Per non far tornare la schiavitù

Lunedì 30 luglio è stato celebrato il Giorno Mondiale contro la Tratta, anche se il mondo è convinto che il problema non si risolve dedicandogli alcune ore una volta l’anno, ma che da gennaio a dicembre si devono mantenere il dibattito e le azioni per arrestarlo.


I media internazionali hanno segnalato che, nonostante tutto,  la data si commemora nel mezzo di un’avvelenata atmosfera politica antimmigrazione.

E quest’ultima è in molti casi quella che fomenta un significativo ventaglio della tratta.

Alla mancanza di politiche nella cornice della legalità, emergono forme senza scrupoli per favorire il passaggio di persone da un paese  a un altro e questo significa a volte cambiare di continente, con il rischio di perdere la vita e che il fatto resti nella più assoluta impunità.

Mentre le zattere e mezzi simili per attraversare i mari e gli oceani o i treni della morte per superare le frontiere terrestri generano entrate a coloro che le costruiscono, amministrano e fomentano, le vittime sono gli emigranti di una tratta che si alimenta con i loro corpi.

Con precedenti nella detta tratta negriera che trasformò in schiavi gli esseri umani, la tratta moderna include dallo sfruttamento sessuale al lavoro forzato, sino al matrimonio forzato e la pornografia.

Questo Giorno funziona come un richiamo all’azione di porre fine a questo delitto al quale Cuba in particolare dichiara tolleranza zero.

Anche se nell’Isola questo non è visto come un fenomeno rappresentativo – le cifre dei delitti relazionati con condotte proprie di tratta di persone sommano 46  tra il 2012 e il 2015- Cuba non smette d’adottare misure per evitarlo.

Al contrario altrove lo si vede come un affare che a livello internazionale è il più redditizio e il più disumano.

Per ratificare la sua posizione di fronte a questa causa, Cuba ha riflesso nell’Esame Periodico Universale la sua intenzione di continuare a contribuire al rafforzamento del sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite, nel rispetto dei principi di obiettività, imparzialità e non selettività.

Così lo hanno ricevuto nel 2017 la Relatrice Speciale sui Diritti Umani delle vittime della tratta di persone, soprattutto donne e bambini, e l’Esperta Indipendente sui diritti umani e la solidarietà internazionale.

Durante un recente periodo ordinario di sessioni dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolar, è stato presentato il Piano d’Azione per dare risposte alla prevenzione e allo scontro con la tratta delle persone e  la protezione alle vittime sino al 2020, approvato dalla Federazione delle Donne Cubane.

Inoltre è stata richiamata l’attenzione su questo fenomeno associato al commercio degli esseri umani, in maggioranza donne e bambini, con il fine principale di sfruttarli sessualmente e con il lavoro.

NEL CONTESTO

– Globalmente, più di un quarto delle vittime della tratta di persone incontrate sono bambini.

– Anche se le donne rappresentano circa il 60% delle vittime e nel totale la quantità combinata di donne e bambine costituisce tre quarti delle vittime identificate.

Fonte: Ufficio delle Nazioni Unite contra la droga e il delitto (unodc)

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