Venezuela e blocco finanziario

Gli USA utilizzano tecniche di stato poliziesco contro il Venezuela

 http://misionverdad.com


Il blocco finanziario realizzato dagli USA e richiesto da operatori dell’antichavismo nazionale ed internazionale è fondamentale per l’imposizione dello stato poliziesco che cerca allineare governi, popoli e l’ordine internazionale all’immagine dell’Occidente. In Venezuela, colpisce aree sensibili della vita quotidiana della popolazione come alimentazione, trasporto, medicinali e servizi pubblici come acqua, elettricità, gas, tra altri.

Iniziamo dal contrabbando

 

Costosi farmaci per il trattamento di malattie come il cancro, diabete, ipertensione, antidepressivi, antibiotici, molti con la legenda “uso istituzionale”, sono stati sequestrati a Barranquilla, Cartagena, Medellin e Bogotà. Questi farmaci sono stati contrabbandati dal Venezuela, così come diversi dispositivi medici per la chirurgia e procedimenti specializzati. In 14 incursioni, sono state sequestrate 9896 unità di medicinali, 5537 dispositivi medici e 570 reagenti diagnostici in-vitro che sarebbero stati commercializzati.

Questa informazione, dello scorso aprile, è solo un esempio della grandezza del contrabbando che colpisce il Venezuela; non è stata così diffusa come il dossier della “crisi umanitaria” al confine con il Norte de Santander e Guajira a cui partecipano anche organismi mutilaterali come il Programma Mondiale Alimentare ONU.

Sigarette, carne, caffè, riso, verdure, ortaggi, frutta, acqua e bombole di gas per uso domestico, tra altri articoli prodotti o acquisiti dal popolo e dal governo del Venezuela, si contrabbandano lungo il confine colombiano-venezuelano, criminali si sono anche dedicate a rubare i cavi elettrici ed altri materiali strategici per poi venderli in Colombia, danneggiando i servizi di base.

I bolivares (biglietti da 100mila) sono venduti in grandi quantità al di là della frontiera, al doppio del loro costo, cioè per ogni di 100 mila BS offrono il doppio per trasferimento elettronico, preferibilmente su conti Banesco. La carta moneta venezuelana viene utilizzata, in Colombia, per la contraffazione di altre valute o reintrodotta per l’acquisto di contrabbando.

La frontiera terrestre tra i due paesi è di 2219 chilometri, si dice che sia la più popolata del Sud America. Si stima che ci siano più di 200 sentieri illegali attraverso i quali circolano più di 100 mila barili al giorno di petro-derivati ​​come benzina e lubrificanti. Ciò provoca perdite di 1,5 milioni di dollari al giorno, secondo i dati di Petróleos de Venezuela PDVSA.

Il blocco finanziario e Juan Manuel Santos entrano nella manovra

 

Questa estrazione intensiva ha costretto il governo ad effettuare acquisti internazionali che sono stati sistematicamente bloccati dagli USA attraverso minacce e ricatti ad imprese fornitrici e governi di diversi paesi. Il presidente della Commissione del Potere Pubblico dell’Assemblea Nazionale Costituente (ANC), Pedro Carreño, ha assicurato, lo scorso gennaio, che, nel novembre 2017, furono restituite 23 operazioni nel sistema finanziario internazionale, per 39 milioni di dollari, per alimenti, beni di prima necessità e medicinali. Sebbene il Venezuela abbia cancellato oltre 70 miliardi di dollari di debiti, le agenzie di qualificazione del rischio dichiarano il paese in bancarotta.

Nell’agosto dello scorso 2017, il presidente USA, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che vieta le negoziazioni in nuovo debito e capitali emessi dal governo venezuelano e dalla compagnia petrolifera statale PDVSA, oltre a non consentire pagamenti di dividendi al Venezuela.

Anche nel 2017 circa 300 mila dosi di insulina, pagate dallo Stato venezuelano, non hanno raggiunto il paese, perché la banca USA Citibank ha boicottato il loro acquisto; 18 milioni di casse CLAP non sono sbarcate per ostacoli imposti dal sistema finanziario USA, una spedizione di un farmaco usato per il trattamento della malaria è stato trattenuto da un laboratorio colombiano chiamato BSN Medical.

L’esperto indipendente dell’ONU per la Promozione di un Ordine Internazionale Democratico ed Equo, Alfred de Zayas, ha analizzato la situazione economica prodotta dal blocco finanziario imposto dagli USA e si è mostrato preoccupato dall’uso del debito estero del Venezuela da parte di istituzioni finanziarie per bloccare il suo accesso alle risorse ed impedire che si investa in salute ed alimenti.

