Venezuela: comunicato e denuncia

Il governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela ha denunciato il “disprezzo” del regime degli Stati Uniti per il multilateralismo e le sue istituzioni, che è diventato evidente dopo che gli Stati Uniti si sono ritirati dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (ONU).

In una dichiarazione ufficiale, l’esecutivo nazionale ha segnalato che l’amministrazione Trump non poteva sopportare l’esame di un organismo democratico internazionale, in riferimento alle critiche fatte dall’ONU sulla politica del governo degli Stati Uniti di separare i bambini immigrati dai loro genitori al confine con il Messico.

Il Venezuela ha anche denunciato il comportamento guerrafondaio del governo nordamericano che genera guerre e morte nel mondo, così come la distruzione delle risorse naturali e il dominio geopolitico.

“Il governo degli Stati Uniti possiede dei centri di tortura noti e clandestini, costruisce blocchi verso altri paesi per far soffrire e distorcere la volontà della sua gente, cerca di accerchiare il popolo palestinese, espulso e maltratta milioni di immigrati”, si legge nel comunicato.

Riferendosi a questo documento, il governo venezuelano ha sottolineato che “l’appartenenza di Washington al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite era già paradossale”.

“Il suo ritiro avviene proprio in un momento in cui non riesce a mostrare una parvenza di umanità con gli oltre duemila bambini che sono stati separati dai loro genitori e rinchiusi in celle come animali selvatici per il solo fatto di essere immigrati al confine sud”.

Allo stesso tempo, il Venezuela ha descritto come “una delle più grandi atrocità nella storia del mondo contemporaneo” la politica statunitense di separare le famiglie immigrate, nel quadro dell’Organizzazione degli Stati americani (OSA), chiedendo una sua dichiarazione dal momento che ancora non è stato fatto.


Il Venezuela ripudia la politica immigratoria degli Stati Uniti al confine con il Messico

 

21.06.18 – Il governo della Repubblica bolivariana del Venezuela ha condannato per mezzo di una dichiarazione del suo ambasciatore presso l’Organizzazione degli Stati americani (OSA), Carmen Luisa Velásquez, la politica del governo degli Stati Uniti di separare i bambini immigrati dai loro genitori al confine con il Messico, un fatto che l’esecutivo nazionale ha catalogato come un’azione spietata e inumana di xenofobia analoga a quelle viste durante la seconda guerra mondiale.

Questa misura è in linea con la politica guerrafondaia del paese nordamericano che promuove le guerre nel mondo, la distruzione delle risorse naturali e il dominio geopolitico; un paese che possiede centri di tortura e allo stesso tempo adotta misure coercitive unilaterali che danneggiano i popoli contro gli Stati sovrani.

L’attuale regime degli Stati Uniti sta violando una lunga lista di diritti e norme che sono stati creati per proteggere i bambini e le famiglie, incluso il diritto alla vita, alla sopravvivenza; il diritto a vivere in una famiglia, il diritto a non essere discriminati, il diritto a una vita libera dalla violenza e l’integrità personale, il diritto alla sicurezza legale e al giusto processo e i diritti dei bambini e degli adolescenti migranti.

In tale contesto, e dopo l’annuncio dell’Amministrazione Trump di ritirare la propria nazione dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, il governo venezuelano ha sottolineato, attraverso un comunicato ufficiale, che “l’appartenenza di Washington a tale organismo era paradossale”, come sottolineato nel 2017 dal ministro degli esteri Jorge Arreaza durante il suo discorso davanti l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU), quando si riferiva agli Stati Uniti come a un paese che violava i diritti umani.

“A dimostrazione di ciò, la decisione di ritirarsi dall’organizzazione avviene proprio in un momento in cui non è in grado di mostrare una parvenza di umanità nei confronti degli oltre duemila bambini che sono stati separati dai loro genitori e rinchiusi in celle come animali selvatici per il solo fatto di essere immigrati al confine sud”, afferma l’esecutivo nazionale.

L’Unicef si rammarica della politica della Casa Bianca

Inoltre, il direttore del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), Henrietta Fore, ha criticato la decisione della Casa Bianca di separare i bambini dai loro genitori immigrati.

“Spezza il cuore vedere come i bambini, alcuni dei quali neonati, e che cercano un rifugio negli Stati Uniti siano separati dai loro genitori”, ha detto Fore.

La Repubblica Bolivariana del Venezuela, estende la sua solidarietà e il suo fraterno abbraccio a tutti i bambini e alle loro famiglie che oggi subiscono la persecuzione del governo nordamericano.

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