Barranquilla non sarà una passeggiata

Insisto sempre che le partite di preparazione del baseball non si devono necessariamente giocare per vincere.

Molte volte in queste occasioni s’inseguono altri obiettivi come valutare strategie in accordo con lo stile di determinati oppositori, provare un lanciatore in differenti circostanze o allineamenti, secondo le caratteristiche del pitcher.

Per questo non mi preoccupa tanto il fatto che in un giro di sei giochi di fronte alle squadre nazionali di Venezuela e Colombia, la nostra squadra ha diviso gli onori con tre vittorie e tre sconfitte, risultato che molti catalogano negativo e preoccupante.

Credo che non si possono affrontare queste conclusioni con una visione apocalittica, ma non dobbiamo ovviare che c’è un messaggio di fondo: i Giochi Centroamericani e dei Caraibi di Barranquilla non saranno una passeggiata per la squadra di Cuba, che dovrà ricaricare le pile e prepararsi molto bene, se desidera continuare la serie delle corone vinte (sei da Santiago de los Caballeros 1986) nell’ambito regionale.

Di fatto i cubani hanno potuto osservare da vicino il potenziale dei venezuelani e dei colombiani che, anche se non contano su nessuno dei loro giocatori inseriti nel baseball professionista degli StatiUniti e del Giappone, presentano diverse armi per mettere a prova la resistenza dei cubani.

Di fronte alla Colombia, per esempio, Cuba ha vinto il primo gioco con tre fuori campo nell’ottavo inning, ma sino al sesto senza realizzare jit di fronte al destro di 28 anni Randy Consuegra, uomo che ha giocato nel sistema delle Medias Rojas di Boston nel MLB, dal 2007 al 2010.

Dopo questo incontro i ragazzi di Carlos Martí hanno preso le basi solo quattro volte in 14 entrate nelle sconfitte 5-4 e 2-0, quest’ultima ridotta a cinque tempi per via della pioggia.

Chiama l’attenzione come la squadra è caduta a Barranquilla dopo aver offerto una migliore immagine a Barquisimeto, dove hanno usato bene la mazza in più opportunità riuscendo ad ottenere ampi vantaggi.

Giustamente si dovrà essere molto dipendenti dal dettaglio della stabilità, perchè nei Caraibi Centrali la battaglia sarà “tutti contro tutti”, senza respiro, perché si misureranno in un periodo d nove giorni con Messico, Panama, Porto Rico, Venezuela, Repubblica Dominicana, Nicaragua e Colombia, in quest’ordine.

Certo, già che parliamo di rivali conosciamo la nomina di Puerto Rico per la competizione regionale indirizzata dal già stellare professionista Juan «Igor» González, che conterà con vari uomini sperimentati del baseball professionale, come Adalberto Flores, Fernando Cruz, Iván Maldonado, Fernando Cabrera, Randy Ruiz, Edgardo Báez, Wilfredo Rodríguez, Yordany Salvá y Jeffrey Domínguez.

 

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