Da oltre sei mesi, la fornitrice di servizi finanziari Euroclear ha congelato 1 miliardo e 650 milioni di dollari per l’acquisto di medicinali e generi alimentari, 450 milioni di dollari in contanti e 1,2 miliardi in obbligazioni, già accettate dagli agenti economici. Il Ministero delle Finanze della Colombia ed il Dipartimento del Tesoro USA hanno creato un “gruppo di lavoro strategico” con il quale cercano “perseguire” la corruzione in Venezuela, con questa iniziativa si bloccherebbero le esportazioni che annualmente la Colombia realizza verso il Venezuela, che riguardano principalmente sementi, prodotti per la pulizia, medicinali e, naturalmente, alimenti.

Si condanna anche il settore agroalimentare colombiano che in gran misura si beneficia dall’importazione di fertilizzanti dal Venezuela, mentre si favorisce l’attività associata al “Bolívar Cúcuta” e il contrabbando di estrazione verso la Colombia.

Euroclear è un sistema di pagamento e consegna completamente computerizzato, che permette di scambiare titoli, obbligazioni e denaro da un luogo ad un altro del pianeta in tempo reale, il che dovrebbe garantire gli operatori finanziari che chi paga manda il denaro, e chi incassa realmente lo riceva .

Lo stato poliziesco agisce attraverso il blocco finanziario

 

Supponendosi governo mondiale, la corporatocrazia globalizzata che dirige gli USA delinea un sistema in cui mantiene uno stretto controllo sociale, sopprimendo gradualmente i diritti civili che sostiene difendere, mentre la dirigenza di un paese non destabilizza tale condizione di controllo possono esercitarsi certi diritti politici. Per legittimarla occorre costruire un nemico o una minaccia che deve essere combattuta in nome del bene comune, questi sono: terrorismo, traffico di droga, crimine, ecc.

In questa lotta, rispetto al Venezuela, sono legittimati i diversi meccanismi di controllo, tra cui c’è l’intervento di sistemi di pagamento, vessazione e ricatto di fornitori, conformazione di dossier diffusi di reati come il traffico di droga, corruzione ed altri. Questa prassi politica è già un fatto globale, ha configurato nuovi quadri per l’esercizio del potere e del controllo sociale di popolazioni mai visto prima.

In Venezuela questa struttura ideologica e materiale del potere transazionale finisce per giustificare, mediante il blocco finanziario, l’esecuzione di reati come il contrabbando, frode cambiaria e danno patrimoniale per combattere i presunti crimini del governo considerato come una “minaccia”. Persino sanzioni che colpiscono, senza distinzione, la salute e la vita della popolazione sono stimolate in un linguaggio da sequestro ed estorsione.

L’espansione di tale concetto permette che si adottino elementi totalitari. L’imposizione di normative internazionali arbitrarie, come quelle che si cercano di imporre dall’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) e l’uso di strumenti per la prevenzione del “terrorismo e del narcotraffico”, come quello delle “bandiere rosse” da parte del Dipartimento del Tesoro e la Legge Patriota per bloccare pagamenti e transazioni finanziarie del Venezuela di qualsiasi tipo.

In questo modo, gli USA usano armi economiche orientate nell’ambito militare per ottenere una totale asfissia dell’economia venezuelana, sono protette da un quadro narrativo che cerca di proiettare la nazione caraibica come uno “Stato fallito” al quale devono essere recisi i suoi diritti più elementari nel commercio internazionale.

Narrativamente e materialmente, gli USA affrontano i loro attacchi contro il Venezuela come se si trattasse di un caso poliziesco. In base a tale imposto senso politico le transazioni finanziarie del paese, al fine di importare beni di prima necessità, sono perseguite come se si trattasse della ricerca di un criminale che deve pagare per un qualche reato commesso, o ciò che è lo stesso, secondo Julio Borges riferendosi al Venezuela, “una malattia contagiosa che deve essere posto in quarantena”.

L’embargo promesso da alcuni funzionari USA verrebbe a completare l’imposizione di tale stato poliziesco finanziario, in cui l’intera popolazione venezuelana si trova sequestrata, monitorata e vigilata in modo permanente, controllando i flussi economici e finanziari che la sostengono in modo vitale. Dalle forniture mediche sino alle casse CLAP, gli USA cercano di definire a quante risorse la popolazione deve avere accesso come se stesse amministrando un campo di concentramento.

Dietro la falsa preoccupazione di “ripristinare la democrazia”, ​​seguendo l’ultimo discorso del vicepresidente Mike Pence, si trova l’applicazione di vari modi di controllo sociale e finanziario che cercano costringere la popolazione ad accettare tale stato poliziesco come unico orizzonte civilizzatore.

