata. Difenderemo, nell’agosto prossimo, il rapporto periodico per il Comitato per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale e nel 2019, presenteremo  il rapporto iniziale per il Comitato dei Diritti delle persone con handicap.
In aprile e luglio de 2017, rispettivamente, abbiamo ricevuto le visite della Relatrice Speciale sui Diritti Umani delle Vittime della Tratta di Persone, soprattutto donne e bambini, e dell’Esperta Indipendente sui diritti umani e la solidarietà internazionale.
La prima ha avuto l’opportunità di constatare i risultati di Cuba e l’applicazione della politica nazionale di “zero tolleranza” di fronte a questo reato che ha una bassa incidenza nel paese; inoltre ha conosciuto il Piano d’Azione Nazionale per la prevenzione e lo scontro alla tratta delle persone e la protezione delle vittime, adottato al principio del 2017.
L’Esperta Indipendente per la solidarietà internazionale ha potuto apprezzare i risultati dei programmi di cooperazione internazionale di Cuba per appoggiare la materializzazione dei diritti umani in altri paesi in via di sviluppo.

Signor Presidente:

Cuba ha continuato a promuovere l’iniziativa nel Consiglio dei Diritti Umani e nella Terrza Commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in difesa dei diritti umani, includendo il diritto allo sviluppo e la pace.
Noi ci siamo apposti in modo costante ai tentativi di manipolare politicamente questi organi, con la selettività e le doppie facciate.
Abbiamo consolidato la nostra cooperazione con le organizzazioni umanitarie dei diritti umani di tutto il mondo. Ogni anno ci visitano alti dirigenti delle Nazioni Unite, i loro fondi, programmi e agenzie specializzate, così come rappresentanti di organizzazioni non governative.
Nel novembre del 2015 e nel febbraio del 2018, rispettivamente, abbiamo ricevuto le visite di lavoro del Presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa e del Segretario Generale della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa.

Signor Presidente:

Nonostante le conquiste realizzate da Cuba in materia di promozione, protezione e realizzazione dei diritti umani, abbiamo insoddisfazioni e ci sforziamo di risolvere le difficoltà. Il nostro popolo che ha realizzato i maggiori sacrifici e affrontato i maggiori pericoli per preservare la sua sovranità, merita che le sue istituzioni lavorino efficacemente per elevare il benessere di tutti, la qualità di vita e la giustizia sociale.
Siamo coscienti delle difficoltà e delle carenze nella vita dei nostri compatrioti. Coma ha segnalato l’allora  Presidente Raúl Castro Ruz nel dicembre scorso, e cito: “In questo periodo si è rinforzato e intensificato il lavoro con una maggiore integralità e portata, in modo d’essere capaci – quando unificheremo il sistema monetario – di superare le distorsioni esistenti in materia di sussidi, prezzi e tariffe all’ingrosso e al minuto e com’è logico le pensioni e i salari del settore statale dell’economia», aveva detto.
Inoltre si realizzano ingenti sforzi per, in condizioni finanziarie avverse, preservare il potere acquisto dei salari e delle pensioni, il miglior accesso all’alimentazione, la casa adeguata, il trasporto pubblico, cosi come si preserva e si aumenta anche la qualità dell’educazione e della salute pubblica con copertura universale e gratuita.
In Cuba nessuno sarà mai abbandonato.
Non possiamo non citare la nostra condizione di piccolo paese insulare in via di sviluppo, immerso in un ambiente economico internazionale sfavorevole, in cui prevalgono irrazionali e insostenibili indici di produzione e consumo, regole di mercato e istituzioni finanziarie internazionali poco democratiche e per niente trasparenti.
A questo si sommano gli effetti avversi del cambio climatico,  l’impatto dei disastri naturali di grande intensità sulla nostra economia, che ci costringono a destinare allo scontro, la mitigazione e l’adattamento a questi forti risorse.
Tra le priorità, di fronte al futuro, vogliamo conitnuare ad avanzare nell’ attualizzazione del modello di sviluppo economico e sociale,  con il rafforzamento della cornice giuridica istituzionale di promozione e protezione dei diritti umani e il perfezionamento del nostro sistema politico e del modello cubano di democrazia socialista, con la difesa dei nostri valori e dell’unità e indipendenza nazionale.
Con questi obiettivi intraprenderemo prossimamente un processo di riforma della nostra Costituzione che si caratterizzerà sicuramente con un’ampia partecipazione popolare.

