Cuba dibatte la nuova Costituzione (I)

Ángel Guerra Cabrera  https://lapupilainsomne.wordpress.com

Un ampio dibattito popolare sul Progetto di Costituzione di Cuba inizia il 13 agosto (il compleanno di Fidel) e durerà fino al 15 novembre. Il progetto è il risultato di un lavoro di diversi anni e, nella fase finale, la redazione è rimasta nelle mani di una Commissione dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (ANPP), guidata da Raul Castro, di cui ha anche fatto parte il presidente Miguel Díaz- Canel. Il documento risultante è stato oggetto di un appassionato dibattito nell’ANPP, nei giorni scorsi, dove ha subito diverse modifiche ed è stato approvato all’unanimità.


Si prevede la celebrazione di circa 135 mila assemblee nei centri di lavoro, di studio, organizzazioni di quartiere, unità militari e di cubani commissionati all’estero, dove saranno sicuramente forniti preziosi contributi. Con tale raccolto, l’ANPP approverà una versione finale che sarà sottoposta a referendum, con voto segreto e diretto, degli elettori. L’attuale Costituzione, con due importanti modifiche anch’esse consultate alla popolazione, è in vigore da oltre quarant’anni. Era imperativo sostituirla con un testo che riflettesse i cambi che, dopo la scomparsa dell’Unione Sovietica, si sono prodotti sulla scena internazionale e, ovviamente, a Cuba.

La distribuzione del potere statale nel mondo si è spostato dal bipolarismo al multipolarismo e si sono evidenziati nuovi fenomeni di straordinaria importanza, come la grave minaccia per l’umanità del cambio climatico, l’affondamento del capitalismo nel pantano della finanziarizzazione e l’esponenziale accentuazione dello sfruttamento del lavoro e del saccheggio di risorse da parte del capitale su scala mondiale. Molto grave, la guerra culturale del capitale internazionale contro i popoli, diretta principalmente dal suo stato maggiore negli USA, insieme a una sistematica distruzione degli stati nazionali dei paesi periferici. Come parte di essa, le aggressioni imperialiste in corso contro Venezuela e Nicaragua.

Nonostante i principi fondamentali del progetto socialista cubano rimangano immutati, è sorto un importante ruolo del mercato nell’economia nazionale, sebbene subordinato allo Stato e ai fini del progetto stesso. L’investimento straniero è molto stimolato ed è cresciuto, si sono sviluppati migliaia di piccole imprese private (cuentapropistas=lavoratori autonomi) e si è autorizzata la proprietà privata su determinati mezzi di produzione e servizi. Tutto ciò crea realtà oggettive e soggettive diverse da quelle esistenti quando fu approvata, nel 1976, la costituzione ancora vigente insieme al fatto che la società cubana è oggi molto più colta, complessa e diversificata. Richiede un quadro normativo più inclusivo.

Il nuovo testo non include il comunismo tra gli obiettivi di Cuba, poiché la correlazione di forze nel pianeta è molto cambiata, ma “non rinunciamo ai nostri ideali”, ha detto Esteban Lazo, presidente dell’ANPP. In realtà, il testo afferma che nell’isola vige il “sistema di economia basato sulla proprietà socialista di tutto il popolo sui fondamentali mezzi di produzione come forma principale di proprietà, e la direzione pianificata dell’economia, che considera e regola il mercato secondo gli interessi della società”.

E “il Partito Conunista di Cuba, unico martiano, fidelista e marxista-leninista, avanguardia organizzata della nazione cubana, in base al suo carattere democratico ed al permanente vincolo con il popolo, è la forza dirigente superiore della società e dello Stato”. Più chiaro di così. Benché bisognerebbe leggere l’intero progetto per comprendere il suo carattere profondamente radicato nella tradizione rivoluzionaria cubana ed internazionale. Come quando proclama che “la repubblica di Cuba basa le relazioni internazionali sull’esercizio della sua sovranità e dei principi antimperialisti ed internazionalisti”.

Ma, allo stesso tempo, il testo sottoposto all’approvazione popolare cerca di stabilire chiari principi che non impediscano, bensì facilitino, l’azione che è richiesta al mercato per rafforzare e rendere l’economia prospera e sostenibile. Allo stesso modo, lo stimolo all’efficiente gestione economica dell’impresa statale e del settore privato e la soppressione degli ostacoli agli investimenti stranieri all’interno del quadro costituzionale e legale socialista.