Nel frattempo l’ “opzione militare“, verbalizzata da Trump nell’agosto dello scorso anno, rimane sul tavolo, benché già dal blocco finanziario sono progrediti abbastanza nella militarizzazione delle finanze del Venezuela, nel costante monitoraggio delle sue transazioni internazionali e nella vigilanza poliziesca di ogni importazione che questi faccia.


Bloqueo financiero: EEUU usa técnicas de Estado policial contra Venezuela

El bloqueo financiero ejecutado por EEUU y solicitado por operadores del antichavismo nacional e internacional es clave para la imposición del Estado policial que busca alinear gobiernos, pueblos y el orden internacional a imagen de Occidente. En Venezuela afecta áreas sensibles a la cotidianidad de la población como alimentación, transporte, medicamentos y servicios públicos como el agua, electricidad, gas, entre otros.

Empecemos por el contrabando

Medicamentos de alto costo para el tratamiento contra enfermedades como el cáncer, diabetes, hipertensión, antidepresivos, antibióticos, muchas con leyenda “uso institucional”, fueron incautados en Barranquilla, Cartagena, Medellín y Bogotá. Estos medicamentos fueron contrabandeados desde Venezuela, así como diferentes dispositivos médicos para cirugía y procedimientos especializados. En 14 allanamientos se incautaron 9 mil 896 unidades de medicamentos, 5 mil 537 de dispositivos médicos y 570 de reactivos de diagnóstico in-vitro que serían comercializados.

Dicha información del pasado abril es sólo un ejemplo de las magnitudes del contrabando que afecta a Venezuela, no fue tan difundida como el expediente de “crisis humanitaria” en la frontera con el Norte de Santander y la Guajira en el que participan también organismos mutilaterales como el Programa Mundial de Alimentos de la ONU.

Cigarrillos, carne, café, arroz, verduras, hortalizas, frutas, agua y bombonas de gas doméstico, entre otros rubros producidos o adquiridos por el pueblo y gobierno de Venezuela, se contrabandean en la frontera colombo-venezolana, delincuentes también se han dedicado a robar cables de electricidad y otros materiales estratégicos para luego venderlos en Colombia, impactando los servicios básicos.

Los bolívares (billetes de 100 mil) son vendidos en cantidades masivas al otro lado de la frontera por el doble de su costo, es decir, por cada billete de Bs 100 mil ofrecen el doble por transferencia electrónica, preferiblemente a cuentas de Banesco. El papel moneda venezolano es utilizado en Colombia para la falsificación de otras monedas o reintroducido para la compra del contrabando.

La frontera terrestre entre ambos países es de 2 mil 219 kilómetros, se dice que la más poblada de América del Sur. Se estima que existen más de 200 trochas ilegales por las que circulan más de 100 mil barriles diarios de petroderivados como gasolina y lubricantes. Esto ocasiona pérdidas de 1.5 millones de dólares diarios, según cifras de Petróleos de Venezuela PDVSA.

El bloqueo financiero y Juan Manuel Santos entran en la maniobra

Esta extracción intensiva ha obligado al Gobierno a realizar compras internacionales que han sido sistemáticamente bloqueadas por EEUU mediante la amenaza y el chantaje a empresas proveedoras y gobiernos de diversos países. El presidente de la Comisión del Poder Público de la Asamblea Nacional Constituyente (ANC), Pedro Carreño, aseguró en enero pasado que en noviembre de 2017 fueron devueltas 23 operaciones en el sistema financiero internacional por 39 millones de dólares para alimentos, insumos básicos y medicamentos. A pesar de que Venezuela haya cancelado más de 70 mil millones de dólares en deuda, las agencias calificadoras de riesgo declaran al país en bancarrota.

En agosto del pasado 2017, el presidente estadounidense Donald Trump firmó una orden ejecutiva que prohíbe negociaciones en deuda nueva y capitales emitidos por el Gobierno venezolano y la empresa petrolera estatal PDVSA, además de no permitir los pagos de dividendos a Venezuela.

También en 2017 unas 300 mil dosis de insulina pagadas por el Estado venezolano no llegaron al país porque el banco estadounidense Citibank boicoteó su compra, 18 millones de cajas CLAP no desembarcaron por trabas impuestas por el sistema financiero estadounidense, un cargamento de un medicamento usado para tratar la malaria fue retenido por un laboratorio colombiano llamado BSN Medical.

El experto independiente de la ONU para la Promoción de un Orden Internacional Democrático y Equitativo, Alfred de Zayas, ha analizado la situación económica producida por el bloqueo financiero impuesto por EEUU y se ha mostrado preocupado por el uso de la deuda externa de Venezuela por parte de las instituciones financieras para bloquear su acceso a los recursos e impedir que se invierta en salud y alimentos.