Signor Presidente:

L’indurimento del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba,  la sua applicazione extra territoriale provoca privazioni e continua ad essere il principale ostacolo per lo sviluppo economico e sociale del paese.
Questa ingiusta politica condannata dalla comunità internazionale viola i propositi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e del Diritto Internazionale, rappresenta una  flagrante, assoluta e sistematica violazione dei diritti umani di tutto il nostro popolo e va definita come un genocidio, alla luce della Convenzione per la prevenzione e la sanzione del delitto di genocidio del 1948.

Reclamiamo la restituzione del territorio usurpato dalla Base Navale
statunitense in Guantanamo, dove gli Stati Uniti mantengono un centro di detenzione nel quale si commettono gravi violazioni dei diritti umani e azioni di tortura.
Le campagne politico-mediatiche contro Cuba,  che tergiversano la nostra realtà, cercando di togliere prestigio al paese omettono le indiscutibili conquiste realizzate in materia di diritti umani.

Signor Presidente:

Cuba continuerà ad avanzare con passo fermo e sicuro sula base della volontà politica e dell’impegno del Governo e del popolo cubano e la costruzione di una società sempre più libera, democratica, partecipativa giusta e solidale.
Siamo aperti al dialogo e offriremo qui le informazioni necessarie sulla base del rispetto e l’obiettività che devono caratterizzare questo esercizio, nel quale non ci dovrebbero essere doppie facciate nè tentativi di manipolazione con fini politici che non accetteremo, perchè, come ha detto il 19 aprile scorso il Presidente dei Consigli di Stato e de Ministri, il compagno Mario Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e cito: “Qui non c’è spazio per una transizione che non riconosca o distrugga il legato di tanti anni di lotta. In Cuba, per decisione del popolo si deve solo dare continuità alla Rivoluzione e alla generazione fondatrice, senza cedere a pressioni, senza timore e senza passi indietro, difendendo le nostre verità e le ragioni, senza rinunciare alla sovranità e l’indipendenza, ai nostri programmi di sviluppo e ai nostri sogni».

Molte grazie.


Intervento finale del ministro delle Relazioni Estere Bruno Rodríguez Parrilla nella presentazione della relazione nazionale di Cuba nel III ciclo dell’Esame Periodico Universale (EPU) del Consiglio dei Diritti Umani.

Sr. Presidente:

La piattaforma tecnologica Twitter ha cominciato poco prima del EPU e ha raddoppiato il numero di caratteri. Il Consiglio dei Diritti Umani dovrebbe pensare a come estendere il tempo per far sì che intervengano gli Stati membri.

Ringraziamo coloro che hanno partecipato a questo dialogo e hanno realizzato raccomandazioni sulla base del rispetto ai principi di sovranità e non ingerenza nei temi interni.

È deplorevole che si continui a manipolare la questione dei diritti umani con fini politici, per giustificare il blocco a Cuba e il “cambio di regime”. Non hanno alcuna autorità morale e al contrario sono autori di ampie, ben documentate e impunite violazioni dei diritti umani, attentando gli obiettivi dell’Esame Periodico Universale, e insistono nella selettività, le doppie facciate e la politicizzazione dei diritti umani.

Queste pratiche che in questi anni si stanno di nuovo riproducendo, hanno sprofondato nel discredito l’estinta Commissione dei Diritti Umani e hanno imposto la sua sostituzione con questo Consiglio.

Transiteremmo per un pessimo cammino se permettessimo che questa deviazione si consolidasse nei suoi lavori.

