Cubainformacion: Vzla, ONG e guerra imperiale


La logica di guerra delle ONG: bloccare il Venezuela per poi offrire “assistenza umanitaria”

 

Ora, il messaggio centrale sul Venezuela della Casa Bianca e dell’Unione Europea, diffuso dai suoi altoparlanti della propaganda mediatica, è che quel paese ha bisogno di una “operazione di aiuto umanitario”.

Qualcosa di veramente cinico. Perché quelli che offrono questa presunta “assistenza umanitaria” sono gli stessi che impongono un blocco finanziario totale al paese.

Lo scorso novembre, ad esempio, il consorzio bancario Euroclear ha congelato 450 milioni di $ destinati all’acquisto di medicinali e alimenti da parte dello Stato venezuelano. Un importo che rimane trattenuto, così come altri 1,2 miliardi di obbligazioni della Repubblica. Solo questo importo è 27 volte superiore al presunto “pacchetto di aiuto umanitario”, annunciato dagli USA e UE e valutato a 60 milioni.

Per questa politica di soffocamento, Washington ha nel governo della Colombia il suo cane da preda. Da mesi, ad esempio, Bogotá ha proibito al laboratorio BSN Medical di vendere vaccini contro la malaria al governo di Caracas.

E nel maggio di quest’anno, ha bloccato l’ingresso in Venezuela di 15 container con 25000 scatole CLAP, destinate alla distribuzione sovvenzionata di prodotti di base per la popolazione venezuelana.

Allo stesso tempo, il governo di Juan Manuel Santos continua a consentire l’enorme contrabbando di confine e protegge legalmente la speculazione con la valuta venezuelana, elementi che sono alla base dei fenomeni inflazionistici.

Questa cinica e crudele strategia USA e dei suoi satelliti ha il suo sostegno “civile” in varie ONG di opposizione in Venezuela, che la Casa Bianca finanzia mediante le sue agenzie USAID e NED.

Queste ONG sono, proprio, quelle che portano ai media internazionali l’idea della “assistenza umanitaria”, mentre tacciono sulla situazione di blocco finanziario sofferto dal paese.

È la presunta “società civile” al servizio della guerra imperiale.


La lógica de guerra de las ONGs: bloquear Venezuela para después ofrecer `asistencia humanitaria´

Ahora, el mensaje central sobre Venezuela de la Casa Blanca y la Unión Europea, difundido por sus altavoces de propaganda mediática, es que aquel país necesita una “operación de ayuda humanitaria”.

Algo realmente cínico. Porque quienes ofrecen esta supuesta “asistencia humanitaria” son los mismos que imponen un bloqueo financiero total al país.

En noviembre pasado, por ejemplo, el consorcio bancario Euroclear congelaba 450 millones de dólares destinados a la compra de medicinas y alimentos por parte del Estado venezolano. Un monto que sigue retenido, al igual que otros 1.200 millones en bonos de la República. Solo esa cantidad es 27 veces mayor que el supuesto “paquete de asistencia humanitaria”, anunciado por EEUU y Unión Europea y valorado en 60 millones.

Para esta política de asfixia, Washington tiene en el Gobierno de Colombia a su perro de presa. Hace meses, por ejemplo, Bogotá prohibía al laboratorio BSN Medical la venta de vacunas contra la malaria y el paludismo al Gobierno de Caracas.

Y en mayo de este año, bloqueaba la entrada a Venezuela de 15 contenedores con 25 mil cajas CLAP, destinadas a la distribución subsidiada de productos básicos para la población venezolana.

Al mismo tiempo, el gobierno de Juan Manuel Santos sigue permitiendo el enorme contrabando fronterizo, y protegiendo legalmente la especulación con la moneda venezolana, elementos que están en la raíz de los fenómenos inflacionarios.

Esta estrategia cínica y cruel de EEUU y sus satélites tiene su apoyo “civil” en diversas ONGs opositoras de Venezuela, a las que la Casa Blanca financia mediante sus agencias USAID y NED.

Estas ONGs son, precisamente, las que llevan a los medios internacionales la idea de la “asistencia humanitaria”, mientras callan sobre la situación de bloqueo financiero que sufre el país.

Es la supuesta “sociedad civil” al servicio de la guerra imperial.

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