La definizione di matrimonio come l’unione “tra due persone” è un enorme passo in avanti nella liberazione degli esseri umani ed un concetto più universale di amore. Ma sicuramente sarà oggetto di ardenti dibattiti tra i settori credenti e non credenti del popolo.


Cuba debate nueva Constitución (I)

Por Ángel Guerra Cabrera

Un amplio debate popular del Proyecto de Constitución de Cuba inicia el 13 de agosto (natalicio de Fidel) y se extenderá hasta el 15 de noviembre. El proyecto ha sido fruto de un trabajo de varios años y en el último tramo la redacción quedó en manos de una comisión de la Asamblea Nacional del Poder Popular(ANPP) presidida por Raúl Castro, de la que también formó parte el presidente Miguel Díaz-Canel. El documento resultante fue objeto de un apasionado debate en la ANPP en días recientes, donde sufrió varias modificaciones y fue aprobado por unanimidad.

Se prevé la celebración de unas 135 mil asambleas en centros de trabajo, de estudio, organizaciones barriales, unidades militares y de cubanos comisionados en el exterior, donde seguramente se le realizarán aportes valiosos. Con esa cosecha, la ANPP aprobará una versión final que será sometida a referendo por el voto secreto y directo de los electores. La actual Constitución, con dos importantes modificaciones también consultadas a la población, ha estado en vigor más de cuarenta años. Era imperioso sustituirla por un texto que reflejara los cambios que después de la desaparición de la Unión Soviética se han producido en el panorama internacional y, por supuesto, en Cuba.

La distribución de poder estatal en el mundo se desplazó de la bipolaridad a la multipolaridad y se han evidenciado fenómenos nuevos de extraordinaria importancia, como la grave amenaza a la humanidad del cambio climático, el hundimiento del capitalismo en el pantano financierista y la exponencial acentuación de la explotación del trabajo y el saqueo de recursos por el capital a escala mundial. Muy grave, la guerra cultural del capital internacional contra los pueblos, dirigida principalmente desde su estado mayor en Estados Unidos, unida a una sistemática destrucción de Estados nacionales de los países periféricos. Como parte de ella, las agresiones imperialistas en marcha contra Venezuela y Nicaragua.

No obstante que los principios raigales del proyecto socialista cubano se mantienen incólumes, ha surgido un importante papel del mercado en la economía nacional, aunque subordinado al Estado y a los propios fines del proyecto. La inversión extrajera es muy estimulada y ha crecido, se han desarrollado miles de pequeños negocios privados (cuentapropistas) y se ha autorizado la propiedad privada sobre determinados medios de producción y servicios. Todo esto crea realidades objetivas y subjetivas distintas a las existentes cuando se aprobó en 1976 la constitución aun vigente, unido a que la sociedad cubana es hoy mucho más culta, compleja y diversa. Requiere un marco normativo más incluyente.

El nuevo texto no incluye el comunismo entre los objetivos de Cuba, pues la correlación de fuerzas en el planeta ha cambiado mucho, pero “no renunciamos a nuestros ideales”, expresó Esteban Lazo, presidente de la ANPP. De hecho, el texto afirma que en la isla rigen “el sistema de economía basado en la propiedad socialista de todo el pueblo sobre los medios fundamentales de producción como forma de propiedad principal, y la dirección planificada de la economía, que considera y regula el mercado en función de los intereses de la sociedad”.

Y “el Partido Conunista de Cuba, único, martiano, fidelis­ta y marxista-leninista, vanguardia organizada de la nación cubana, sustentado en su carácter demo­crático y la permanente vinculación con el pueblo, es la fuerza dirigente superior de la sociedad y del Estado”. Más claro ni el agua. Aunque habría que leer todo el proyecto para percatarse de su carácter profundamente enraizado en la tradición revolucionaria cubana e internacional. Como cuando proclama que “la república de Cuba basa las relaciones internacionales en el ejercicio de su soberanía y los principios antimperialistas e internacionalistas”.

Pero al mismo tiempo, el texto sometido a la aprobación popular busca establecer claros principios que no impidan, sino faciliten, la acción que se quiere del mercado para fortalecer y hacer próspera y sostenible la economía. De igual forma, el estímulo a la eficiente gestión económica de la empresa estatal y del sector privado y la supresión de trabas a la inversión extranjera dentro del marco constitucional y legal socialista.

La definición de matrimonio como la unión “entre dos personas” es un enorme paso de avance en la liberación de los seres humanos y un concepto más universal del amor. Pero seguramente será objeto de encendidos debates en sectores creyentes y no creyentes del pueblo.

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