Un dialogo rispettoso, vincolato ai principi di obiettività, imparzialità e non selettivi, con il rispetto della libera determinazione di ogni popolo per decidere il suo proprio sistema politico, economico, sociale e culturale e il suo modello di sviluppo, è la base imprescindibile della cooperazione internazionale in questa materia.

Esamineremo profondamente le raccomandazioni che sono state formulate e daremo le risposte nel settembre del 2018.

Un numero significativamente minore di raccomandazioni ha un carattere d’ingerenza ed è  contrario alla volontà di cooperazione e rispetto su cui si basa questo esercizio.

C’è una curiosa raccomandazione: sono gli Stati Uniti che proibiscono ai loro cittadini di viaggiare a Cuba e restringono la loro libertà di viaggiare e sono coloro che negano ai cubani, alle famiglie cubane i servizi consolari e il rilascio di visti nella loro ambasciata a L’Avana.

Cuba reitera il suo impegno di cooperazione con il sistema dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, in particolare questo Consiglio e i sui meccanismi di applicazione universale e non discriminatori.

Persisteremo con questa nostra “Rivoluzione socialista e democratica, degli umili, con gli umili e per gli umili, proclamata dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz e ispirati  alla fraterna formula di José Martí: “Con tutti e per il bene di tutti”.

Ringrazio gli Stati membri, la segreteria e lei Signor Presidente.

Molte Grazie.


Intervención final del Ministro de Relaciones Exteriores Bruno Rodríguez Parrilla en la presentación del Informe Nacional de Cuba al III Ciclo del Examen Periódico Universal (EPU) del Consejo de Derechos Humanos. Ginebra, 16 de mayo de 2018

Sr. Presidente:

La plataforma tecnológica Twitter comenzó pocos años antes que el EPU y ha duplicado el número de caracteres. El Consejo de Derechos Humanos debería pensar cómo extender el tiempo para que intervengan los Estados miembros.

Agradecemos a quienes han participado en este diálogo y han realizado recomendaciones, sobre la base del respeto a los principios de soberanía y no injerencia en los asuntos internos.

Es lamentable que algunos países continúen manipulando la cuestión de los derechos humanos con fines políticos, para justificar el bloqueo a Cuba y el “cambio de régimen”. No tienen ninguna autoridad moral y, por el contrario, son autores de amplias, bien documentadas e impunes violaciones de los derechos humanos; atentan contra los objetivos del Examen Periódico Universal e insisten en la selectividad, los dobles raseros y la politización de los derechos humanos.

Esas prácticas, que en estos años se han empezado a reproducir, hundieron en el descrédito a la extinta Comisión de Derechos Humanos e impusieron su sustitución por este Consejo. Por mal camino transitaremos si permitimos que esas desviaciones se consoliden en sus labores.

El diálogo respetuoso, con apego a los principios de objetividad, imparcialidad y no selectividad; y el respeto a la libre determinación de cada pueblo para decidir su propio sistema político, económico, social y cultural, y su modelo de desarrollo, es el sustento imprescindible de la cooperación internacional en esta materia.

Examinaremos a profundidad las recomendaciones que se nos han formulado y les daremos respuesta en septiembre de 2018.

Un número significativamente minoritario de recomendaciones tienen un carácter injerencista y contrario al ánimo de cooperación y respeto en que se basa este ejercicio. Hay una recomendación curiosa: es Estados Unidos el que prohíbe a sus ciudadanos viajar a Cuba y restringe su libertad de viajar; es el que niega a los cubanos, a las familias cubanas, servicios consulares y otorgamiento de visas en su Embajada en La Habana.

Cuba reitera su compromiso de cooperación con el sistema de Derechos Humanos de las Naciones Unidas, en particular con este Consejo y sus mecanismos de aplicación universal y no discriminatorio.

Persistiremos en nuestra “Revolución socialista y democrática, de los humildes, con los humildes y para los humildes”, proclamada por el Comandante en Jefe Fidel Castro Ruz e inspirados en la fraterna fórmula de José Martí “con todos y para el bien de todos”.

Agradezco a los Estados Miembros, a la Secretaría y a Usted, Señor Presidente.

Muchas gracias.

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