Por más de seis meses la proveedora de servicios financieros Euroclear ha congelado 1 mil 650 millones de dólares destinados a la compra de medicinas y alimentos, 450 millones de dólares en efectivo y 1 mil 200 millones en bonos, ya aceptados por agentes económicos. El Ministerio de Hacienda de Colombia y el Departamento del Tesoro de EEUU crearon un “grupo de trabajo estratégico” con el que buscan “perseguir” la corrupción en Venezuela, con esta iniciativa se bloquearían las exportaciones que anualmente Colombia realiza hacia Venezuela, las cuales mayoritariamente se relacionan con semillas, artículos de limpieza, medicinas y, por supuesto, alimentos.

Se condena también al sector del agro colombiano que en gran medida se beneficia de la importación de fertilizantes desde Venezuela mientras se favorece el negocio asociado al “Bolívar Cúcuta” y el contrabando de extracción hacia Colombia.

Euroclear es un sistema de pago y entrega totalmente informatizado, que permite intercambiar títulos, bonos y dinero de un lugar a otro del planeta y en tiempo real, que debería garantizar a operadores financieros que quien paga manda el dinero, y quien cobra realmente lo recibe.

El Estado policial actuando mediante el bloqueo financiero

Asumiéndose gobierno mundial, la corporatocracia globalizada que dirige EEUU perfila un sistema en el que mantiene un estricto control social, suprimiendo paulatinamente los derechos civiles que dice defender, mientras la dirigencia de un país no desestabilice esa condición de control pueden ejercerse ciertos derechos políticos. Para legitimarla se requiere construir un enemigo o amenaza que debe ser combatido en nombre del bien común, estos son: terrorismo, narcotráfico, delincuencia, etc.

En este combate, con respecto a Venezuela, son legitimados los diversos mecanismos de control, entre los cuales está la intervención de sistemas de pago, acoso y chantaje de proveedores, conformación de expedientes difusos de delitos como narcotráfico, corrupción y otros. Esa praxis política ya es un hecho global, ha configurado nuevos marcos para el ejercicio del poder y el control social de poblaciones nunca antes vistos.

En Venezuela esta estructura ideológica y material del poder transnacional termina justificando, mediante el bloqueo financiero, la ejecución de crímenes como el contrabando, fraude cambiario y daño patrimonial para combatir los supuestos delitos del Gobierno considerado como “amenaza”. Incluso sanciones que afectan sin distinción la salud y la vida de la población son estimuladas en un lenguaje de secuestro y extorsión.

La expansión de ese concepto permite que se adopten elementos totalitarios. La imposición de normativas internacionales arbitrarias como las que se buscan imponer desde la Organización de Estados Americanos (OEA) y el uso de herramientras para la prevención del “terrorismo y el narcotrático” como el las “banderas rojas” del Departamento del Tesoro y la Ley Patriota para bloquer pagos y transacciones financieras de Venezuela de cualquier índole.

De esta forma, EEUU utiliza armas económicas orientadas en el ámbito militar para lograr una asfixia total de la economía venezolana, las mismas están amparadas bajo un marco narrativo que intenta proyectar a la nación caribeña como un “Estado fallido” al cual le deben ser cercenados sus derechos más elementales en el comercio internacional.

Narrativa y materialmente, EEUU aborda sus ataques contra Venezuela como si se tratara de un caso policial. Bajo ese sentido político impuesto es que las transacciones financieras del país para importar bienes básicos son perseguidas como si se tratara de la búsqueda de un criminal que debe pagar por algún delito cometido, o lo que es lo mismo, según Julio Borges refiriéndose a Venezuela, “una enfermedad contagiosa que debe colocarse bajo cuarentena”.

El embargo prometido por algunos funcionarios de EEUU vendría a completar la imposición de ese Estado policial financiero, en el que la población venezolana entera se encuentra secuestrada, monitoreada y vigilada permanentemente, controlando los flujos económicos y financieros que la sostienen vitalmente. Desde los insumos médicos hasta las cajas CLAP, EEUU intenta definir a cuántos recursos debe acceder la población como si se estuviera administrando un campo de concentración.

Detrás de la falsa preocupación de “restablecer la democracia”, siguiendo el último discurso del vicepresidente Mike Pence, se encuentra la aplicación de diversos modos de control social y financiero que buscan obligar a la población a aceptar ese Estado policial como único horizonte civilizatorio.

Mientras tanto la “opción militar” verbalizada por Trump en agosto del año pasado sigue sobre la mesa, aunque ya por bloqueo financiero bastante han avanzado bastante en la militarización de las finanzas venezolanas, en el monitoreo constante de sus transacciones internacionales y la vigilancia policial de cada importación que haga.

 

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.